Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it
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Cara Chiara, ti scrivo arrabbiata e delusa, dopo aver saputo da una cara amica cosa succede in un convitto dell’università dove suo figlio studia: a parte le varie droghe leggere di uso frequente, la cosa che mi ha lasciata demoralizzata sono le ragazze. Vanno a letto con tutti cambiando partner anche ogni sera, girano nelle camere dei ragazzi praticamente nude. Ma cosa abbiamo conquistato noi donne? Regaliamo il nostro corpo così? Se penso al recente movimento #MeToo, penso alle lotte per la conquista della parità ed al rispetto da parte dell’uomo, cosa pretendiamo di avere se siamo proprio noi a venderci e ad abituare l’uomo a fare del nostro corpo merce d’uso comune. Per non pensare alle tragedie quasi giornaliere in cui noi donne siamo vittime…
Daniela arrabbiatissima
Cara Daniela, scusami, ma mi sembra che ci sia un po’ di confusione. Quella di cui tu stai parlando si chiama libertà sessuale: delle ragazze maggiorenni decidono di andare a letto con chi vogliono. Perfino con una persona diversa a sera. È un comportamento lontano da quello che avevo io alla loro età e anche da quello che spero avrà un giorno mia figlia. Ma ciò che arrivi a paventare si chiama molestia o addirittura stupro. E ho paura che tu stia affermando qualcosa di un po’ rischioso, sai? Cioè che la molestia o lo stupro derivino dalla libertà sessuale, e che per evitarli le donne dovrebbero essere più morigerate. Ti accorgi che siamo molto vicine al «se la sono cercata perché indossavano una minigonna»? Andare a letto con chi ci va non è un invito a essere molestate da chi non ci va. Essere libere nel sesso non è una scusa per chi ci vuole assoggettate, e non dovrebbe spingerci a essere caste, sennò «poi non potete lamentarvi». Le molestie non sono figlie della libertà, ma rigurgiti di un maschilismo che la libertà ce la vuole togliere. Poi, se vuoi, possiamo confrontarci sul fatto che per le nuove generazioni tutto rischi di perdere senso e profondità, a cominciare dal sesso, e possiamo interrogarci su che cosa noi adulti potremmo fare per aiutare i nostri ragazzi. Ma prima è meglio separare i discorsi. Non credi?
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