In quasi settant’anni di storia, la Repubblica italiana vanta grandi donne che hanno lasciato un segno nella politica del belpaese. Eppure anche nel 2023, anche in Italia, non si smette di parlare di “gender gap”. Secondo la classifica stilata dal World Economic Forum, in fatto di divario di genere l’Italia si ferma al 63esimo posto (su 146 Paesi). Nella classifica dedicata al political enpowerment l’Italia è quarantesima, mentre recupera quattro posizioni quando si parla di numero di donne in Parlamento. Per numero di ministri donne, infine, non va oltre il 33esimo posto. Giorgia Meloni, prima donna premier in Italia, è destinata a rimanere nella storia, ma sono tante le donne che si sono distinte per il proprio ruolo politico. Ecco di chi si tratta.
Nilde Jotti tra le donne più importanti della politica italiana
21 donne alla Costituente hanno scritto l’inizio della nostra storia repubblicana. C’erano Bianca Bianchi, Maria Jervolino, Adele Bej, Laura Bianchini, Elsa Conci, Angela Cingolani Guidi, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Teresa Mattei, Lina Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce, Elettra Pollastrini, Ottavia Penna, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio e Nilde Jotti. Nata a Reggio Emilia nel 1920, la carriera di Nilde Jotti è cominciata sui banchi di scuola. Dopo la laurea in Lettere si è dedicata all’insegnamento, ma la sua vena politica ha preso ben presto il sopravvento. Ha partecipato in prima persona alla Resistenza contro il Fascismo e lottato per il riconoscimento dei diritti delle donne, diventando presidente dell’Unione Donne italiane. Nel 1946 è entrata nella Commissione dei 75 della Camera dei deputati e, in quanto membro della Costituente, ha contribuito alla stesura della nostra Costituzione.
In un periodo in cui la politica era dominata esclusivamente dagli uomini, Nilde Jotti è stata il simbolo dell’emancipazione femminile. Inoltre, è ricordata per essere la prima donna eletta presidente della Camera, un ruolo che mantenne per tre legislature (dal 1979 al 1992).
Tina Anselmi
Come Nilde Jotti, è stata insegnante, ha preso parte alla Resistenza contro il nazifascismo ed è stata membro della Costituente. Tina Anselmi, formatasi tra le fila della Democrazia cristiana, è famosa per essere la prima donna ministro nella storia della Repubblica italiana. Prima ministro del Lavoro, poi per due volte è stata ministro della Sanità. Da sempre impegnata in difesa delle donne, è sua la legge sulle pari opportunità, fondamentale per avvicinare le donne alla parità di diritti sul posto di lavoro.
Lina Merlin e la legge passata alla storia
Anche lei membro della Costituente, è stata proprio Lina Merlin a specificare “senza distinzione di sesso” nell’articolo 3 della nostra Costituzione. Famosa ancora oggi la legge che porta il suo nome, con la quale è stata apportata una svolta significativa nella società italiana. La legge del 20 febbraio 1958, n.75, prevede “l’abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui”. Lina Merlin, inoltre, ha portato all’eliminazione delle disparità tra figli adottivi e figli propri e all’abolizione della “clausola di nubilato” inserita nei contratti di lavoro. Quest’ultima, infatti, prevedeva che le lavoratrici venissero licenziate in caso di matrimonio.
Le donne della politica italiana: Emma Bonino e il suo impegno per i diritti
Per anni braccio destro di Pannella, Emma Bonino è stata una storica esponente del Partito Radicale, oggi leader di +Europa. Nel 2011 è stata inserita dalla rivista americana Newsweek tra le “150 donne che muovono il mondo”. Nel corso della sua lunga carriera politica si è fatta conoscere grazie al suo impegno per la pace e i diritti umani. È da sempre in campo in difesa delle donne e a sostegno dell’autodeterminazione dei popoli. Oltre ai diversi incarichi da ministro, Emma Bonino è stata vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013.
Rosy Bindi
Di formazione democristiana, Rosy Bindi è stata eletta al Parlamento europeo, ha assunto l’incarico di ministro della Sanità, ministro per le Politiche della famiglia e, nel 2008, vicepresidente della Camera dei Deputati. Non solo: nonostante l’iscrizione alla DC, nel 1989, la Bindi è stata una delle principali promotrici del Partito democratico, di cui è stata presidente nel 2009.
I tanti volti di Irene Pivetti
Chi dimentica il vissuto politico di Irene Pivetti? Nonostante nella sua carriera si sia fatta conoscere per innumerevoli ruoli e sia stata spesso protagonista sul piccolo schermo, l’ex esponente leghista è una delle principali donne che hanno lasciato un segno nella politica italiana. Il motivo? Appena 31enne, il 16 aprile 1994, Pivetti è stata eletta presidente della Camera, la seconda dopo Nilde Jotti. Negli anni però, la sua carriera ha preso un’altra piega e il futuro pare avesse in serbo ben altro per lei. Oggi Irene Pivetti si lascia la politica alle spalle. È stata giornalista, opinionista tv e persino imprenditrice.
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Figlia di un partigiano protagonista della Resistenza, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha iniziato la sua carriera come avvocato e ricercatrice universitaria. La svolta politica è arrivata nel 1994, militando all’interno di Forza Italia. Eletta nel 2018 presidente del Senato, è stata la prima donna ad assumere tale carica. Formalmente, si tratta della seconda più importante del Paese, dopo quella del presidente della Repubblica.
Le grandi donne della politica italiana: Giorgia Meloni premier
Vicina sin da ragazza al MSI di Almirante, l’ascesa di Giorgia Meloni le ha permesso di diventare la prima donna presidente del Consiglio in Italia. Da giovane militante a leader di un partito, poi dell’intera nazione: dopo la gioventù trascorsa nel MSI, l’attuale premier è stata membro di Alleanza Nazionale, il partito di Fini nato dalle ceneri del Movimento sociale italiano. Nel 2008, nel corso del quarto Governo Berlusconi, è stata ministro della Gioventù. Quattro anni dopo, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, ha fondato Fratelli d’Italia, diventandone il leader e portando il partito a una rapida crescita (fino a diventare il primo in Italia).
Così, con le elezioni del 25 settembre 2022 e la vittoria di FdI, Giorgia Meloni è stata scelta come presidente del Consiglio, prendendo il posto di Mario Draghi.