Quest’anno niente regali di Natale! È il mantra immancabile d’inizio dicembre. Quello che viene puntualmente pronunciato da molti di noi all’avvistamento dei primi festoni illuminati nelle vie dello shopping e poi regolarmente disatteso a poche ore dalla Vigilia. Non che non ci si creda veramente a quel proposito di Natale sobrio e anticonvenzionale. Finalmente libero dalle zavorre consumistiche. Frugale, ecofriendly, spirituale e leggero.

Non siamo programmati per l’ascetismo

Un miraggio di nobile essenzialità in cui ci crogioliamo tutte le volte che ci troviamo, senza volere, nella ressa rumorosa della metro durante il weekend, tra gli sciami di elfi in borghese che affollano i negozi del centro, nel caldo tropicale dei grandi magazzini scintillanti di luci, dove si entra imbacuccati e si esce spogli e sudati, pronti ad accogliere il primo potente malanno di stagione. Ma tanto poi iniziano le vacanze – evvai! – si può stare al calduccio sotto il plaiddino. La verità è che non siamo programmati per l’ascetismo. Però ci illudiamo.

Che figura facciamo a presentarci senza regali?

Mentre gli strenna-compulsivi se ne vanno a dilapidare tempo e denaro nell’acquisto di cose inutili, noi ribelli e monacali ci infiliamo in cinema semideserti e senza mangiatori di pop-corn, fieri del nostro illuminato gesto di ammutinamento al sistema. Loro nel caos e al verde. Noi nel silenzio e con le tasche piene. Il rischio è che, in questa scialla incosciente e beata, non siamo previdenti. Cioè non pensiamo alla figura barbina che faremo nell’epico momento dello spacchettamento. Mentre gli altri si scambieranno doni e bacetti, noi faremo la figura degli Scrooge. Isolati e malmostosi, guarderemo imbarazzati il cellulare, fingeremo urgenze in bagno, pregheremo che nessuno ci allunghi un pacchetto perché non sapremo come ricambiare. Oppure, se siamo pavidi, addurremo furti di regali all’Autogrill, problemi di consegne su Amazon, scioperi delle renne.

Bandiera bianca: tutti a fare shopping il 24 mattina

Già sappiamo che non sarà facile riprendersi da quella vergogna, eppure, sprovveduti e negligenti, lasceremo passare tutti i giorni di dicembre fino al 23 – addirittura il 24 mattina! – per realizzare che non ce la possiamo fare. Che non è da noi non fare regali. Che ci daranno dei tirchi e dei cattivi. E poi, a pensarci bene, che senso ha? Natale è solo una volta l’anno ed è così bello il rito dello scambio sotto l’albero.

SOS regali di Natale dell’ultimo minuto

E quindi via, di corsa, a rimediare. Ad accalcarsi come disperati per accaparrarsi una cosa qualsiasi. Che quasi sempre è la più cara. La più scontata (non in senso economico, purtroppo). La meno originale. Fatalmente la meno azzeccata. Perché per fare il pensiero giusto ci vuole tempo. Pazienza, estro. Mica per niente si chiama “pensiero”, bisogna pensarci. L’alternativa è chiedere direttamente «Quest’anno, cosa vuoi?» per evitare il solito pigiama, il libro che già ha, il top di pizzo che tanto non mette. Riempiendo la casa di oggetti negletti e non amati, condannati a prendere polvere, che è esattamente la ragione per cui ogni anno cerchiamo di sfuggire al rito dello shopping forzato. Fatevi furbe: domandate. La cosa, ovviamente, vale anche al contrario. Ditelo chiaro che cosa vi piace. Babbo Natale, che la sa lunga, in fondo ha sempre fatto così.