Lei non ha mai smesso di sorridere, lui molto emozionato: si sono tenuti sempre per mano, rompendo il protocollo Harry e Meghan, che si sono detti “sì” nella cappella di St. George nel castello di Windsor, davanti a 600 invitati e ai membri della famiglia reale al gran completo. Una cerimonia a tratti molto “americana”, con il coro gospel che ha cantato Stand by me, e un’omelia, affidata al vescovo statunitense Michael Bruce Curry, che ha parlato a lungo del “potere dell’amore”.
L’arrivo della sposa
L’attesa era tutta per l’abito della sposa: bianco, nonostante Meghan fosse già stata sposata e sia divorziata. A firmarlo la britannica Clare Waight Keller, designer di Givenchy. Niente pizzi e niente fronzoli: un semplice abito con collo a barca, elegante e sobrio, ma con uno strascico lunghissimo di 5 metri, più di quello della cognata Kate Middleton, con ricami floreali a ricordare i 53 paesi del Commonwealth. I capelli raccolti in un ormai “classico” chigon al quale Meghan ha abituato i sudditi di Sua Maestà, e una tiara dal 1932 hanno completato la mise della sposa.
Nessuna damigella, come da previsioni, ma i paggetti a tenerle il velo e seguirla con il bouquet di fiori. Poi l’ingresso in chiesa dove ad accogliere Meghan c’era il principe Carlo che, sottobraccio, l’ha accompagnata alla cappella di St. George, lasciandola per l’ultimo metro perché potesse raggiungere Harry da sola, come lei stessa ha voluto, a dimostrare il suo carattere fiero e deciso di donna indipendente.
Sguardi d’intesa, sorrisi e mani inseparabili
Il principe Harry l’ha attesa, a fianco al fratello William che gli ha fatto da testimone, in alta uniforme: quella da ufficiale dei Blue and Royals della cavalleria di Sua Maestà. In chiesa anche la Regina Elisabetta, 92 anni, in abito verde lime (era in giallo per le nozze di William e Kate) vicina al Principe consorte Filippo, 96 anni, reduce da un intervento all’anca, ma che non ha voluto mancare all’evento. In un elegantissimo abito color panna anche Kate, che non ha fatto un’eccezione al cerimoniale solo prima dell’inizio della Messa, stando insieme ai bambini che attendevano la sposa. Accanto a Kate, Camilla in rosa e il principe Carlo, che è apparso come il vero “padrone di casa” e cerimoniere.
Tra gli invitati, David e Victoria Beckham, Elton John (a cui è stato affidato l’intrattenimento al banchetto successivo alle nozze) con il compagno David Furnish, la tennista Serena Williams, l’anchorwoman americana Oprah Winfrey, e la coppia vip George e Amal Clooney. Assenti invece i politici su esplicita richiesta degli sposi (alle nozze di Kate e William c’era invece l’allora premier britannico Cameron).
La cerimonia, tra la sorella di Lady D e l’omelia “americana”
Sotto lo sguardo sorridente e tranquillo, sicuro e determinato di Meghan, e quello più commosso e a tratti contenuto di Harry l’arcivescovo di Canterbury ha lasciato la parola per la prima lettura a Lady Jane, la sorella di Lady Diana, fortemente voluta da Harry stesso a questo evento. Poi l’omelia, così lontana dalle tradizioni british: a tenerla il vescovo statunitense Michael Bruce Curry, che vanta 2,5 milioni di seguaci negli Usa ed è noto per le sue battaglie civili, per la campagna moralizzatrice contro gli Stati Uniti di Trump e per le marce che organizza proprio Oltreoceano. Tenendo un tablet sul leggio, gesticolando animatamente ha parlato del “potere dell’amore”. Ha citato Martin Luther King, dicendo: “lui avrebbe detto che dobbiamo ricordare tutti il potere dell’amore. Questo è un mondo nuovo. L’amore è l’unica strada”. E ancora, rivolto agli invitati: “Pensate al momento in cui ci siete innamorati per la prima volta: tutto il mondo vi sembrava girare attorno”. Il prelato ha ricordato anche la schiavitù, proprio mentre ad ascoltarlo c’era Doria, la madre di Meghan e unica sua parente, molto commossa, sobria, ma sorridente anche lei. Lei che ha antenati che provengono da schiavi della Georgia e che ha cresciuto da sola la figlia, dopo la separazione precoce dal padre di Meghan, assente ufficialmente per motivi di salute.
Mentre il reverendo parlava ed esortava, Meghan non ha mai smesso di tenere per mano Harry, accarezzandolo e rivolgendogli occhiate d’intesa e parole sussurrate.
La benedizione
Poi è arrivato il momento della benedizione degli anelli, con i giuramento durante il quale Meghan ha ripetuto la formula senza staccare gli occhi dal futuro sposo, ma anche senza giurargli obbedienza. Un particolare non indifferente per una donna, oggi 36enne, che ha fatto della sua indipendenza e affermazione un marchio di fabbrica riconoscibile già nei primi mesi di fidanzamento con Harry.
Le fedi, in oro gallese, sono state realizzate estraendo il prezioso metallo da una grande pepita che era stata donata alla Regina Elisabetta. Harry avrebbe promesso di portare la vera sempre, anche dopo le nozze.
A seguire le promesse (“I will”, scandito dall’ immancabile sorriso degli sposi) e la fatidica dichiarazione (“Vi dichiaro marito e moglie” da parte dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, l’uscita dalla cappella, in realtà più simile a una cattedrale, tra applausi e sorrisi.
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Il bagno di folla
Oltre 1 miliardo di spettatori ha seguito la cerimonia in diretta tv, anche grazie alla presenza dei media statunitensi: la metà della stampa accreditata proveniva infatti dagli Usa. Da notare, però, che la Regina Elisabetta è stata inquadrata solo un paio di volte. Un caso? Oppure la volontà di non apparire troppo in questo matrimonio così inusuale?
Una volta usciti dalla cappella di St. George, gli sposi hanno confermato il loro essere così distanti dall’etichetta ufficiale, scambiandosi un bacio, solitamente “proibito” ai reali, che hanno il dovere di non mostrare i propri sentimenti e non lasciarvisi andare in pubblico.
Alle nozze di Kate e William il tradizionale bacio, infatti, era arrivato (a favore di telecamere e fotografi) dal balcone di Buckingham Palace, dove invece Harry e Meghan non sono andati. Per loro il previsto tragitto di oltre 5 km per le strade di Windsor, in un bagno di folla, non lasciandosi mai la mano neppure nella carrozza Ascott Landau, decappottata dato il sole che ha accompagnato la giornata, e solitamente usata dalla Regina Elisabetta ai Royal Ascot i primi di giugno. A trainarla coppie di cavalli grigio-bianchi usciti dalle scuderie di Buckingham Palace.
I banchetti e il viaggio di nozze
Mentre la Regina ha lasciato la cappella di St. George da un’uscita laterale, sono stati ultimati i preparativi per il primo dei ricevimenti (chiamato “colazione”), per 600 ospiti all’interno del Castello di Windsor, in modalità standing buffet, in piedi. Alle 18, invece, un secondo banchetto offerto dal Principe Carlo, in un orario scelto per permettere al figlio e neo sposo di seguire la finale della coppa nazionale di calcio, di cui Harry è un noto tifoso. In questa occasione anche il concerto di Elton John.
Il viaggio di nozze del Duca e della Duchessa del Sussex – titolo di cui da oggi si possono fregiare Harry e Meghan – sarà in Africa, terra nella quale il loro amore è cresciuto nei due anni scarsi dal loro primo incontro, e che sarà quasi certamente in Namibia. Prima, però, parteciperanno a una serie di eventi di beneficienza organizzati da Carlo. Poi sarà la volta di una mini-luna di miele a Dublino, dopo aver trascorso la prima notte di nozze nel castello di Windsor.
Per i neo sposi nessun contratto pre matrimoniale. L’attrice afro-americana, d’altro, canto vanta un patrimonio stimato in 4/6 milioni di dollari. In ogni caso, per Meghan Markle, quello di oggi è stato il coronamento del sogno di quella bambina che giocava con le amiche in California a diventare “princess”.