Di mal di schiena si parla spesso. Perché ne soffre il 25 % della popolazione europea. Perché in Italia è la prima causa di assenza dal lavoro. Perché, prima o poi, tocca a tutti. C’è chi lo affronta con gli antidolorifici, per sopire il dolore, chi con il movimento, per cercare di ritornare presto in forma, chi prenotando visite e trattamenti dall’ortopedico o dal fisioterapista. Ma quasi a nessuno viene in mente che tutto potrebbe partire dall’intestino.

«Il tenue e il colon sono a contatto con la colonna vertebrale e i suoi muscoli» spiega Luca De Martino, osteopata, fisioterapista e docente di posturologia. «Quindi un malfunzionamento intestinale può ripercuotersi sulla schiena così come uno sforzo intenso della schiena può creare spasmi muscolari che si fanno sentire anche nell’addome» spiega l’esperto.

Quando deve venirti il sospetto

«La sindrome del colon irritabile porta spesso con sé forti dolori che dall’addome si diffondono sino al tratto lombare della colonna vertebrale. Simile il caso della diverticolite: l’infiammazione delle piccole sacche che si creano nella mucosa del colon, possono causare forti dolori lombari» spiega De Martino «Ma anche senza una problematica così evidente, il mal di schiena potrebbe essere imputato all’intestino se si accompagna a crampi addominali, gonfiore, stitichezza o diarrea».

Per un rapido primo soccorso, se il dolore non è troppo intenso e l’intestino è, suo malgrado, protagonista, ti puoi dedicare al movimento, con tre esercizi da fare in successione, per togliere tensione, allungare, sciogliere. Semplicemente, per stare meglio.

Gli esercizi di primo soccorso

1. Sdraiati sul letto, supina, senza cuscino, chiudi gli occhi e respira, profondamente, coinvolgendo il diaframma. «Durante l’inspirazione la pancia tenderà a gonfiarsi, in espirazione si svuoterà» spiega De Martino. Fallo per 5 minuti circa, rimanendo rilassata, con la nuca bene in appoggio, i palmi delle mani che guardano verso il soffitto, i piedi leggermente extraruotati.
2. Porta una mano sull’addome e inizia massaggiare, con una leggera pressione, seguendo l’intestino, passando da sotto le costole al pube. «Il massaggio deve essere lento, concentrato nelle zone che danno più dolore» suggerisce il fisioterapista. «Dieci minuti di automassaggio permettono di distendere le pareti intestinali, favorire la motilità, contrastando stitichezza e coliche, allentando la pressione dolorosa sul tratto lombare».
3. Sistemati su un tappetino, con la schiena a terra, allungando le gambe sulla parete davanti a te. «È una posizione che permette di distendere la colonna, di togliere tensione alla catena muscolare posteriore, ripristinando l’elasticità e la mobilità vertebrale» spiega l’esperto. Rimani così per 5 minuti circa, con gli occhi chiusi, respirando con consapevolezza.

Dall’osteopata: il trattamento che guarisce

Per risolvere questo tipo di mal di schiena si può ricorrere al massaggio viscerale, una tecnica osteopatica, non dolorosa. «Si tratta di una terapia manuale che dà, da subito, risultati molto concreti» commenta Luca De Martino. L’osteopata inizia sempre ascoltando la zona, con un attento esame che comprende percussioni e palpazioni addominali, per rilevare la presenza di disfuzioni viscerali. «Trovati i punti critici, si fanno delle leggere pressioni, per sciogliere le tensioni e rimettere in moto la funzionalità dei visceri» spiega l’esperto.

«Alle pressioni segue un massaggio fasciale, profondo, lento, abbinato a delle mobilizzazioni, dolci, per riportare mobilità e funzionalità nell’intestino. Si può utilizzare anche una particolare tecnica osteopatica detta recoil, che lavora proprio sull’elasticità, permettendo ai visceri di recuperare la loro normale funzionalità. Così, davvero con semplicità, si migliora notevolmente la peristalsi, cioè la capacità dell’intestino di contrarsi, mobilizzando».

E poi diminuisce il gonfiore, si ristabilizza la pressione addominale, migliorando anche il ritorno venoso agli arti inferiori, togliendo pesantezza alle gambe. «Sin dalla prima seduta, che dura 40-50 minuti, si possono ottenere risultati sorprendenti, anche se il numero dei trattamenti varia sempre a seconda della gravità della situazione. In media, comunque, con 5 o 6 terapie fasciali si risolve il problema. E, per evitare ricadute, si possono fissare una o due sedute ogni 3 mesi, per mantenere i risultati» conclude Luca De Martino.


Lo stress ha un ruolo fondamentale nei disturbi intestinali perché esiste un vero e proprio “asse neuro-intestinale” che collega psiche e addome. Per risolvere il mal di schiena che nasce dalla pancia è molto importante tenere a bada le emozioni negative con tecniche di rilassamento


Riparti dalla dieta

«Evitare bevande gassate, gomme da masticare, alcolici aiuta a star lontano da crampi, gonfiori e a evitare anche il mal di schiena dovuto allo squilibrio intestinale» spiega il biologo nutrizionista Leopoldo Cervo. Se soffri spesso di tensione addominale, se hai gonfiori, crampi alla pancia e non digerisci bene, una visita da un nutrizionista potrebbe servire sia per individuare allergie, intolleranze, sensibilità sia per stabilire un percorso alimentare corretto per te.