Mi avevano detto: è come visitare il paese delle fiabe. E così sono partito per Vilnius, in Lituania. Per Riga, in Lettonia. Per Tallin, in Estonia. Tre piccoli Paesi Baltici entrati nell’Unione Europea. Capitali perfino trendy per il boom del digitale. Le città hanno case con tetti a punta, chiese con cupole a cipolla, un incredibile mix di popoli. E prima che cada la neve ci si sposta facilmente con un bus turistico da una nazione all’altra. Ecco cosa ho visto.

 

Arriva l’euro Accanto alla cattedrale di Vilnius ci sono cartelli scritti in una lingua incomprensibile ma chiarissimi per le immagini: dicono che dall’1 gennaio 2015 arriverà la moneta unica europea. Nei negozi ci sono i prezzi doppi per tutti i prodotti, in litas ed euro. E la cassiera di un caffè mi spiega che il valore delle case sta salendo vertiginosamente. Vi viene in mente qualcosa?

euro
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Il ponte dei lucchetti A Vilnius, a Riga, vedo ponti e ponticelli su fiumi e rivoletti di acqua nei giardini pubblici stracarichi di lucchetti. Potrebbero crollare. Federico Moccia è passato di qui? Pare di no. Ma anche nei Paesi Baltici l’amore è una catena. Un legame indissolubile, a meno di non trovare la chiave per scioglierlo.

lucchetti
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Spirito ribelle Un quartiere di Vilnius, Uzupis, si è proclamato Repubblica autonoma degli artisti. E nella via principale tra tante case di legno è stata affissa la Costituzione della Felicità. Leggo i 41 articoli che la compongono (nella strada c’è una traduzione in italiano). «… 4 Tutti hanno il diritto di commettere errori… 11 Ogni uomo ha il diritto di prendersi cura di un cane, fino alla morte di uno dei due… 13 Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma gli deve essere d’aiuto nei momenti difficili… 15 Ogni uomo ha il diritto di avere dei dubbi, ma non è un dovere… 36 Tutti hanno il diritto all’individualità… ».

costituzione
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Bici a noleggio Mica potevo essere così ingenuo da pensare che nei Paesi Baltici non ci fosse il bike sharing, vero?

bici
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

 

L’autobus porta da Vilnius a Riga, in Lettonia, circa 300 chilometri di strada, in 4 ore di viaggio. Dal finestrino: betulle, betulle betulle…

 

Odiati russi C’è un perché se Lettonia, Estonia e Lituania sono così preoccupate per la crisi in Ucraina e per lo scontro tra Kiev e la Russia. In tutte le città di questi 3 Paesi Baltici trovi un museo sull’occupazione sovietica, durata dal 1944 al 1991. Ovunque si celebrano le vittime della lotta per la libertà. E si teme che la Russia possa rivendicare diritti sui territori delle giovani repubbliche. Viene facile: in Estonia un quarto degli abitanti parla la lingua di Putin e guarda a Mosca come alla propria patria.

occupazione
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Torri della tv Nelle tre capitali svettano torri delle emittenti televisive statali, tutte altissime. Erano il simbolo del progresso socialista, sono diventate mete turistiche. Sono salito sulla torre tv di Vilnius, la più vertiginosa, dove 14 persone sono state uccise nei giorni della rivolta antisovietica del 1991. Guardi da 165 metri di altezza la città, le periferie sterminate, i condomini in stile sovietico, bevendo il caffè in un ristorante panoramico che ruota su se stesso e fa un giro completo in meno di un’ora.

torre riga
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Una capitale art nouveau Riga è stata una grande capitale del Nord Europa, aperta all’influsso della cultura occidentale. E all’inizio del ‘900 la smania di assomigliare a Parigi ha portato nelle strade più eleganti della città lo stile allora più in voga, l’art nouveau. In pochi anni sono sorti 750 abitazioni, palazzi, ville con decorazioni floreali, vetrate colorate, facciate arricchite da maschere monumentali e disegni geometrici. Un’orgia della fantasia magistralmente diretta dall’architetto Mikhail Eisenstein, papà del regista Sergei (quello della Corazzata Potemkin).

art nouveau
10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

 

Sorrisi con il contagocce Nei Paesi Baltici accompagno ogni richiesta di informazioni, ogni conto pagato al ristorante, ogni biglietto comprato al museo con un sorriso. La risposta delle persone, secondo il body language locale, è uno sguardo freddo, a volte un po’ smarrito davanti a un’inattesa e forse inappropriata espressione di cordialità. L’affetto e l’amicizia passano per altre vie, su al Nord.

 

In inglese, please I loro genitori conoscono il russo. Ma i giovani dei Paesi Baltici parlano tutti l’inglese con un accento perfetto. Li invidio molto. Ci sono diversi motivi. La maggior parte dei ragazzi trascorre ogni estate almeno un mese a Londra per guadagnare qualche soldo facendo il barista o la babysitter. E i film stranieri non vengono doppiati nella lingua nazionale ma sottotitolati, diventando una fantastica occasione per apprendere l’inglese. Appena rientro in Italia, prendo un treno per Venezia e assisto a un curioso siparietto: il capotreno fornisce informazioni a una coppia straniera. Parla un inglese da Totò e Peppino. Lui si difende con un sorriso: «Se vado in Germania, devo parlare il tedesco; perché loro vengono in Italia e non sanno la nostra lingua?». Se il nostro Paese, così ricco di storia e bellezze artistiche, ha problemi con il turismo e viene superato per numero di visitatori da Francia e Spagna, un motivo ci sarà. O no?

 

Made in Italy come se piovesse Pensaci bene se ti sfiora il pensiero di cambiare lavoro e di reinventarti esportatore di vini o di moda italiani nei Paesi Baltici. A Vilnius si beve il merlot malbec veneto, a Riga lo syrah laziale, a Tallin il nebbiolo delle Langhe. Tutto rigorosamente doc. Nelle capitali si vendono olio e pasta italiani di alta qualità in negozi per gourmet. E l’insegna di Max Mara e di altri marchi dell’abbigliamento tricolore spiccano nelle vie centrali. È vero che la gente di queste parti stravede per il made in Italy, ma qualcuno ha già pensato a sfruttare un amore così incondizionato.

 

C’è chiesa e chiesa Durante la Rivoluzione francese la cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, venne trasformata in una cantina per vini e liquori. I Paesi Baltici hanno assistito a cambiamenti simili sotto la dominazione sovietica. A Vilnius la chiesa di San Casimiro divenne un museo dell’ateismo e la cattedrale una pinacoteca. A Riga la cattedrale fu trasformata in una sala per concerti e la cattedrale cattolica greca in un planetario. A Tallin, Sant’Olav venne requisita dai servizi segreti del Kgb e San Michele si riconvertì in club sportivo. Ma oggi in tutte le chiese russe ortodosse dei Paesi Baltici ferve un’intensa attività religiosa. Basta entrare in un qualsiasi luogo di culto devoto al Patriarcato di Mosca, anche in campagna, per vedere operai chini in lavori di restauro e signore devote con il fazzoletto in testa che lustrano ottoni e argenti. Chi finanzia tanto “olio di gomito”? La Madre Russia non lascia soli i suoi figli sparsi nel mondo, soprattutto quelli dei Paesi Baltici.

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10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

 

L’autobus porta da Riga a Tallin, in Estonia, circa 300 chilometri di strada, in 4 ore di viaggio. Dal finestrino: betulle, betulle betulle…

 

Il Paese delle fiabe Lo è Tallin, la capitale dell’Estonia, che ha un centro storico raccolto e quasi intatto, con case dai tetti spioventi, antiche torri difensive, chiese con cupole a cipolla come in Russia e ristoranti caldissimi. Consigliata una visita a inizio dicembre, dopo una spruzzata di neve.

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10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

Ahimé, si mangia l’orso Ho pensato alla povera Daniza, uccisa lo scorso settembre sui monti del Trentino, quando ho scoperto che in qualche ristorante di Tallin viene servita carne di orso. E nei negozi di souvenir si propongono inscatolati di renna, alce, cervo. Prezzo per l’orso: 55 euro la bistecca, 24 euro un confezione da 280 grammi. Grande tristezza.

 

Libri in aeroporto Nella sala d’attesa dell’aeroporto di Tallin vengo accolto da una biblioteca con centinaia di libri, alcuni scritti in inglese, francese e tedesco: i viaggiatori possono fermarsi a leggerli nel salottino con lampade dalle luci soft, ed è ammesso portar via un volume. È un aspetto della cultura della condivisione che in Estonia si vede dal rapporto con Internet: il Wi-Fi copre il 95% del Paese, inclusi i boschi di betulle che crescono su metà della superficie (c’è una media di 3.000 alberi per abitante). Non a caso Skype (il programma per fare telefonate gratis nel web) è nato qui.

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10 Jul 2007, Tallinn, Estonia — Old Medieval City of Tallinn — Image by © Laurie Chamberlain/Corbis

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