L’influenza – che nella scorsa stagione ha colpito duro e messo a letto 8,6 milioni di contagiati – tra l’autunno e l’inverno 2018/2019 attaccherà almeno 5 milioni di persone. Altrettante saranno debilitate da sindromi parainfluenzali.
Le previsioni (rilanciate da AdnkronosSalute) sono del virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore della Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi. Quella in arrivo, a suo parere, sarà un’epidemia di “intensità media”. Ma potrebbero entrare in gioco alcune variabili, come al giro precedente, quando le ipotesi sulla diffusione dei virus si rivelarono sottostimate. “Molto dipenderà dal meteo: se l’inverno dovesse essere più lungo e freddo – dice l’esperto – sicuramente si avranno più malati”.
Pregliasco ricorda l’importanza della profilassi: “Il vaccino antinfluenzale è un salvavita per le persone fragili, cioè tutti gli anziani sopra i 65 anni e i malati cronici per i quali l’influenza è in grado di determinare complicanze, e può rappresentare un’opportunità di riduzione dell’assenteismo scuola-lavoro e del rischio di contagiare soggetti fragili della propria famiglia. Non protegge da tutte le forme non dovute a virus influenzali e a volte non evita completamente la malattia, ma ne attenua i sintomi e il rischio di complicanze”.
“In caso di contagio – continua Pregliasco – non bisognerà fare gli eroi, il riposo resta una arma fondamentale per aiutare l’organismo a sconfiggere i virus”. E se i farmaci di automedicazione sono utili per trattare le sindromi influenzali, consultando il medico se le cose non migliorano dopo 4-5 giorni, “mai fare ricorso agli antibiotici che si hanno in casa – ricorda l’esperto – senza prima vedere il proprio dottore”.
Per la prevenzione servono anche le buone prassi, solo apparentemente banali. Qualche esempio? Lavarsi le mani con frequenza, gettare via i fazzoletti di carta dopo il primo uso, coprirsi naso e bocca quando si tossisce o starnutisce.
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Che cosa era successo a giugno 2018:
Influenza e boom di casi: cambiano i vaccini
Prima di lasciare l’incarico, in anticipo rispetto ai soliti tempi, il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ha firmato la circolare con le raccomandazioni per la campagna antinfluenzale 2018-2019. I vaccini cambieranno composizione.
Dopo il boom di casi di influenza della scorsa stagione (con una stima di 8 milioni e 677mila contagiati, contro i 5milioni 441mila della stagione precedente) quest’anno il ministero della Salute ha giocato d’anticipo, dichiaratamente “per permettere alle Regioni di procedere al bando delle gare per la fornitura dei vaccini da utilizzare durante le campagne vaccinali”, senza attendere l’insediamento del nuovo governo e della nuova numero uno di Lungotevere Ripa, l’onorevole Giulia Grillo del Movimento 5 stelle. Poco prima di passare il testimone alla collega, di vedute diverse sugli obblighi vaccinali, Beatrice Lorenzin ha firmato e diramato le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza in autunno e nell’nverno 2018-2019.
Cambia la composizione dei vaccini
Due le novità, sempre che le istruzioni dell’ex ministro – sottoscritte e diramate il 30 maggio – non vengano ritirate e riscritte. Cambierà la composizione dei vaccini, adeguata ai ceppi virali più diffusi tra settembre 2017 e l’inizio 2018. E la vaccinazione sarà offerta gratuitamente anche ai donatori di sangue, da aggiungere alle altre categorie a rischio.
Decide l’Organizzazione mondiale della sanità
“Le Regioni – ricorda la circolare Lorenzin – ogni anno decidono quali vaccini saranno utilizzati durante le campagne antinfluenzali, bandendo gare per la fornitura dei prodotti prescelti”. A monte, però, la decisione sui ceppi virali da includere nei vaccini viene presa dall’Organizzazione mondiale della sanità. Le scelte vengono fatte generalmente nel mese di febbraio, per consentire alle aziende di produrre le quantità di dosi necessarie, prendendo in considerazione le informazioni sui virus e i dati epidemiologici rilevati nei mesi precedenti. “Le caratteristiche antigeniche dei ceppi virali in circolazione nell’ultima stagione influenzale – viene precisato dal documento ministeriale – forniscono la base per selezionare i ceppi da includere nel vaccino dell’anno successivo”.
Lo Yamagata la bestia nera della scorsa stagione
La pesantissima stagione influenzale 2017-2018, hanno accertato gli esperti, in Europa è stata caratterizzata da una predominanza di virus di tipo B (soprattutto del lineaggio B/Yamagata), con proporzioni variabili da Paese a Paese dei virus di tipo A appartenenti ai sottotipi A(H3N2) e A(H1N1). Per questo l’Oms ha deciso di apportare alcuni cambiamenti, suggerendo gli aggiornamenti.
Maggior riscorso ai vaccini quadrivalenti
C’è una ulteriore indicazione. Visti i dati raccolti negli ultimi quattro anni – e il boom di casi – dovrebbe essere ampliata la somministrazione dei vaccini quadrivalenti, con una maggiore copertura dei ceppi virali. Costano di più e in passato hanno avuto una minore diffusione, rispetto ai trivalenti, ma il ministero li ritiene “preferibili, a partire dai 6 mesi d’età, per l’immunizzazione dei bambini e degli adolescenti, degli operatori sanitari e degli addetti all’assistenza e degli adulti con condizioni di malattia cronica”. .
Campagna al via a metà ottobre
Il periodo della nuova campagna di vaccinazione antinfluenzale sarà lo stesso degli anni scorsi, almeno stando alla circolare Lorenzin: dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, fatte salve situazioni anomale. “In accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione – altra conferma – la vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrono un maggior rischio di complicanze nel caso contraggano l’influenza”.
Vaccini gratis anche ai donatori di sangue
Alle consolidate categorie a rischio (ultra65enni, donne al secondo e terzo mese di gravidanza, ricoverati in strutture per lungodegenti, medici, veterinari, allevatori ecc.) si aggiungeranno i donatori di sangue. Chi non appartiene ai gruppi più esposti o vulnerabili, le persone che decidano di vaccinarsi per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, ecc.), dovrà invece acquistare il vaccino in farmacia, con prescrizione medica, a proprie spese.
Il parere di un superesperto
Il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore e docente universitario, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, osserva: “L’influenza della scorsa stagione è stata la più pesante degli ultimi 15 anni. Le stime non avevano previsto una diffusione così elevata. Bisogna dunque rimarcare che, anche per la prossima stagione, la vaccinazione è l’elemento determinante per la prevenzione e per la riduzione dei casi più gravi e dei decessi. Le direttive del ministero – spiega – sono in linea con quelle degli anni precedenti: aggiornano la composizione dei vaccini , come avviene di solito, e aprono una corsia preferenziale anche per i donatori di sangue. Se si ammalano, saltano i prelievi. Le strategie vaccinali, oltre a ridurre i rischi individuali, riducono i costi sociali correlati”.