Le hanno cercate per giorni nei sobborghi di Teheran e nei villaggi attorno alla capitale. Alla fine, le forze di sicurezza dell’Iran hanno “scovato” le cinque ragazze che, lo scorso 8 marzo, hanno improvvisato un balletto con il capo scoperto a Ekbatan, un quartiere popolare alla periferia della capitale iraniana. Una forma di protesta contro le rigide regole che disciplinano la vita e i modi di vestire delle donne nel Paese islamico a maggioranza sciita. Punita nel modo più rigido.

Iran, le proteste delle donne per strada e sui social network

Tutto è avvenuto in occasione della Festa della donna. Cinque ragazze iraniane hanno pubblicato sui social network un video dove ballano tra le case popolari con i capelli scoperti e sulle note della canzone Calm Down della cantante nigeriana Rema e di Selena Gomez.
Le giovani iraniane protestano ormai da più di un anno contro le restrizioni islamiche. Sono anche protagoniste delle manifestazioni del movimento Donna, vita e libertà, scoppiate in seguito alla morte di Mahsa Amini, la ventiduenne arrestata il 13 settembre del 2022 dalla polizia religiosa di Teheran. Motivo: la mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo, che nel Paese è in vigore dal 1981 per tutte le donne, anche le straniere. Dopo l’arresto, la ragazza è stata portata presso una stazione di polizia e in seguito è morta molto probabilmente per le botte ricevute. L’episodio ha scatenato una violenta ondata di proteste, che ancora non si fermano.

Le cinque ragazze arrestate e costrette a pentirsi

Ogni giorno in Iran le donne sfidano i rigidi divieti imposti loro dalle autorità della Repubblica Islamica. Pubblicano le loro foto senza velo sui social network, oppure video dove compiono gesti semplici ma dirompenti come ballare. Molte vengono arrestate. È il caso delle cinque ragazze del video girato a Ekbatan. La polizia le ha identificate anche grazie alle telecamere a circuito chiuso, le ha fermate, trattenute per quarantotto ore e costrette a pentirsi per quello che hanno fatto. Pare che sia anche stato girato un video del loro pentimento. Lo rivela l’account Twitter “Ekbatan”, che ha seguito la vicenda delle giovani fin dall’inizio.

Iran, il precedente: due blogger condannati a 21 anni

«Hanno cercato i filmati delle telecamere a circuito chiuso, per identificare le ragazze che stavano solo ballando e non erano coinvolte in alcuna attività politica», si legge sull’account Shahrak Ekbatan, «la polizia è stata vista controllare i filmati e interrogare le guardie».
A gennaio c’era stato un caso simile: due blogger, Amir Ahmadi e la fidanzata Astiaj Haghighi, sono stati condannati a 21 anni di carcere per un video dove ballavano nella centrale piazza Azadi di Teheran. Contro gli arresti e le esecuzioni in Iran si è mobilitato il mondo intero, anche Hollywood. Finora non è servito a niente.