Dal 2015 la scrittrice ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso, relazioni affettive. Ogni settimana pubblichiamo le sue risposte, online e sulla carta: se anche tu vuoi scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
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Cara Chiara, sono fidanzata da 5 anni. Dopo qualche mese di relazione, lui ha cominciato a incupirsi e a essere sempre di cattivo umore, poi ha raddoppiato il suo peso e infine è entrato in depressione, senza mai curarsi. Io ho cercato di sostenerlo come potevo. Nel frattempo studiavo all’estero e lavoravo in Italia, in un’altra città, arrivando a fare anche 600 chilometri al giorno, ma ritagliandomi sempre il weekend per noi. Per 3 anni mi sono aggrappata ai pochi momenti felici insieme, ma ogni anno per lui arriva un momento di sbalzi emotivi, dall’amore incondizionato fino alla repulsione estrema verso di me. Ogni volta mi serve sempre più tempo a riprendere fiducia. Quest’anno abbiamo abitato insieme e ho scoperto che la sua routine non mi include. Non parliamo poi della vita sessuale… Ormai non riesco più a mettere sempre lui al primo posto e stare zitta per non creare litigi: mi accorgo che in questi 5 anni ha smesso di stimarmi e rispettarmi. Inoltre mi sento in colpa perché ha bisogno del mio sostegno e soffre per il mio nuovo modo d’essere. Ho l’impressione di portare un peso insostenibile sulle spalle. Secondo te, cos’altro potrei fare?
Sphinx
Mia cara Sphinx, tu chiedi consiglio a me, ma ho come l’impressione che il tuo sangue e i tuoi nervi la soluzione l’abbiano già trovata, che la verità l’abbiano già capita, e che tu desideri solo una conferma. Sì: stai facendo bene. Hai deciso di non subire più, hai deciso di ribellarti. Conosco il fenomeno di cui stai parlando, e si tratta di una delle trappole più pericolose che esistano: un uomo che non ci rispetta, che non ci rende felici, in definitiva (perdonami) che non ci ama, ma che ci fa sentire in obbligo di aiutarlo. Però l’amore non è ricatto emotivo, non è immolarsi in nome di un disagio che si traduce in violenza. No, Sphinx, la tua vita vale troppo per essere sacrificata. Rispondi, pretendi felicità! Siano queste le vere forme di aiuto che gli offri, le ultime occasioni per fargli aprire gli occhi. E se le rifiuta, scegli sempre di stare bene e di rispettarti. Guardando al futuro, e non al ragazzo del passato che era. Un enorme abbraccio.
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