A Milano aprirà quest’anno il primo Pronto soccorso psicologico, mentre negli Usa è stato appena approvato l’uso della ketamina, potente sostanza stupefacente, che sarà commercializzata sotto forma di spray nasale per curare i casi di depressione. Segno che i disagi emotivi, psicologici e i problemi depressivi assumono sempre maggiore importanza, complice una società dai ritmi frenetici, con relazioni a volte frammentate e troppo “social” e una difficoltà diffusa ad aprirsi e parlare dei propri problemi. “La nostra società presenta molti fattori di stress, ai quali gli individui rispondono in modo differente e non sempre positivo” spiega lo psicologo Alessandro Calderoni, ideatore dello sportello per i “disagi emotivi” nel capoluogo lombardo. Ma come si cura la depressione? È meglio il ricorso ai farmaci o alla psicoterapia? Quali sono le ultime novità?
Più che di depressione oggi soffriamo di ansia
Per soffrire psicologicamente non occorre essere necessariamente “malati”: in Italia, secondo il Rapporto sulla Salute mentale, sono oltre 800mila le persone con problemi di salute mentale assistite da servizi specialistici, il 54% dei quali è donna. “Ma il 14,8% della popolazione (5,5 milioni di persone) che non ha disturbi specifici corre comunque il rischio di soffrire prima o poi di ansia e depressione. Più del 70% delle persone che si reca al Pronto soccorso temendo una crisi cardiaca è in realtà preda di uno stato d’ansia o di panico non riconosciuto o non gestito” spiegano i fondatori del Pronto Soccorso psichiatrico, in fase di crowdfunding e che aprirà i battenti dopo l’estate a Milano. “Quello che notiamo non è tanto l’aumento dei grandi casi depressivi, quanto dei comportamenti disfunzionali” spiega Calderoni. Spesso, dunque si soffre senza essere consapevoli del problema: “Il Pronto Soccorso psicologico è stato pensato per quella vastissima fetta della popolazione che non avrebbe mai avuto modo di entrare in contatto con un percorso psicologico perché non ha un disturbo conclamato o non lo riconosce o non ha voglia di seguire una terapia continuativa o non se la può permettere” dice lo psicologo e psicoterapeuta.
Diverso è il discorso farmacologico per i casi gravi.
Arriva lo spray nasale alla ketamina
Negli Stati Uniti l’approccio alle cure per i disagi psicologi è molto più farmacologico rispetto a quello europeo e italiano in particolare. Da 30 anni a questa parte il medicinale più diffuso è stato il Prozac (o simili), ma adesso è in arrivo un nuovo prodotto, appena approvato dalla Food and Drug Administration statunitense: uno spray nasale che si presenta come una vera rivoluzione. È a base di ketamina, un potente anestetico, già impiegato in ambito veterinario e come droga, riconosciuta come tale per le sue proprietà allucinogene. Uno studio del 2018 della Columbia University di New York, pubblicato sulla rivista Nature, ha però aperto le porte all’uso come farmaco anti-depressivo. Agisce sull’abenula laterale, cioè quella parte del cervello che inibisce o attiva i centri del piacere e della ricompensa, e che è deputata alle decisioni. Secondo i ricercatori, che hanno condotto test su ratti e topi, nelle persone depresse i neuroni di quest’area sono molto più veloci e rappresentano un’anomalia rispetto ai soggetti “sani”. La ketamina avrebbe l’effetto di rallentare questa attività, riducendo in poco tempo i sintomi di depressione.
La ketamina funziona come pronto intervento
Uno dei benefici maggiori è proprio la rapidità di azione della sostanza, che agisce nell’arco di poche ore rispetto agli altri farmaci che necessitano di una somministrazione di tre settimane per poterne apprezzare gli effetti. Da qui la richiesta da parte della Janssen Pharmaceutical Company di poter commercializzare la ketamina, sotto forma di spray nasale, in quantità ridotte e sotto sorveglianza medica. “Di sicuro i protocolli internazionali prevedono che sulle depressioni elevate si debba intervenire sia da un punto di vista farmacologico che psicoterapeutico. Il primo mira a ottenere un effetto rapido perché nel giro di tre settimane inizia a migliorare l’umore, mentre il secondo ha come obiettivo la stabilizzazione nel corso dei mesi. Quando si raggiunge un equilibrio, l’anti-depressivo andrebbe ridotto ed eliminato. Nella realtà molte persone prendono farmaci senza fare psicoterapie, magari per anni, oppure fanno psicoterapie a volte molto difficili, specie nei casi di depressioni gravi” spiega lo psicoterapeuta.
La ketamina non diventerà una droga da farmacia
“A basso dosaggio la ketamina dà uno stato un po’ ipnotico, una vaga dissociazione, buon umore e rintontimento gradevole. Aumentando la quantità si ha una depersonalizzazione elevata o la sensazione di uscire dal proprio corpo e dall’ambiente, che è ciò che si cerca assumendola come droga. A dosaggi ancora maggiori aumentano le sensazioni. A differenza dell’eroina, che pure ha effetti gravissimi, la ketamina in generale non porta sollievo o piacere, se non a basso dosaggio in persone molto sofferenti. Per questo credo sia difficile che, almeno in Italia, possa diventare una nuova droga da farmacia. Il rischio sulla pericolosità di un uso distorto di uno spray nasale, quindi, non mancano, ma sono gli stessi che ci sono per altri farmaci già in circolazione” spiega Calderoni. “La notizia del nuovo farmaco può spaventare, come per l’adozione di qualunque altro farmaco. Chi ha a cuore il benessere dei pazienti si limita alla letteratura scientifica: le indicazioni sono quelle di un impiego su pazienti gravi, magari farmacoresistenti, su cui serve un intervento di emergenza abbastanza rapido” dice l’esperto.
L’abuso del farmaco è un fenomeno americano
In Italia ci sono 2,8 milioni di persone che soffrono di depressione (5,4%). Le donne sono quasi il doppio rispetto agli uomini: il 9,1% rispetto al 4,8%, secondo il Rapporto sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’UE, curato da Istat e Eurostat (2018). Come si interviene? “Noi tendiamo a copiare ciò che si fa all’estero, ma dipende molto dalle singole correnti di pensiero: ci sono psichiatrie molto interventiste rispetto all’uso di molecole chimiche e psicofarmaci, altre che invece puntano maggiormente sulla terapia. Io credo che, al di là delle ricerche che hanno permesso alla FDA di approvare il nuovo farmaco, conterà molto l’esperienza del mercato, come dimostrano i pain killers negli Stati Uniti, ossia gli antidolorifici usati spesso come droghe e più delle stesse droghe. Questo è un vero pericolo ed è un fenomeno molto americano”.
Il pronto soccorso: 30 minuti per stare meglio
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2020 la depressione sarà la seconda patologia più diffusa, dopo quelle cardiocircolatorie. È urgente, dunque, una maggiore attenzione e prevenzione.
In tutti quei casi nei quali il disagio emotivo non sia grave, possono essere molto utili i presidi sul territorio, come il Pronto Soccorso psicologico (www.prontosoccorsopsicologico.com), che dopo il lancio su Milano potrebbe sbarcare anche in altre città italiane. Un team di psicologi e psicoterapeuti qualificati accoglierà chiunque si rivolga in ambulatorio per un conforto immediato, con una seduta di 30 minuti, replicabile fino a un massimo di 8 appuntamenti consecutivi, dopo i quali gli esperti consiglieranno eventualmente il percorso più adatto alle singole esigenze. Non servirà prendere appuntamento e il costo è contenuto, in particolare per gli under 25 e gli over 65. È stato pensato, in particolare, per chi sta attraversando un periodo di crisi, a causa di ansia o depressione, un lutto amoroso o reale, incidenti, mobbing, bullismo, crisi relazionali, senso di vuoto, aggressioni, traumi o altri fattori, e sente di non avere strumenti a sufficienza per gestire il momento.