Tutte ricordiamo, con più o meno tenerezza, il giorno del nostro diploma. E molte di noi quest’anno assisteranno emozionate, incredule e attonite alla celebrazione della fine degli studi superiori dei propri figli: impertinenti adolescenti inoltrati che nella percezione materna sono ancora giovani frequentatori della prima media, quando non della prima elementare.
Se il primo capello bianco è ormai già storia, se il trauma del primo rinnovo della patente è stato sostituito dalla disperazione del secondo, se ci siamo già arrese al fatto che per leggere i messaggi sul cellulare dobbiamo mettere gli occhiali sul naso e non il telefono fuori dalla finestra, il momento in cui i figli crescono è sempre il più scioccante. Dopo un inverno trascorso in assistenza alla Dad, in cui molte hanno realizzato quanto poco fossero ferrate sulla storia francese, la letteratura del ’900 e le equazioni di secondo grado, ci si ritrova a sostenere all’esame di maturità il legittimo erede che ne sa più di noi su svariati temi, e che a Trivial Pursuit ci distruggerebbe con 6 lauree a zero in un batter di ciglia.
In questo periodo dell’anno tutti ripensano al proprio, di esame: i 3 scritti, la scelta delle materie da portare all’orale, il timore che la commissione esterna potesse cambiare per un qualche capriccio la seconda, il terrore che a interrogarci fosse uno sconosciuto capace di rendere l’ultima lunga estate della nostra vita più amara del dovuto. Ai ragazzi del 2021 resta un orale unico, con mascherina, senza neppure la certezza di poter abbracciare tutti i compagni di classe alla fine della sessione. E, a casa, donne consapevoli e adulte che ancora si stanno chiedendo come quel topino messo al mondo solo qualche anno fa (o così pare a loro) si stia già diplomando. E mentre voi starete lì, a bere gin tonic dalle 10 del mattino per ingannare l’attesa, lui o lei saranno alle prese con “l’elaborato”, ovvero la tesina preparata in questi mesi che a volo d’angelo toccherà tutte le materie.
A queste madri, ma anche alle zie che madri non sono e che per questo amano i nipoti in un modo unico e speciale, il mio abbraccio. Per il tempo che va, con clemenza variabile, e gli adolescenti attorno a noi che crescono, senza ritegno. Preparatevi, dopo il diploma, alla scelta dell’università e soprattutto a quella del primo fidanzato/a che vi ritroverete in casa. E che non sa cosa l’attende, perché anni e anni di relazioni acrobatiche vi hanno insegnato a compilare comodi questionari cui i nuovi arrivati dovranno rispondere senza l’aiuto né da casa né del pubblico né del computer. Un abbraccio anche all’interrogato/a di turno: a differenza della maturità, nell’esame della mamma di elaborato ci sarà solo la mente di chi ha stilato la lista dei quesiti.