La solitudine nell’arte con Alda Merini, la Cooperazione internazionale, tramite un focus su De Gasperi e Moro, e soprattutto il principio di uguaglianza con il riferimento alla Costituzione italiana e all’opera più importante di Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini sono stati gli argomenti delle tracce della prima prova della Maturità 2018.
Proprio la non discriminazione sembra sia stato il tema più scelto dagli studenti, in un momento in cui invece le differenze di razza, religione ed etnia sembrano essere tornate argomento di grande attualità. «Oltre all’80esimo anniversario delle legge razziali in Italia contro gli ebrei, il tema della persecuzione e della Shoah è molto attuale» spiega a Donna Moderna Luca Serianni, linguista, filologo, docente di Storia della lingua italiana alla Sapienza di Roma e autore di numerosi libri e manuali didattici.
Uguaglianza e gender gap
«Anche il riferimento all’articolo 3 della Costituzione – prosegue il professore – è molto importante, perché non si rifà a un generico principio di uguaglianza, bensì alle differenze di razza, religione e sesso, che sono molto argomento molto dibattuto anche oggi».
Ma quando un tema sulle differenze di genere, tra uomini e donne? «È un tema molto delicato, c’è ancora molto da fare. Ma c’è comunque da registrare che la presenza femminile nella società professionale è molto cresciuta, quindi anche l’argomento potrebbe finire presto tra quelli della Maturità» commenta il docente.
Bassani, le legge razziali e l’attualità
La traccia per l’analisi del testo della prima prova scritta dell’esame di Maturità è stata un estratto dal libro di Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini. Un romanzo del 1962 che trae spunto dalla storia vera di Silvio Magrini, presidente della comunità ebraica di Ferrara dal 1930, alle prese con le discriminazioni razziali contro gli ebrei durante il Fascismo.
«Un testo che ha conosciuto un periodo di declino nella moda letteraria, ma in realtà è l’opera di uno scrittore che merita di essere conosciuto e letto, anche oggi. Non solo per il notevole valore letterario, ma per lo spunto della tematica, legato alla Shoa, che è molto attuale» commenta Serianni. «Non a caso – prosegue l’esperto – affronta questo tema anche uno dei libri finalisti del Premio Strega, “Questa sera è già domani” di Lia Levi, che parla proprio di una famiglia ebrea durante il Fascismo. Oggi ha senso rileggerlo proprio perché offre l’occasione per riflettere su un autore di enorme valore sia sulla tematica».
Uguaglianza di razza e rom
Un’altra traccia scelta da molti maturandi è quella sul principio di uguaglianza enunciato dalla Costituzione, di cui quest’anno si celebrano i 70 anni. «La prima parte della costituzione fino all’articolo 54 compreso è significativa proprio sul piano della consapevolezza dei diritti» commenta Serianni.
L’articolo 3 recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. «Scegliere questo articolo è molto significativo perché viene enunciato un principio di uguaglianza che risale alla rivoluzione francese e che lo supera, insistendo nella specificazione dell’eguaglianza. Non è un principio generale, ma parla di distinzioni di sesso, razza, lingua e religione. Specificando che esistono queste differenze, ne sottolinea l’esigenza di superamento» dice Serianni.
I ragazzi sono preparati?
Ma quanto sono preparati oggi su questi temi? «Per quanto riguarda la Shoah sono lo sono, perché è uno dei grandi temi che circolano nel dibattito scolastico. Anche la riflessione sull’uguaglianza fa parte di una coscienza ormai diffusa. Nessun padre anziani in Italia oggi potrebbe mai pensare, ad esempio, di dividere l’eredità in parti diverse tra i propri figli, o di fare differenze tra un figlio maschio e una femmina commenta il docente – Questo anche se non dovesse conoscere la Costituzione, perché ormai certi retaggi sono parte del passato».
Le differenze tra donne-uomini e un tema ad hoc
Se da un punto di vista di razza, religione e lingua la società è sicuramente cambiata, restano ancora molte barriere da abbattere per quanto riguarda le discriminazioni di genere: «C’è ancora molto da fare, è vero, ma sono stati compiuti passi avanti, come dimostra la presenza femminile nelle società professionale e nel mondo del lavoro in genere. Tra le giovani leve, quelle sotto i 40 anni, le laureati in medicina e giurisprudenza, ad esempio, sono pari o superiori rispetto agli uomini. Questi sono segnali rilevanti a livello sociale» dice Serianni.
A quando, allora, un tema sulle differenze di genere? «Io credo che i tempi siano maturi e potrebbe accadere in un futuro non lontano» conclude il professore.