Ogni lunedì un nuovo bollettino di guerra sulle strade italiane, un fenomeno che ormai sembra ineluttabile. Le cifre sono agghiaccianti, quasi 200 persone sono morte dall’inizio dell’anno, soltanto nei fine settimana, perché coinvolte in spaventosi incidenti stradali. La causa è quasi sempre la velocità eccessiva.

Pochi controlli e nessun rispetto delle regole

Controlli quasi inesistenti e sanzioni insufficienti contribuiscono a fare delle nostre strade terra di nessuno. Nelle città regna l’anarchia, auto di norma in seconda o terza fila, segnaletica non rispettata, biciclette e monopattini abitualmente in contromano, pedoni a rischio anche sulle strisce. Nei tratti extraurbani limiti di velocità troppo spesso ignorati. Per non parlare dell’abitudine diffusa di controllare lo smartphone mentre si guida.

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Incidenti letali: sempre lo stesso copione

Automobili lanciate a velocità folle, sorpassi avventati, guidatori spesso alle prime armi a caccia di adrenalina per rompere la noia di una serata o fare colpo sugli amici e le fidanzate, consumo di alcol e droga. Le cause degli incidenti letali sono sempre le stesse. In un istante lo schianto, giovani vite spezzate, famiglia distrutte per sempre. Tutte le settimane lo stesso copione, ma nessuno prende provvedimenti drastici per bloccare questa insensata carneficina. Il Governo, attraverso il ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, ha annunciato sanzioni più dure per chi guida ubriaco o sotto l’influsso della droga e promesso più agenti di Polizia stradale, ma intanto i morti sulle strade crescono di settimana in settimana.

Incidenti nei weekend: 195 vittime

Secondo l’Asaps, associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, dall’inizio del 2023 soltanto nei fine settimana si contano 195 le vittime. 73 avevano meno di 35 anni. Il conto dell’associazione parte dal fine settimana del 30 dicembre e considera il tempo dalla mezzanotte del venerdì alle 24 della domenica. Si considerano le 72 ore più “a rischio”, come fa il ministero dell’Interno e senza inserire le persone che rimangono ferite e muoiono successivamente, in ospedale, per le conseguenze delle lesioni.

Eralda e Barbara, le ultime due vite spezzate

Fra le vittime dell’ultimo fine settimana, le due ragazze morte nel Trevigiano cui è stato dato largo risalto sui media. Le due giovani, Eralda Spahillari e Barbara Brotto, avevano rispettivamente 19 e 17 anni. Entrambe sono morte sul colpo dopo che una Bmw 420, guidata da un 19enne, è andata a schiantarsi contro un platano a Gorgo al Monticano (Treviso) forse dopo un sorpasso azzardato. Gravemente feriti il guidatore dell’auto e un altro 18enne. Ora la Procura di Treviso sta indagando per omicidio stradale nei confronti del conducente della Bmw. Qualsiasi sia l’esito dell’inchiesta, Eralda e Barbara non torneranno più. E il prossimo fine settimana ci troveremo di nuovo a fare la solita, macabra conta dei morti.

Incidenti, la carneficina dei pedoni

In settimana l’Asaps ha diffuso anche un report sui pedoni morti: sono 87 da inizio anno, 51 a gennaio e 36 a febbraio, 64 uomini e 23 donne, 70 italiani e 17 stranieri, in netto aumento rispetto ai dati del primo bimestre 2022, quando avevano perso la vita 58 persone.

Asaps: “Serve un inasprimento delle sanzioni”

“Sono numerosi – spiega Giordano Biserni, presidente dell’associazione – gli incidenti provocati dalla guida distratta, quella che fa dire al conducente ‘non l’ho visto’. Da anni chiediamo l’inasprimento delle sanzioni amministrative per l’uso del cellulare alla guida, con la sospensione della patente alla prima violazione, e chiediamo che questo comportamento sia inserito nelle aggravanti specifiche dei reati di lesioni personali stradali e omicidio stradale. E serve maggiore attività di controllo repressivo sulle strade, visto che le norme prevedono ben otto punti decurtati dalla patente in caso di mancata precedenza”.

Ue, l’obiettivo “zero vittime”

 La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma delle normative comunitarie sulla patente di guida. Oltre a introdurre la patente digitale valida in tutta l’Unione, si prevede l’ampliamento del numero di violazioni ritenute più gravi al codice della strada. In programma un inasprimento delle relative sanzioni, introducendo anche l’interdizione alla guida generalizzata a tutta l’Ue. L’esecutivo comunitario confida che le nuove norme accresceranno la sicurezza sulle strade e aiuteranno l’Ue a raggiungere il suo obiettivo “zero vittime”, ossia l’azzeramento del numero di vittime della strada nell’UE entro il 2050, rispetto agli attuali circa 20mila morti l’anno.