Chi l’ha detto che il cellulare e soprattutto i social non possano diventare dei preziosi strumenti per le famiglie? Spesso al centro delle polemiche riguardo l’opportunità di essere utilizzati dai bambini e dagli adolescenti, i social network possono rivelarsi invece degli ottimi alleanti per tenere unita la famiglia e permettere una maggiore comunicazione tra mamma e figli. A dirlo sono i risultati di una ricerca condotta da Doxa per conto di Facebook, che offre nuovi spunti di riflessione: 9 mamme su 10 usano proprio il social network blu per mantenere i propri contatti con gli amici e i familiari (97%). Poco interessate a mettersi in mostra sulle bacheche, pubblicando racconti di vita personali e quotidiani (44% contro il 50% dei papà), le donne con figli mostrano di saper utilizzare la rete e i social come opportunità per divertirsi (94%) tramite la consultazione di video o per coltivare i propri interessi, iscrivendosi e seguendo gruppi o pagine dedicate (91%). Ma nel rapporto coi figli? È vero che le mamme italiane usano la Rete anche per “tenerli sotto controllo” anche quando sono più grandi?
I social uniscono mamme e figli
Secondo lo studio (condotto su un campione di 500 genitori over 50 e altrettanti figli over 25) i social e Facebook in particolare sono sempre più spesso terreno di condivisione piuttosto che di isolamento tra madri e figli. La prima occasione è offerta al momento dell’iscrizione del genitore alla piattaforma, quando nel 53% dei casi si ribaltano i ruoli e i figli si trovano a insegnare alle mamme come muoversi nel mondo del social. In questo la differenza rispetto ai padri è marcata, perché gli uomini pare che abbiano maggiore dimestichezza con i social e ne condividano meno i “trucchi” con i figli (29%). Una volta entrate a far parte del mondo Facebook, poi, le madri dimostrano di utilizzare il social come strumento per rimanere in contatto con i figli, seguendo le loro attività anche quando sono lontani o fuori di casa (72%). Spesso si interessano alle loro attività (43%) e arrivano anche a commentare le foto (63%) o a condividerne i post (57%). Le mamme 3.0 non mostrano poi alcuna vergogna a postare a loro volta scatti con i proprio “pargoli”. “Io penso che ci siano aspetti positivi nella comunicazione social in famiglia, perché c’è la possibilità di conoscere un po’ di più i propri figli, sapere con chi si vedono, chi frequentano o capire cosa pensano. Le critiche ai social non hanno molto senso, anche perché ormai ci sono e allora è meglio imparare a usarli, anche noi genitori, e a gestirli” spiega Nan Cooseman, Family Coach e ideatrice di Younite. “L’importante – avverte l’esperta di rapporti familiari – è non entrare in competizione con i figli. A volte capita che le mamme si mettano più in mostra sui social e allora può scattare una forma di corsa a chi appare di più”.
“Il fatto che la ricerca sia condotta su un campione di figli non più piccoli permette di escludere una volontà di controllo vero e proprio da parte dei genitori. Va considerato, comunque, che molti figli anche adulti o giovani adulti vivono ancora in casa e forse i social usati dai familiari in questo rappresentano un modo per mantenere una comunicazione che altrimenti diventa rarefatta. L’unico rischio è quello di rompere l’intimità dei figli, invadendola” commenta la sociologa Chiara Saraceno.
Per comunicare? Cosa c’è di meglio di Whatsapp
I social e in particolare quelli che puntano sulla messaggistica hanno ormai soppiantato le “vecchie” telefonate. Per comunicare tra componenti della famiglia si prediligono ormai strumenti social come Whatsapp, che viene usato per la quasi totalità dei contatti tra madri e figli (98%). Sempre più diffusi sono anche i messaggi vocali, più rapidi e comodi (per chi registra e li invia, meno per chi li riceve) rispetto agli sms scritti (81%). Ma dal momento che Whatsapp permette anche lo scambio di foto, ecco che selfie e scatti trovano posto anche nella comunicazione familiare, che così cambia forma: “I social come Whatsapp rappresentano una facilitazione nella comunicazione in famiglia, soprattutto quando i figli sono lontani o fuori casa. Io a 16 anni sono stata negli Usa per un anno e scrivevo una lettera al mese ai miei genitori. Già le mie figlie, anche loro fuori casa per un lungo periodo, hanno utilizzato le email, con messaggi meno formali, più corti ma molto più frequenti. Oggi con Whatsapp ci si può inviare messaggi potenzialmente tutti i giorni e più volte al giorno e si ha l’impressione di essere in contatto continuo e l’idea che, in caso di necessità, il contatto sia possibile e immediato. Whatsapp può servire anche solo per trasmettere uno stato d’animo dal figlio alla madre e questo è positivo” spiega la sociologa.
“Credo che ci debba essere un giusto equilibrio sia da parte dei figli che dei genitori nell’uso di Whatsapp. Questo modo di comunicare può essere molto utile quando a volte capita che i figli si chiudano. Se noi genitori gli chiediamo come va o cosa hanno, probabilmente ci sentiamo rispondere un semplice ‘Niente’. Se invece inviamo loro un messaggio via Whatsapp, magari scrivendo ‘Ciao, ti voglio bene’ o ‘Sei un grande’, sicuramente gli facciamo piacere, gli comunichiamo che gli siamo vicini, ma senza invadere il loro spazio, gli facciamo sentire che gli siamo vicini. Io personalmente sono innamorata dei gift, delle icone animate, e spesso comunico tramite queste: ciò fa ridere loro e fa ridere me, creando comunicazione, anche se è importante ricordare che ci devono essere momenti di condivisione anche in casa” spiega Coosemans.
La famiglia è diventata ormai così social che anche le telefonate sono diventate spesso videochiamate o chat tra componenti dello stesso nucleo familiare (nel 50% dei casi): “In realtà le telefonate sono state semplicemente potenziate. Se il proprio figlio è lontano e diventa padre, le videochiamate permettono, ad esempio, alla nonna di vedere il bambino che mangia la pappa o gioca, sono telefonate che consentono una partecipazione maggiore, paragonabili quasi a una visita, anche se non ci si può toccare” spiega la sociologa Chiara Saraceno.
Instagram: da social dei giovani a social familiare
In una società nella quale le immagini sono sempre più importanti, gli spazi di comunicazione anche familiare sono stati “colonizzati” dalle foto, tanto che anche un social come Instagram è ora appannaggio delle mamme moderne, che spesso lo usano soprattutto per guardare gli scatti altrui (75%) e soprattutto quelli dei figli (61%). Ma si tratta davvero di condivisione o di una nuova forma di controllo a distanza? Qualcuno parla di “controllo affettuoso”: “Si tratta in effetti di una rottura dello spazio di privatezza, evidentemente concordata, perché i figli l’accettano altrimenti non consentirebbero alla madre di essere tra i propri contatti. L’importante è che i genitori non pensino di essere amici alla pari, perhcé non è il loro ruolo. Non credo, comunque, che la confidenza tra madre e figli aumenti se si vedono o condividono le foto sui social, anche perché non penso che nessuno sia mai un libro aperto per qualcun altro” dice la sociologa. “Certo sentirsi guardati e controllati non fa molto piacere ai figli. Io devo dire che imparo molto da Instagram e soprattutto dalle Storie. Mi guardo bene dal commentare, ma vedo con chi sono i miei figli, come comunicano e lo faccio a distanza, senza risultare invadente. A volte capita che i figli blocchino i genitori, ma tutto sta al modo in cui si usa il social” conclude la Family Coach Nan Coosemans.