«Ma Babbo Natale esiste davvero?». Dopo aver aspettato questa domanda per anni, dopo aver letto articoli di celebri psicoterapeuti su come gestire la risposta, mi sono arresa all’evidenza che quella domanda non sarebbe arrivata mai. E mi sono ritrovata nella buffa situazione di quattro individui, nel pieno dell’età della ragione, che continuano a mettere in scena una ritualità senza mai definirla tale: la lettera, l’indirizzo cercato su Internet, la spedizione nella casella della posta, il misterioso arrivo dei regali.

Che fare? Approfittare di ogni incongruenza per essere io a porre la domanda al posto delle mie figlie? Interrompere il rito della lettera di punto in bianco? A sollevarmi dall’impiccio ci hanno pensato loro, che hanno attivato uno spegnimento del cervello selettivo.

Tutto ciò che racconta della non esistenza di Babbo Natale – i compagni di scuola, i giornali, i dibattiti in tv – semplicemente non passa. Rimbalza su un muro di ovatta e muschio che hanno tirato su a proteggere il loro spirito del Natale. Concordo con gli esperti che invitano a non mentire ai bambini che chiedono conto della verità. «Non sono la sola a essere stata devastata dall’apprendere l’inganno elaborato dai miei genitori su Babbo Natale, lasciandomi a riflettere su quali altre bugie avessero raccontato» scrive Rebecca English, docente di Educazione su “The Conversation Australia”.

Le mie figlie, però, hanno capito da sole che Babbo Natale non esiste e da sole hanno deciso che doveva continuare ad esistere per noi tutti. I primi tempi credevo lo facessero per noi, per il timore di dispiacerci. Oggi mi sono convinta che lo facciano per loro stesse, per proteggere l’opportunità di chiedere l’impossibile: cose che non esistono se non nella loro fantasia, cose che costano troppo o troppo poco, cose che non dovrebbero più desiderare e invece si ostinano a desiderare ancora. Chiedere a un’entità soprannaturale le libera dal dovere di apparire anche attraverso i propri desideri. E benché sappiano che riceveranno solo ciò che sarà passato al vaglio della razionalità di chi compra, non si perderebbero mai la possibilità di chiedere in libertà.

Conoscere la verità su Babbo Natale non toglie neanche un pizzico di magia alla mente infantile. Anzi, come spiega bene Rebecca English: «La fantasia e l’immaginazione funzionano nel momento in cui accettiamo di credere in ciò che sappiamo non essere vero».