Dal 2015 la scrittrice ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso, relazioni affettive. Ogni settimana pubblichiamo le sue risposte, online e sulla carta: se anche tu vuoi scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
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Cara Chiara, ho conosciuto il mio ragazzo 7 anni fa, nella scuola di teatro che entrambi frequentavamo. Dividere non solo la vita, ma anche la passione e il cammino professionale ha sempre costituito per me un motivo di forza, soprattutto trattandosi di un cammino pieno di lotte e incertezze come quello dell’attore. Da più di un anno, però, questa lotta vede decisamente un perdente e un eroe. Lui sta lavorando moltissimo, ha riconoscimenti ed esperienze prestigiose. Io temo di non poter dire lo stesso. E all’improvviso proprio il fatto di fare lo stesso mestiere è diventato un continuo motivo di umiliazione, non perché lui me lo faccia notare, ma perché io stessa non riesco a evitare un continuo confronto tra il suo successo e il mio fallimento. Temo che questa tristezza rischi di tramutarsi in invidia, e che questa invidia prenda il sopravvento sull’amore.
Grazie, Vittoria
Cara Vittoria, eppure tu sei su un palcoscenico. Stai interpretando l’eroina posta davanti al suo momento decisivo: la prova d’amore. Certo, nel tuo caso non ci sono fialette di veleno, non ci sono stiletti dalla lama affilata. C’è invece la prova d’amore più difficile ma essenziale, la prova rivelatrice: la capacità di gioire per le fortune dell’altro. Mica ti dico che sia semplice, eh: sei un’eroina, dopo tutto. Riuscire a farlo non è qualcosa di scontato. Però ti posso dire una cosa: se sarai tanto grande da non farglielo pesare mai, e se sarai tanto saggia da non farlo pesare a te stessa, il lieto fine, la felicità che otterrai, durerà molto più a lungo dell’applauso del pubblico. Sei pronta a fare un tentativo?
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