Si chiama “kurti” ed è il tradizionale abito indossato sia dalle donne che dagli uomini (“kurta”) in Afghanistan, Bangladesh, India, Pakistan, e Sri Lanka. Si compone di una camicia lunga fino alle ginocchia (nella versione femminile leggermente più corta) e dei pantaloni cosiddetti “churidar”, ma sempre più spesso oggi la camicia è abbinata ai jeans. Lo scorso 15 ottobre, durante il viaggio diplomatico di cinque giorni al fianco del consorte in Pakistan, Kate Middleton ha scelto la versione più classica dell’abito in un acceso blu elettrico: un omaggio misurato al Paese che la ospitava.
Il secondo giorno del tour reale era iniziato infatti con la visita all’Islamabad Model College for Girls, una scuola gestita dal governo per bambini tra i 4 e i 18 anni, dove si è tenuto un incontro dedicato all’importanza dell’educazione scolastica nella vita delle bambine. Il completo indossato da Kate per l’occasione è stato disegnato dall’affermata stilista e costumista pakistana Maheen Khan.
Per incontrare il primo ministro pakistano Imran Khan, che è stato molto amico della Principessa Diana, Kate ha scelto un altro look che strizzava l’occhio con rispetto agli usi e costumi pakistani. Ha infatti abbinato un cappottino-tunica verde brillante di Catherine Walker, designer che amava indossare anche la stessa Diana, con un paio di pantaloni di Maheen Khan, una sciarpa di Satrangi e un paio di orecchini di Zeen. Questi ultimi sono tutti marchi pakistani: un segno di apprezzamento e un’occasione per offrire loro una piattaforma internazionale.
È quello che si dice un perfetto esempio di guardaroba diplomatico, esattamente come il viaggio di rappresentanza intrapreso dalla coppia reale: un mix intelligente di omaggi e citazioni, sia al Paese ospitante che allo stile di Lady D, la suocera che Kate non ha avuto occasione di conoscere ma che per lei rimane, evidentemente, punto di riferimento indiscusso.
Merito della stylist e consulente di immmagine che segue la Duchessa dalla sua ultima maternità: si tratta di Natasha Archer, che è stata incaricata di costruire ogni look e documentarlo. Come segnala Vanity Fair Us, «nell’ultimo anno, i giornalisti di moda hanno notato un cambiamento nello stile della Duchessa: il suo guardaroba ha infatti fatto notizia insieme alla sua vita familiare, al suo lavoro e alle sue iniziative di beneficenza. Kate ama ancora molto i suoi abiti-peplo e i suoi cappottini, ma è anche diventata più sperimentale, mette più spesso i pantaloni e prova nuove palette di colori».
Merito anche dell’effetto Meghan Markle: una ricerca dello scorso giugno stabiliva, ad esempio, che i look di Meghan erano i più cercati sul web, mentre Kate è bravissima a far scoprire al pubblico nuovi marchi. E il tour pakistano lo conferma. Era molto facile commettere gli errori in cui spesso incappano i personaggi pubblici in queste occasioni. I look “omaggio” sarebbero infatti potuti risultare forzati quando non offensivi, com’è successo lo scorso anno a Melania Trump, che si è presentata a Nairobi, in Kenya, con un cappello che ricordava quello dei colonialisti bianchi. Ma Kate, si sa, è una furba.