Secondo un recente sondaggio dell’American Academy of Sleep Medicine (AASM), le tendenze del sonno su TikTok stanno influenzando il modo in cui dormono gli americani.
È infatti emerso che il 37% dei 2.006 americani intervistati ha ammesso di aver sperimentato almeno una tendenza virale del sonno. I più avvezzi si sono rivelati gli appartenenti alla Generazione Z (18-27enni): il 55% di loro ha confermato di aver provato un trend del sonno di TikTok. Poco più distanti i Millennial (28-43enni), al 50%. Quanto al genere, sono gli uomini a sperimentare maggiormente (il 43%) rispetto al 31% delle donne. Forse perché gli uomini soffrono maggiormente di disturbi del sonno rispetto alle donne.
Che cos’è il “Bed Rotting”?
La tendenza più comune è il “Bed Rotting“, ossia l’abitudine di passare ore ed ore sotto le coperte, mangiando, leggendo, guardando tv e social con l’obiettivo di riposare e recuperare o nascondersi dal mondo esterno. Quasi un quarto (24%) degli intervistati della Generazione Z ha dichiarato di aver provato questo trend; la percentuale scende al 14% degli intervistati in generale.
«Queste tendenze potrebbero non essere intrinsecamente dannose, ma è importante ricordare che lo scopo principale del letto è dormire», afferma la dottoressa Anne Marie Morse, medico specialista in medicina del sonno presso il Geisinger Health System e portavoce dell’AASM. «La pratica intenzionale di mantenere sane abitudini del sonno, come un programma di sonno coerente con orari regolari per andare a letto e svegliarsi e non andare a letto se non si ha sonno, servirà come rinforzo positivo dell’idea che il letto sia un posto dove dormire ed è essenziale per facilitare l’addormentamento e il mantenimento del sonno».
Abitudini sbagliate
Oltre al “Bed Rotting”, gli autori del sondaggio hanno osservato un cambiamento più ampio delle abitudini nel modo in cui le persone usano i loro letti. Più della metà (51%) degli intervistati ha affermato infatti di trascorrere più di 30 minuti a letto ogni notte prima ancora di provare a dormire e il 27% ha affermato di fare la stessa cosa dopo essersi svegliato la mattina.
«Meno tempo si trascorre a letto, migliore sarà la qualità del sonno», spiega a Newsweek Kathryn Pinkham, fondatrice della The Insomia Clinic. «Il letto dovrebbe essere riservato al sonno e, idealmente, dovremmo trascorrere il minor tempo possibile in camera da letto per aiutare a mantenere una connessione più forte tra questo spazio e il sonno».
I microtrend del sonno: dal metodo scandinavo al “Mocktail”
Dal sondaggio di AASM è emersa poi una varietà di microtrend sperimentati da alcune persone. Il metodo del sonno scandinavo, ad esempio, prevede che una coppia condivida un letto usando due coperte o piumoni separati anziché condividerli: il 10% degli intervistati ha affermato di averlo fatto.
Il 9% degli intervistati ha invece confessato di aver provato il cosiddetto “Mocktail Sleepy Girl“, una bevanda a base di magnesio che ha lo scopo di migliorare il sonno. Una tendenza virale, più popolare tra i Millennial (la percentuale sale al 14%).
La nutrizionista Sue Evans spiega a Newsweek che il magnesio può favorire il sonno, ma è importante il tipo di magnesio utilizzato: «Il glicinato di magnesio può aiutare a rilassarsi, mentre il citrato viene utilizzato per alleviare la stitichezza». Lo “Sleepy Girl” contiene solitamente anche ciliegie e la particolare qualità delle Montmorency favorirebbe il sonno. Tuttavia, osserva Evans, gli zuccheri naturali nel succo di ciliegia «possono influire sull’equilibrio della glicemia appena prima di andare a letto».
Il sonno degli altri e il nastro adesivo
Per provare a prendere sonno alcuni intervistati hanno ammesso di aver guardato in streaming live altre persone mentre dormivano (8%). Una tendenza che ha catturato l’attenzione dei Millennial, il 12% dei quali ha affermato di aver trasmesso in streaming se stessi mentre dormivano, mentre il 14% di aver guardato in streaming live altre persone dormire.
L’impiego del nastro adesivo per provare a dormire è un altro trend diventato virale su TikTok: si tratta di posizionare il nastro sulle labbra per costringere chi dorme a respirare attraverso il naso. Un metodo sperimentato dal 5% degli intervistati.
L’insonnia e i consigli per dormire meglio
«Quando iniziamo a inventarci tante cose per cercare di dormire meglio, come assumere magnesio o bere speciali tisane, perdiamo il nostro naturale desiderio di dormire – spiega Pinkham -. La realtà è che nessuna di queste cose funge da cura per il cattivo sonno. Se siamo persone che faticano a dormire, tutte queste pratiche aggiungeranno ancora più pressione al fatto di dover per forza prendere sonno, rappresentando di fatto nuove fonti d’ansia per gli insonni». «I problemi del sonno sono comuni e curabili – aggiunge -; tuttavia, è necessaria la soluzione giusta per il problema specifico».
I consigli per dormire meglio di Pinkham includono quelli di andare a letto più tardi e svegliarsi prima, per aumentare le probabilità di addormentarsi più velocemente e avere un sonno ristoratore e di migliore qualità. Altro suggerimento è quello di alzarsi e uscire dalla camera da letto se ci si rigira nel letto durante la notte, tornandoci dopo un’attività rilassante per addormentarsi, evitando così di associare la camera da letto alla veglia.