È un suono ahimè troppo presente nella nostra vita, a volte autoprodotto, spesso generato da familiari, amici, colleghi: quello delle lamentele. Se poco possiamo fare quando giunge da terzi, a parte cambiare stanza, lavoro o marito, è certo il ruolo che possiamo avere nel controllare l’inclinazione personale al mugugno.
Esprimere con troppa frequenza il proprio disappunto provoca una maggiore difficoltà a realizzare i propri progetti, a media e lunga distanza.
Quello che chiamiamo malumore ha effetti negativi sull’ippocampo, l’area del cervello predisposta alla risoluzione dei problemi. Le lagnanze continue stressano i neuroni che, in perfetta linea con l’atteggiamento dei figli adolescenti quando redarguiti, smettono di funzionare.
Quindi, impariamo a distinguere lo sfogo occasionale con quell’atteggiamento che ci trasforma nell’anello di congiunzione tra il Puffo Brontolone e la signorina Rottermeier. Personaggi noti per la loro poca simpatia.