“Fiori d’arancio in riva al mare, in tutti gli stabilimenti balneari di Viareggio“. L’idea è del sindaco della località di villeggiatura, Giorgio Del Ghingaro, deciso a renderla concreta in tempi brevi. Il primo passo formale è già stato fatto. “La giunta – spiega – ha deliberato un atto che sancisce la possibilità di celebrare matrimoni civili in tutti gli stabilimenti balneari. Le location in riva al mare saranno tante quanti gli stabilimenti, 125, sempre che si attrezzino in modo adeguato e presentino richiesta”.
Che romantico sposarsi in riva al mare
I fidanzati pronti a scegliere questa soluzione suggestiva e romantica, sempre secondo il sindaco, non mancheranno. “Quante belle storie – chiede, dando per scontata la risposta – sono nate all’ombra degli ombrelloni delle nostre spiagge? Chilometri di sabbia dorata sono da sempre simbolo di amori, alcuni brevi come un’estate, altri lunghi una vita. Viareggio fa un regalo in più alle coppie che ha visto sbocciare: sarà possibile diventare marito e moglie là dove ci si è scambiati il primo bacio o le prime promesse”.
La sola delibera di giunta, precisano in municipio, non è sufficiente per dare il via all’attuazione del progetto. Il documento deve essere ancora trasmesso al prefetto, sperando che non metta i bastoni tra le ruote. Poi andranno definite regole e tariffe. “Io sono più che ottimista – sostiene ancora Del Ghingaro – Arriveremo all’obbiettivo che ci siamo proposti, senza intoppi”.
In tutta Italia ci si può già sposare così
La possibilità di sposarsi fuori dal municipio esiste già in decine di città e borghi, in tutta Italia. Ecco alcuni esempi.
A Viareggio e Lucca
A Viareggio le location esterne collaudate e usate da tempo sono sei, compresa La costa dei barbari, centro privato sul mare. Le tariffe applicate dall’amministrazione comunale variano da zero a 500 euro, a seconda che si tratti di fidanzati residenti o non residenti, di un giorno feriale o di un festivo e dell’orario. Alla cifra base occorre aggiungere l’esborso per l’affitto, se la location è privata, e il costo di tutti i servizi extra. A Lucca, dove a disposizione ci sono sette ville storiche e una tenuta, si oscilla da 300 a 1.250 euro. A Savona “le tariffe sono accessibili a tutti, perché il matrimonio in luoghi particolari non può essere riservato ai ricchi: 100 – 200 euro”.
In Liguria
Nella zona di Savona, diverse le opzioni, oltre all’edificio comunale, all’aperto o al chiuso: la spiaggia o le sale del Marehotel, gli interni o i bastioni della fortezza Priamar e l’agriturismo Villa Noli.
In Calabria
A Isola Capo Rizzuto, per aggiungere un altro esempio, è utilizzabile il Castello Aragonese, su una lingua di terra protesa nel mare: “Costa 500 euro – illustrano dal comune calabrese – ed è meglio prenotare con un certo anticipo, viste le richieste. Ne abbiamo da persone residenti nel nostro territorio e da gente delle zone vicine. Ma è una soluzione che piace anche a persone nate qui e da tempo emigrate al Nord. Tornano apposta per dirsi sì in una cornice incantevole, speciale”.
In Puglia
A Bisceglie, in Puglia, la gamma di offerte comprende il teatro Mediterraneo, il chiostro di Santa Croce e le masserie San Felice, San Nicola e Villa Ciardi, con prezzi base da zero a 650 euro.
Che requisiti deve avere il luogo?
“La legge consente la celebrazione delle nozze al di fuori della casa comunale ma a certe condizioni – spiega Tiziana Piola, esperta dell’Associazione nazionale ufficiali di stato civile e di anagrafe, in servizio a Savona -. Nei luoghi prescelti per il rito deve essere istituito un ufficio separato di stato civile e va prevista la corretta conservazione dei registri. Non è possibile mettere a disposizione una tantum, ad uso esclusivo di una coppia, un castello, una masseria o un’aia. Il servizio va erogato in modo continuativo. Se si tratta di un edificio pubblico – prosegue – bisogna garantire la fruizione a tutti i cittadini e ai visitatori. Ma non ci può essere commistione tra i partecipanti alla cerimonia e le altre persone. Se i posti selezionati sono privati – ulteriore indicazione – va stipulato un contratto di comodato d’uso gratuito. I proprietari devono concedere gli spazi concordati anche per la sola cerimonia, senza imporre il pranzo o altri optional”.
Attenzione alle prenotazioni on line
Su internet si trovano indirizzi e riferimenti di ogni tipo. L’importante è verificare bene le informazioni e, prima di prenotare o versare caparre, è bene chiamare sempre gli uffici comunali per avere conferme, indicazioni e istruzioni. “Ci sono siti che propongono matrimoni in castelli o in magioni di lusso – evidenzia Tiziana Piola – ma non in tutti è ammessa la celebrazione del rito civile. Quella che gli sposi possono fare, dove non è stato istituito un ufficio distaccato di stato civile, è la ripetizione della cerimonia formale, una sorta di simulazione”.
E farsi sposare da un amico?
In tutti i luoghi autorizzati resta valida un’altra possibilità contemplata dalla legge: chiedere di essere sposati da un amico o un parente, delegabili dal sindaco a officiare il rito laico.