Dormire un sufficiente numero di ore notturne è essenziale per il nostro benessere psichico e fisico. Ma cosa succede alla nostra mente mentre stiamo dormendo? I neuroscienziati stanno studiando come il sonno sia in grado di “resettare” il nostro cervello alla fine della giornata.
Il ciclo sonno-veglia analizzato nei pesci zebra
In una nuova ricerca dell’University College di Londra, pubblicato sulla rivista Nature, gli scienziati hanno osservato i pesci zebra per studiare l’attività delle cellule cerebrali durante il ciclo sonno-veglia. Nello specifico, gli studiosi erano interessati a monitorare le connessioni tra le cellule cerebrali, le sinapsi, che consentono il passaggio delle informazioni da una cellula all’altra.
Dopo diversi cicli sonno-veglia, il team di scienziati ha notato che le cellule cerebrali acquisivano costantemente più connessioni durante le ore di veglia e le perdevano durante il sonno. Tuttavia, questi “riarrangiamenti” avvenivano principalmente nella prima metà della sessione di sonno notturno degli animali.
Il periodo “off-line” del cervello durante il sonno
“Quando siamo svegli, le connessioni tra le cellule cerebrali diventano più forti e più complesse”, ha detto in una nota Jason Rihel, professore di biologia cellulare e dello sviluppo alla UCL e autore principale dello studio. “Se questa attività dovesse continuare senza sosta, sarebbe energeticamente insostenibile. Troppe connessioni attive tra le cellule cerebrali potrebbero impedire la creazione di nuove connessioni il giorno successivo”.
“Anche se la funzione del sonno rimane misteriosa, potrebbe servire come periodo ‘off-line’ in cui tali connessioni possono essere indebolite nel cervello, in preparazione per imparare cose nuove il giorno successivo.”
La seconda metà della notte è ancora da studiare
“I nostri risultati aggiungono peso alla teoria secondo cui il sonno serve a smorzare le connessioni all’interno del cervello, preparandolo per un ulteriore apprendimento e nuove connessioni il giorno successivo”, ha detto in una nota la prima autrice Anya Suppermpool. “Ma il nostro studio non ci dice nulla di ciò che accade nella seconda metà della notte.”
Allora perché è importante avere a disposizione le nostre otto ore complete? “Ci sono altre teorie secondo cui il sonno è un momento di eliminazione dei rifiuti nel cervello o di riparazione delle cellule danneggiate, forse altre funzioni entrano in gioco nella seconda metà della notte”, ha detto Suppermpool. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati sugli esseri umani, ma questo offre approfondimenti interessanti sulla neuroscienza del sonno e ci porta un passo avanti verso la comprensione del motivo per cui è così importante concedersi un riposo rigenerante.