Il luogo migliore per trovare l’amore forse non è Temptation Island, il programma di culto dell’estate in tv (provate voi a dire «ti amo» con una videocamera puntata negli occhi).

Ma due professori della quotatissima università di Harvard, chissà se reduci da un divorzio, si sono messi al lavoro. E hanno tirato fuori alcune dritte per sapere dove è più facile incontrare l’amore. Pratici, scientifici, efficaci: da bravi americani odiano perdere tempo nel labirinto dei sentimenti. Proviamo ad ascoltarli? Anticipo che ho solo un dubbio, ma ve lo dico alla fine.

I prof sono partiti da una domanda: che tipo di storia sentimentale vuoi vivere? Se sei divisa tra il sogno del principe azzurro e l’ebbrezza di una notte di passione, la soluzione è semplice: qualsiasi luogo d’incontro va bene, che sia un bar, l’ufficio, un matrimonio. Dove la gente si ammassa, lì Cupido fa scoccare la sua freccia. E 6 storie su 10, importanti e non, nascono nei gruppi più o meno organizzati.

Ma se invece sei all’inseguimento del grande amore, bisogna andare per esclusione. Procediamo con la spunta.

Meglio non cercare un compagno in ufficio, soprattutto se avete dai 50 anni in su. Tra una scrivania e un telefono che squilla, il 77% delle relazioni erotiche nate alla macchinetta del caffè si esaurisce rapidamente. Solo i giovani sotto i 25 anni riescono a portare avanti almeno la metà di queste storie.

Anche bar e locali da aperitivo non sono un trampolino per le relazioni lunghe, dicono i due prof di Harvard: potete bere quanti Sex on the Beach volete, ma appena 10 flirt su 100 portano all’ebrezza dell’amore forever.

E il dating online? Va benissimo per finire a letto. Ci si arriva più rapidamente che con qualsiasi altro tipo di approccio: 30 donne su 100 fanno sesso già al primo appuntamento (perché hanno già raccolto informazioni sui partner chiacchierando a lungo su Internet, dicono i 2 ricercatori). Ma appena 17 su 100 riescono poi a conservare la relazione.

Qual è allora il posto magico dell’innamoramento? La fredda arte della statistica si è messa al lavoro. Calcola e ricalcola, salta fuori che il miglior modo per agganciare il partner della vita è farselo presentare dai parenti.

Feste di matrimonio e compleanni, vacanze dagli zii e amici di infanzia, quando a favorire l’incontro è una persona di famiglia abbiamo meno voglia di temporeggiare. Sarà che ci fidiamo di più e riceviamo indirettamente buone credenziali. Sarà che non vogliamo mostrarci leggeri e creare incidenti diplomatici. Fatto sta che c’è una buona probabilità di trovare la persona giusta e di restarci insieme a lungo.

Con un effetto collaterale: le coppie che si conoscono in famiglia sono quelle che ci mettono di più a fare l’amore. Una su 4 ci arriva dopo un mese, tutte le altre finiscono in waiting list.

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A proposito dei miei dubbi su questa ricerca… I due prof studiano azioni e pensieri di chi vive a Boston, Chicago, New York City. Siamo sicuri che i luoghi dell’amore siano gli stessi dell’Italia? Da quel poco che ho potuto vedere c’è una sola, grande differenza. Si chiama: comportamento appropriato. Mi spiego meglio.

A New York un uomo vede una bella ragazza in metropolitana, ma non si sogna neppure di attaccar bottone: non si fa. Mezz’ora dopo, l’uomo ritrova quella stessa ragazza in un locale per l’happy hour, e lì tutto o quasi è permesso, anche ballare nudi. C’è un comportamento appropriato, “giusto”, per ogni luogo. E non si sgarra. In Italia invece gli uomini ci provano in qualsiasi situazione. E il luogo dell’amore, dal flirt all’anello, è piuttosto esteso.