Dall’inizio dell’anno in Toscana la meningite ha già ucciso quattro persone. Nel 2015 c’erano stati altri sei decessi provocati dal meningococco C, responsabile di tutti i casi letali.
Il rischio di contrarre l’infezione è più alto che nel resto d’Italia, in particolare nella zona tra Firenze, Empoli, Prato e Pistoia. Per questo, pensando anche a chi nella regione deve andare per i motivi più disparati, il ministero della Salute ha diffuso una circolare con informazioni e consigli, pubblicata anche sul sito istituzionale (www.salute.gov.it).
Come avviene il contagio
A turisti, viaggiatori e lavoratori con impegni professionali nella ” zona rossa” il ministero ricorda che la possibilità di essere contagiati potrebbe aumentare attraverso il contatto ravvicinato con potenziali portatori della malattia, con l’uso di alcol, con l’abitudine al fumo e l’esposizione al fumo passivo.
Le precauzioni
Il consiglio principale è quello di evitare di trattenersi per ore in discoteche e altri luoghi molto affollati. Avere stili di vita sani e prudenti sicuramente aiuta, così come osservare regole igieniche di base: lavarsi le mani con frequenza e senza fretta, coprire bocca e naso quando si tossisce, appoggiarli all’avambraccio se arriva uno starnuto. L’infezione da meningococco C si trasmette con il contatto con le secrezioni orali o le goccioline di saliva. La malattia è contagiosa durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni immediatamente precedenti l’esordio.
Anche adulti, anziani e studenti fuori sede sono a rischio
“La regione Toscana – ricorda sempre il ministero della Salute – ha intrapreso sia misure di controllo immediate con chemioprofilassi e indagini epidemiologiche, sia una campagna di vaccinazione che si è estesa ad adolescenti, adulti e anziani, essendo stati registrati casi in tutte le fasce d’età”. Le altre regioni, dove per ora non ci sono situazioni preoccupanti, vengono sollecitate a mettere i vaccini a disposizione degli abitanti ” che si rechino per lunghi e continuativi periodi in Toscana, ad esempio lavoratori e studenti fuori sede che mantengono la residenza nei territori di origine”.
Come riconoscere i sintomi
Addetti ai lavori e medici di base ricordano che è importante intervenire tempestivamente con cure e trattamenti (in ospedale) quando un organismo viene attaccato dal meningococco C o dagli altri batteri responsabili della meningite.
I sintomi a cui prestare attenzione sono in parte simili a quelli di normali influenze e tendono a peggiorare dopo due o tre giorni: cefalea, inappetenza, nausea e vomito, febbre, pallore, sensibilità alla luce. Nei neonati le spie possono esser il pianto continuo, l’irritabilità, uno sonnolenza al di sopra della norma, lo scarso appetito, la rigidità della nuca e del collo.