Sorpasso in sanità: le donne medico sono di più dei loro colleghi uomini. È quanto risulta dal Bilancio Sociale 2024 dell’Enpam, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici. In Italia il rapporto è di 50,1 dottoresse donne per 49,9 dottori uomini. In pratica, le dottoresse sono circa 58mila e i dottori circa 54mila. Ma ci sono ancora molte discriminazioni.

Donne medico: il sorpasso

La tendenza era in atto da diversi anni, e si è definitivamente consolidata alla fine del 2023. Il sorpasso è minimo in percentuale, ma particolarmente simbolico nel significato. Anche perché è destinato a crescere nei prossimi anni. Infatti, tra i nuovi camici bianchi che si sono affacciati alla professione medica e odontoiatrica nel 2023, il 59 per cento è donna.

Il futuro del sistema sanitario pubblico è, dunque, in mano alle donne. Il loro numero è, infatti, superiore tra gli iscritti alle facoltà di medicina, Ma non è tutto oro quel che luccica: le posizioni di rilievo sono ancora occupate dagli uomini.

La disparità in chirurgia

Se è vero che le donne medico hanno superato i colleghi maschi, c’è ancora un settore della medicina che è in mano al mondo maschile. Si tratta della chirurgia (ginecologia e ostetricia a parte). A impugnare il bisturi, o a manovrare i robot operatori, sono ancora soprattutto gli uomini. Succede, per esempio, in cardiochirurgia, dove i maschi sono 655, cioè poco meno dell’80% del totale. In Ortopedia e Traumatologia il loro numero sfiora l’82%. In Chirurgia generale i medici uomini sono 4.542 contro 1.939 donne: un rapporto di 70 a 30.

Più donne medico in terapia intensiva

La situazione cambia se si entra nel reparto di Terapia intensiva. Qui le dottoresse sono 6.811, cioè il 58% del totale. In Medicina interna sono 1.400, cioè il 57% del totale. In Neuropsichiatria infantile ci sono 1.219 donne su 1.478, cioè l’82% del totale.

Uomini ai posti di comando

Come detto, i numeri di dottoresse donna in aumento celano qualche discriminazione che ancora continua. Per esempio, negli ospedali i primari sono ancora maschi: il 79% del totale. Questo, però, dipende anche dal fatto che le posizioni di vertice sono legate all’età: quella media dei dottori è ancora più alta di quella delle dottoresse. Per assistere al sorpasso anche nelle posizioni di responsabilità bisognerà, forse, aspettare ancora qualche anno.