Un inverno mite, ma con molta neve anche a marzo (e persino fiocchi nelle scorse settimane), una primavera che ha tardato ad arrivare e ora l’annuncio di un caldo definito “vertiginoso”, “prolungato” e con temperature sopra le medie di stagione a giugno. A leggere le previsioni viene da pensare che il meteo sia davvero diventato “pazzo”, spingendo ad affermare che il clima stia cambiando e sia sempre più difficile fare previsioni. Ma è davvero così? E quali conseguenze ci possono essere per il nostro corpo e il nostro umore? “Io credo poco alle anomalie, non posso negare che ce ne siano state alcune, ma fanno parte del più grande progetto della Natura e dei suoi cicli periodici. Nulla è dato al caso, anche se spesso non ce ne accorgiamo, oppure lo facciamo quando avvertiamo sintomi come malesseri o malumore” spiega a Donna Moderna Alberto Massirone, bioclimatologo specialista in idrologia, climatologia e talassoterapia. “Le interazioni con l’ambiente esterno, però, possono avere anche molti benefici e sono persino vitali” aggiunge l’esperto, che dirige la Scuola di Medicina Estetica di Milano, di origini molto antiche e riconosciuta a livello internazionale.
Il meteo “instabile”
Tutti ce ne siamo accorti: dopo un inizio di inverno con temperature tutto sommato miti, sono arrivate abbondanti nevicate. Poi Burian, che ha portato gelo siberiano, seguito a un inizio di primavera che ha portato la colonnina di mercurio a risalire rapidamente, per poi scendere di nuovo in modo brusco. Le piogge sono state molto abbondanti (a marzo +74% rispetto alle medie nazionali del periodo tra il 1971 e il 2000) e di recente si sono alternate giornate calde (con temperature che hanno sfiorato i 28 gradi) ad altre nelle quali l’aria fredda ha riportato i valori intorno a 11/12°. I temporali sono stati piuttosto intensi e questo ha fatto parlare di conseguenze dei cambiamenti climatici, dovute soprattutto all’inquinamento.
Ma se i livelli di smog sono innegabili, c’è chi mette dai guardia dai “catastrofismi”: “Anche le perturbazioni alle quali abbiamo assistito rispondono a esigenze dell’ambiente, come quella di ripulire aria e terreno e irrigare i terreni. Gli inquinamenti ci sono sempre stati, anche se di altra natura. Basti pensare al carbone nel secolo scorso, o alla nafta, che erano molto peggiori di combustibili di oggi” dice Massirone.
Come reagiamo ai cambi di temperatura?
“Noi siamo inseriti nell’ambiente e cerchiamo di modulare risposte a determinate sollecitazioni in modo tale che i nostri organi e il sistema vitale si adatti rapidamente. Qualcuno riesce rapidamente e meglio, altri hanno più difficoltà come i meteoropatici. Nel loro caso a influire negativamente sono le cariche elettriche si trovano in atmosfera: quando aumenta la presenza di quelle positive, con una maggiore ionizzazione, si hanno effetti sull’umore e non solo. Questo perché le cariche positive, aumentate anche di 5/6 milioni in poche ore, entrano in contatto con le mucose della pelle e attraverso la respirazione, e raggiungono gli organi. Il primo è l’ipotalamo, ovvero la “centralina” del nostro cervello, regolatrice degli ormoni” dice l’esperto.
I sintomi della meteoropatia
“I meteoropatici e meteosensibili avvertono il cambio del fronte meteo anche 24/36 ore prima e continuano ad avvertirne le conseguenze fino a 24/36 ore dopo. I primi sintomi sono svogliatezza, inappetenza, aumento dei dolori articolari, enorme senso di spossatezza, fatica a compiere semplici azioni quotidiane. I cardiopatici possono avere una maggiore sensibilizzazione a livello cardiaco. Coloro che soffrono di irritazioni al colon possono andare incontro a maggiori disagi. Uno studio condotto anni fa all’ospedale di Niguarda ha mostrato come, in condizioni meteo avverse aumentava il numero di ricoveri in chirurgia per appendiciti. Lo stesso vale per casi di tachicardia in taluni soggetti” spiega Massirone.
Come combattere la meteoropatia?
“Le influenze del meteo sugli esseri viventi sono state studiate anche all’università di Milano, quando ero ricercatore di bioclimatologia medica con il professor Gualtierotti. Analisi sui topi, posti in ambienti nei quali era stata tolta la ionizzazione, hanno dimostrato non solo la loro maggiore irritabilità dopo 10 giorni, ma anche la loro morte in caso di prolungamento della situazione negativa per gli animali – spiega l’esperto – Per gli uomini e per coloro che soffrono di meteoropatia è semplicemente consigliabile aspettare che mutino le condizioni meteo. Aiuta mettersi in un ambiente in ambiente chiuso possibilmente con generatore di ioni negativi, che permettono di riequilibrare le cariche” conclude il bioclimatologo.
I benefici dei cambiamenti meteo
“D’altro canto gli sbalzi e fenomeni atmosferici permettono anche di sollecitare il nostro organismo. Dal un punto di vista di medicina estetica, l’alternanza caldo-freddo può rappresentare uno shock positivo per nostro organismo, perché riequilibra i liquidi della pelle. Le variazioni possono anche favorire la dilatazione vascolare e hanno conseguenze sulla respirazione. Naturalmente bisogna prestare attenzione soprattutto alle fasce estreme della popolazione: anziani e bambini hanno maggiori difficoltà di adattamento perché hanno un sistema di sudorazione deficitario e risentono maggiormente di troppo caldo o troppo freddo” spiega l’esperto.
Caldo in arrivo: come affrontarlo
“Il consiglio è prima di tutto di bere molto spesso, per evitare di disidratarsi. Occorre poi seguire un’alimentazione corretta, non pensante, che preveda molta frutta e verdura. Non dimentichiamo però le proteine, come quelle della carne, per favorire il ricambio degli amminoacidi. Naturalmente non si dovrebbe abusare di quella rossa, ma neppure demonizzare la carne in genere: se la natura ci avesse voluto erbivori, ci avrebbe creati più simili alle mucche!” ironizza l’esperto.
“Anche il pesce ha principi attivi molto importanti, che aiutano a regolare ad esempio il colesterolo. Ridurre i carboidrati può aiutare a contenere la massa grassa, ma va ricordato che l’attività fisica è importantissima” consiglia l’esperto, che aggiunge: “Attenzione a non abusare dei climatizzatori. Sono utili in caso di elevata umidità, ma consiglierei di puntare sulla scelta degli alimenti: scegliere sempre frutta e verdura di stagione, perché la natura ha i suoi equilibri e se ci offre alcuni alimenti in determinati periodi dell’anno c’è un motivo”.