La menopausa oggi non è più un ostacolo nella vita di una donna, grazie soprattutto alla medicina e alle terapie ormonali. Abbiamo intervistato Rossella Nappi, professoressa di Ostetricia e Ginecologia presso l’Università di Pavia, endocrinologa e sessuologa al Policlinico San Matteo, fresca autrice del libro Sulla cresta dell’onda. Cavalcare la tempesta della menopausa per vivere bene, in forma e a lungo (Fabbri).

TOS e falsi miti

L’esperta parte da un presupposto: oggi le donne a 50 anni sono molto più in salute, grazie anche ai passi avanti nella ricerca. Questi riguardano in particolare le conoscenze sulla TOS, la terapia ormonale sostitutiva ancora molto temuta da tante per il rischio di una maggiore esposizione a tumori, in particolare al seno.

Ormoni sì o no? Dipende dalla durata della terapia

Ogni donna è un caso a sé. Vero è che, in generale, il rischio di tumori o trombosi non deve mai essere trascurato nelle donne che assumono estrogeni, qualunque sia la loro età. Rischio che si riduce se si segue una terapia per 2/3 anni a cavallo della menopausa. Gli ultimi studi evidenziano infatti che il rischio aumenta per assunzioni prolungate di 5/7 anni.

Le condizioni per l’efficacia della terapia ormonale

Le più importanti società scientifiche concordano nel dire che la TOS non deve farci paura, ma al contrario dev’essere accolta come proposta valida per tutte le pazienti con sintomi medio-severi, che inizino la terapia entro 10 anni dall’ultima mestruazione o quando i sintomi cominciano a manifestarsi e le irregolarità della mestruazione suggeriscono che la menopausa sia vicina. L’efficacia della terapia ormonale è dunque garantita quando è prescritta sotto i 59 anni; in questo caso gli effetti positivi in termini di benessere, salute e qualità della vita sono molto più alti dei rischi, e l’eventualità di “inconvenienti” futuri è ridotta al minimo.

Quale tipo di TOS?

Quale tipo di TOS adottare (combinata con estrogeni e progestinici o solo estrogenica), con quali caratteristiche sceglierla (ormoni sintetici o naturali) e in quale forma assumerla (cerotto, gel, compresse, dispositivi per uso interno) sono decisioni che spettano al ginecologo. Per esempio, nelle pazienti con obesità, forte predisposizione al diabete ed elevato rischio trombo-embolico, così come nelle donne in età più avanzata, è consigliato optare per molecole estrogeniche di origine naturale, meglio se con applicazione transdermica, cioè tramite cerotti.

Anche per quanto riguarda il dosaggio, occorre considerare il singolo caso, anche se negli ultimi anni si è arrivati a capire che dosaggi molto bassi di estrogeni sono già efficaci sulla cura delle vampate e sull’osteoporosi, pur non avendo un’efficacia documentata sulla prevenzione delle fratture. Esistono però anche valide alternative.

Le alternative: dal testosterone alla DHEA

Nelle donne in menopausa prematura (spontanea, chirurgica o post-chemioterapica) la carenza di androgeni spesso porta a un disturbo del desiderio sessuale. In questi casi è possibile prescrivere il testosterone (nei Paesi in cui è disponibile), da assumere da solo o in associazione alla TOS. In Italia, però, gli unici farmaci a base di testosterone sono in gel e sono quelli presi a prestito dalle terapie per gli uomini. Non è quindi semplicissimo capire quali siano formulazione e dosaggio ideali per i sintomi specifici delle donne.

Un’altra strada è quella delle terapie orali a base di deidroepiandrosterone (DHEA): è un pro-ormone, cioè una molecola che circola nel sangue ed è capace di trasformarsi in androgeno o in estrogeno e di agie sui tessuti con un’azione mirata, a livello locale. È possibile trovarlo sotto forma di galenico prodotto dal farmacista. Da alcuni studi, però, il beneficio a livello sessuale sarebbe risultato pari a quello di un placebo, mentre non sarebbe risultato efficace nel risolvere le vampate di calore.

Da poco è disponibile in Italia un altro farmaco, un prodotto a base di DHEA da applicare direttamente in vagina sotto forma di piccoli ovuli.

Ci sono poi anche i cosiddetti ormoni bioidentici, anch’essi di produzione galenica e personalizzata per il singolo paziente: ormoni a tutti gli effetti, con la differenza che non sono testati in studi scientifici, né sottoposti al vaglio delle autorità competenti sulla sicurezza del farmaco.

I farmaci senza ormoni

Tra i prodotti a base non ormonale ci sono alcune sostanze psicoattive (come gabapentin e clonidina), usate in alcuni medicinali per la cura dell’ansia e della depressione. Quetsi principi attivi aiutano a ridurre i classici sintomi come vampate, sudorazione, palpitazioni, ma sono efficaci anche contro depressione, ansia, insonnia, stress e cefalea che spesso accompagnano la menopausa. L’esperta ricorda che la loro somministrazione va però seguita sotto controllo medico.

Esistono anche proposte fitoterapiche e nutraceutiche, come quelle che contengono vitamina E o fitoestrogeni a base di soia o trifoglio rosso, ma va ricordato che raramente appaiono convalidate dalla letteratura scientifica e solo in pochi casi mostrano un’efficacia tangibile.

L’importanza dello stile di vita

Se la prevenzione è fondamentale, lo è anche lo stile di vita, tanto che l’esperta ricorda come limitare l’uso della caffeina, ridurre al minimo il consumo di alcolici e superalcolici, abolire il fumo di sigaretta sono tre step decisivi, non solo per contenere il quadro dei sintomi vasomotori, ma per fare in generale una scelta di salute valida per il presente e necessaria per il futuro. Importante anche una quantità minima e regolare di movimento fisico, con attività anche mirate come “il nordic walking, il trekking, lo sci di fondo, la camminata veloce, il nuoto, ma anche il ballo, il pilates, lo yoga, le arti marziali e l’allenamento funzionale con o senza pesi”.