La fidanzata del Sud è quella fidanzata che, non più di tre passi dopo che avete incontrato una tua conoscente, una tua amica o una tua collega, ti chiede: «chi era quella?». Più che una domanda, è una minaccia.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che non vuole mai il dolce, ma poi te ne frega sempre la metà.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che compra un servizio di piatti per casa vostra, anche se ancora non abitate insieme. E se le chiedi: «ti porti avanti col lavoro?», lei ti risponde: «più di quanto tu possa immaginare. Penso già a cosa devo tirarti addosso quando divorzieremo».

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che quando guidi si addormenta al tuo fianco.

La fidanzata del Sud è quello strano incrocio fra l’impertinenza della Signora in Giallo, la finta sbadataggine per incastrarti del tenente Colombo, la puntigliosità che non dà scampo dell’ispettore Derrick, ma soprattutto il fiuto del commissario Rex. Perciò, lei sa che la tradirai prima ancora che tu lo faccia davvero.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che cerca di  tenerti con la buona cucina. Non solo in senso metaforico: dopo un suo pranzo della domenica rischi di non alzarti più dalla sedia.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che ha il fuso orario inglese anche se vive in Italia. Se ti dice: «passa a prendermi alle otto», vuol dire che è pronta per le nove.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che ti presenta al fratello la prima settimana che vi conoscete, ai genitori la seconda, ai cugini la terza, alla quarta gli zii. In nove settimane e mezzo ti ritrovi la nonna che fa lo spogliarello dietro una tenda veneziana cantando «you can leave your hat on» come Kim Basinger.

La fidanzata del Sud è quella fidanzata che è come la fidanzata del Nord, e quella del Centro, così come quella di tutta Europa e del Mondo, perché, dovunque vai, non si può comandare al cuore.