Il Nobel per la medicina è appena stato assegnato a tre scienziati. Uno è una donna , YouYou Tu , una chimica cinese che per portare avanti le sue ricerche non ha visto sua figlia per sei mesi. Della serie: votata per il lavoro.
Ma per vincere un Nobel bisogna dedicarsi solo agli studi? Bisogna sacrificare affetti e vita privata? Non proprio. C’è chi ha fatto della ricerca la sua priorità, ma anche chi si è sposata (vincendo il Nobel con il marito), chi ha avuto figli e chi ha continuato a praticare i suoi amati sport.
Le donne del Nobel hanno molto da insegnare, ma una su tutte (Gertrude Elion che ha vinto nel 1988) ci lascia un messaggio da tenere sempre a mente: “Non abbiate paura del lavoro duro e non lasciate che gli altri vi scoraggino e vi dicano che voi non potete farlo”. Ecco allora chi sono i volti femminili del Nobel per la medicina.
May-Britt Moser – Nobel per la medicina 2014
Una ricercatrice norvegese, May-Britt Moser , classe 1963, fu premiata lo scorso anno insieme al marito Edvard Moser per i suoi studi sulle neuroscienze che hanno permesso di mappare le cellule che costituiscono il sistema di posizionamento del cervello.
Insieme con Rita Levi Montalcini, May-Britt è solo la seconda donna nella storia del Nobel a essere premiata nel campo delle neuroscienze. Ma questo Nobel è famoso soprattutto per essere il quarto “Nobel di coppia” della storia (i primi furono i coniugi Curie ): May-Britt e Edvard infatti si conoscono all’università di psicologia a Oslo e da quel momento non si separano mai: studiano per tutta Europa e si spostano sempre a braccetto, insieme hanno anche due figlie ormai grandi. Una coppia di ferro della scienza e in amore.
May-Britt però fece parlare di sé anche per il suo lungo abito blu da sera con neuroni illuminati in bella vista con cui si presentò a ritirare il premio.
Carol W. Greider – Nobel per la medicina 2009
Due biologhe , colleghe e amiche, ricevono il Nobel per la medicina insieme nel 2009 per le loro ricerche sull’invecchiamento cellulare e in particolare su come i cromosomi vengano protetti dai telomeri, i nostri “orologi biologici”. È la prima volta che due donne insieme ricevono il premio.
Carol Greider è la prima di questa coppia: nata a San Diego, è figlia di due emeriti studiosi. Dell’infanzia racconta sempre delle lunghe biciclettate fino a scuola con il fratello e di come andare a vivere e studiare un anno in Germania, dopo la morte della madre, la aiutò a sviluppare grande curiosità e apertura mentale.
Elizabeth H.Blackburn, Nobel per la medicina 2009
Elizabeth H.Blackburn è la veterana della coppia vincitrice del Nobel 2009 in medicina: australiana, era la professoressa che accolse nella sua classe a Berkeley la collega Carol Greider .
Nonostante la differenza di età e di esperienza la loro coppia ha fatto un meraviglioso percorso insieme: le due raccontano delle giornate intere a discutere e confrontarsi sugli esperimenti di laboratorio e di come, la mattina dopo, si ritrovassero con il sorriso, un abbraccio e la soluzione in tasca.
Françoise Barré-Sinoussi – Nobel per la medicina 2008
Fu Françoise Barré-Sinoussi nel 1983 a isolare con il professor Luc Montaigner il virus Hiv , responsabile dell’Aids . E per questo nel 2008 l’istituto svedese li insignì del Nobel per la medicina .
Françoise è una parigina Doc, persona schiva e umile, viene da una famiglia in cui nessuno faceva ricerca, la mamma era una casalinga. Curiosa e casuale la sua scelta negli studi: sognava di fare medicina ma sapeva che i lunghi studi sarebbero costati troppo alla famiglia e per questo decise per la biologia.
Il suo rimpianto più grande: non aver diviso il premio con il marito, morto di tumore l’anno prima del Nobel. Anche sui figli risponde sempre con onestà nelle interviste: “Non sarei stata in grado di fare ricerca e allevare figli e dunque ho fatto la mia scelta”.
Linda Buck è una neurobiologa di Seattle: è lei a ricevere il Nobel per la medicina nel 2004 per i suoi studi sui recettori olfattivi e per aver isolato quei geni che, sentendo un profumo, ci permettono di riconoscerlo nuovamente a distanza di tempo.
La sua passione per la scienza sarebbe arrivata già dall’infanzia e dai suoi genitori: la mamma, casalinga, adorava fare puzzle e giochi di parole, e il padre, ingegnere, passava il suo tempo in garage a costruire strani oggetti.
L’amore? Linda lo ha trovato proprio tra i microscopi, a 45 anni passati. Con suo marito Roger, a sua volta scienziato, ora condivide tutto.
Christiane Nüsslein-Volhard – Nobel per la medicina 1995
Christiane Nüsslein-Volhard è una biologa tedesca cresciuta a Francoforte in una famiglia di artisti. Dalla nonna pittrice ai genitori, bravi musicisti e artisti, ha imparato a suonare strumenti e dipingere. Ma non era brava come i fratelli, racconta nella sua biografia, e per questo si buttò sugli studi.
Nel 1995 vinse il Nobel per la medicina per le sue ricerche di biologia molecolare sul controllo genetico dello sviluppo embrionale.
Un aneddoto curioso riguarda il suo cognome: porta infatti quello del suo ex marito con cui restò sposata per pochi anni quando era giovane. Decise però di mantenerlo perché ormai veniva riconosciuta con quello per le sue ricerche e i suoi lavori accademici.
Gertrude B. Elion, Nobel per la medicina 1988
Gertrude B. Elion era nata New York, da genitori ebrei emigrati da Lituania e Russia, e trascorse la sua infanzia nel Bronx. Nonostante le umili origini, divenne una delle migliori farmacologhe e biochimiche al mondo.
Nel 1988 vinse il Nobel per le ricerche sull’acyclovir, farmaco ad azione antivirale (usato per esempio per curare gli herpes e non solo). Non si sposò mai, e come altre colleghe si dedicò anima e corpo al lavoro.
Famose le sue dichiarazioni che incoraggiavano le donne a impegnarsi: “Non abbiate paura del lavoro duro e non lasciate che gli altri vi scoraggino e vi dicano che voi non potete farlo. Mi dissero che una donna non poteva andare avanti nella chimica. E io non vidi alcuna ragione per dar loro retta”. Morì nel 1999.
Rita Levi Montalcini – Nobel per la medicina 1986
Rita Levi Montalcini , la scienziata italiana più famosa al mondo, scomparsa nel 2012 a 103 anni, vinse anche un Nobel . Era il 1986 e le fu insignito per aver scoperto i fattori che promuovono la crescita delle cellule nel sistema nervoso periferico.
Una vita dedicata alla scienza la sua: senatrice a vita, fu anche una delle paladine per la lotta contro la fuga dei cervelli dal nostro Paese.
Un personaggio simpatico la cui vita quotidiana era ricca di curiosità: intanto perché amava svegliarsi alle 5 e consumare un solo pasto al giorno (il pranzo), poi per la sua passione per la cura dei suoi lunghi capelli bianchi, sempre raccolti, e per i gioielli che fabbricava da sé.
E poi si racconta che fosse una autista spericolata: la patente la comprò negli Stati Uniti negli anni Quaranta senza mai sostenere l’esame di guida.
Barbara McClintock – Nobel per la medicina 1983
Ancora una “signorina” tra i Nobel femminili per la medicina. Anche Barbara McClintock , la genetista del Connecticut che vinse il premio nel 1983 per la scoperta dei trasposoni, non si sposò mai. Era invece una grande sportiva: già da ragazza giocava a pallavolo ed era una brava nuotatrice e fino all’età anziana continuò a giocare a tennis.
Raccontano i suoi compagni di laboratorio che adorava andare per campi a raccogliere le noci, con cui preparava dolci e liquori per i suoi colleghi. È mancata a 90 anni, nel 1992.
Rosalyn Yalow, Nobel per la medicina 1977
Nata a New York, Rosalyn Yalow fu una biofisica insignita del Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1977 per la scoperta della tecnica radioimmunologica, la prima studiosa americana a ricevere un Nobel. A differenza di molte altre studiose, già dagli studi superiori dichiarava: “Conciliare vita private e lavoro è possibile”.
E così fu: incontrò il marito, ebreo come lei, all’università e dopo la laurea e a specializzazione lavorarono insieme per molto tempo, oltre a sposarsi e mettere al mondo due figli.
La perseveranza fu la sua qualità migliore: non si arrese mai, nemmeno quando fu rifiutata da tutti gli atenei americani e tutti le consigliarono di fare corsi di stenografia per poter trovare un lavoro da segretaria.
Gerty Cori – Nobel per la medicina 1947
Un altro Nobel per la medicina di coppia: Gerty e il marito Carl Ferdinand Cori lo ricevono nel 1947 per i loro studi sul metabolismo dei carboidrati.
Nati a Praga a fine Ottocento e naturalizzati americani, lavorarono e fecero ricerca insieme per tutta la vita. Insieme ebbero anche un figlio.
Gerty Cori è anche la prima donna al mondo a ricevere un premio Nobel per la medicina . Proprio nell’anno del premio, però, si ammalò di mielofibrosi, un tumore del sangue che combatté per dieci anni, fino a quando morì nel 1957.