Speriamo tu possa allattarlo al seno”. Tra le varie frasi ricorrenti che aleggiavano in famiglia mentre ero incinta, questa era quella favorita da mio nonno che si augurava potessi fare a meno di latte artificiale e biberon. Non che mio nonno sia un fanatico dell’allattamento al seno, si intende, ma aveva pur sempre le sue ragioni.

Poche settimane dopo, alle prese con un bebè da sfamare con un regime di allattamento misto (vale a dire un po’ seno, un po’ biberon) ho capito il perché dell’augurio del mio saggio e pratico nonno.

La lampadina mi si è accesa la prima volta che sono andata in farmacia e ho capito che il latte artificiale è carissimo. All’inizio non te ne accorgi perché il pupo mangia pochi millilitri alla volta, ma presto i biberon diventano sempre più pieni e il portafogli sempre più vuoto. Attorno ai quattro mesi si spendono circa 120 euro al mese solo per il latte.

Il che mi porta dritto dritto verso l’altra spesa cui proprio non posso rinunciare: quella per i pannolini. Breve calcolo: cambiando sette pannolini al giorno, ogni mese ne servono 210. A un costo medio di 22 centesimi di euro al pannolino, fanno 46 euro al mese. Pensando che un bimbo porti il pannolino fino a due anni, bisogna mettere a budget oltre mille euro di cambi.

D’altra parte, voi mi direte, sono spese necessarie quando si ha un figlio. Appunto, rispondo io. Perché se latte in polvere e pannolini sono acquisti indispensabili, il sistema fiscale non la pensa così. Su entrambi infatti viene applicata l’Iva al 22%, la stessa aliquota che si usa per mobili ed elettrodomestici, ma anche per i gioielli e per il conto del parrucchiere.

Tuttavia, in questo periodo in cui si parla tanto di bonus bebè e incentivi alla maternità, c’è anche chi in Parlamento, dopo aver proposto la Tampon Tax per gli assorbenti igienici, pensa a un abbassamento dell’Iva al 4% anche per pannolini e latte artificiale. Che in questo modo verrebbero parificati a beni di prima necessità, come pane e pasta; quei prodotti insomma di cui non si può fare a meno.

A conti fatti, con un Iva al 4%, quando il bebè avrà compiuto sei mesi nelle tasche dei neogenitori potrebbero restare 132 euro in più non spesi per il latte artificiale. Mentre al primo compleanno, gli euro risparmiati sui pannolini saranno 84. Latte e pannolini andranno sempre comprati, ma in futuro potrebbero pesare un po’ meno sul bilancio familiare.