Analizzando il contenuto di 1.255 testi scolastici provenienti da 34 paesi in tutto il mondo, i ricercatori del Center for Global Development del Regno Unito hanno scoperto che le donne sono menzionate con una frequenza pari alla metà di quella degli uomini. Ma c’è di più: carriera e successi al femminile hanno decisamente meno probabilità di essere menzionati. Il risultato della ricerca è stato pubblicato su PLOS ONE.
«Donne sottorappresentate nei libri di testo»
I libri di testo esaminati riguardano un po’ tutte le materie, dall’economia alle scienze, e sono quelli impiegati dalle scuole elementari alle superiori (dagli otto ai 18 anni d’età degli studenti). Per ogni testo è stato stilato un elenco di nomi e pronomi di genere, come “lui”, “lei” o “zia” e il numero di volte in cui vengono utilizzati.
L’autore principale della ricerca, Lee Crawfurd, ha dichiarato a MailOnline: «Il nostro studio dimostra che le donne sono sistematicamente sottorappresentate nei libri scolastici di tutto il mondo e raffigurate secondo ruoli tradizionalmente stereotipati».
Testi scolastici e stereotipi di genere
I ricercatori hanno anche scoperto che i termini utilizzati per descrivere uomini e donne riflettono solitamente gli stereotipi di genere tradizionali. Gli aggettivi più comuni usati per descrivere i personaggi femminili sono: “sposata”, “bella”, “anziana” e “tranquilla”. Gli uomini, d’altro canto, vengono spesso descritti come “ricchi”, “saggi” e “sicuri”.
Per quanto riguarda i verbi, quelli più comunemente associati alle donne sono: “cuocere”, “cucinare” e “cantare”. Per gli uomini: “governare”, “guidare”, “segnare” e “ordinare”.
Un altro riscontro è quello che il genere femminile è poco associato a termini che riguardano carriera e lavoro, molto di più a quelli relativi all’aspetto personale e alla casa.
Nei casi in cui vengono menzionate le attività professionali delle donne, la forma di impiego più comune è quella di “domestica”, “infermiera” e “funzionaria religiosa”. Al contrario, i lavori che più spesso compaiono accanto a parole di genere maschile sono: “fisico”, “matematico” e “venditore”.
Allo Zimbabwe il record di citazioni al femminile
Nei libri scolastici dei Paesi analizzati, gli uomini sono stati menzionati più del doppio delle volte rispetto alle donne. In Afghanistan, Pakistan, Sri Lanka e Sudan del Sud, dove le donne sono decisamente poco rappresentate, meno di una parola di genere su tre si riferisce al genere femminile.
Il Paese in cui le donne sono citate più frequentemente è lo Zimbabwe, dove nei libri di testo vengono utilizzati più termini femminili che maschili. Seguono Kiribati e Kenya, con una leggera prevalenza dell’uso di termini femminili.
Tuttavia, sottolineano i ricercatori, i Paesi in cui le donne sono maggiormente menzionate ricevono una grande percentuale dei loro libri di testo attraverso donazioni. Escludendo le nazioni con libri di testo forniti dai donatori, il Regno Unito è quella in cui vengono menzionati più equamente donne e uomini, anche se i termini maschili sono ancora più comuni.
Testi scolastici e termini per materia
Termini al maschile e al femminile differiscono anche in base alla materia dei libri di testo. In economia domestica, ad esempio, le donne sono menzionate più spesso (i termini femminili raggiungono il 70% delle citazioni rispetto a quelli maschili). Segue da vicino l’educazione fisica, in cui vengono utilizzati termini maschili e femminili quasi in egual misura. Religione, discipline umanistiche, scienze ed economia sono invece le materie in cui viene citato maggiormente il genere maschile.