Insieme per dare scacco matto al tumore. Lo chiede il vicepresidente americano Joe Biden, da poco a capo della White house cancer Moonshot task force, un’iniziativa voluta dal presidente Obama e che ha come obiettivo quello di unire le forze di tutti i ricercatori mondiali.
«Sono in fase di studio molecole con un’azione innovativa che fanno ben sperare» spiega Carmine Pinto, presidente dell’Aiom, l’Associazione che riunisce gli oncologi italiani. «Si tratta di sostanze che per la prima volta non colpiscono più direttamente il tumore. Ma stimolano il sistema immunitario a reagire contro le cellule oncogene».
Ma quali sono le novità in arrivo? Ce le raccontano gli esperti che abbiamo intervistato all’Asco, il congresso di oncologia più prestigioso al mondo.
SENO Ci sono novità per il cosiddetto triplo negativo. È una forma di tumore diffusa soprattutto tra le under 50 e che finora si poteva curare soltanto con la chemio e solo nella metà dei casi. Oggi ci sono grandi cambiamenti proprio per questa forma tumorale. «Gli studi che sono stati presentati dimostrano che anche per il triplo negativo esistono sottotipi diversi» afferma Pier Franco Conte, professore di oncologia all’Università di Padova. «E questo permette di formulare terapie mirate. Si è scoperto per esempio che circa il 10 per cento delle donne che non rispondono alla chemio può essere curata con la stessa terapia ormonale che si prescrive agli uomini con il cancro alla prostata. Mentre in altre funziona bene lo stesso farmaco che viene prescritto per i tumori ovarici con la mutazione del gene Brca».
Dal congresso arrivano importanti novità anche per quanto riguarda la tecnica del linfonodo sentinella. «Quando è positivo, non si procede più sempre all’asportazione» spiega Oreste Gentilini, coordinatore della Breast Unit dell’Istituto scientifico San Raffaele di Milano, l’unico centro a praticare la tecnica insieme all’Istituto europeo di oncologia. «Se i linfonodi intaccati sono non più di due e l’intervento prevede solo l’asportazione del nodulo, si lasciano stare. Senza pericoli di ripresa della malattia».
Non tutti però concordano. Per questo è appena partito uno studio europeo della durata di tre anni. «L’obiettivo è di approfondire alcuni punti oscuri» spiega Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit dell’Istituto Humanitas di Milano. «Le pazienti nello studio americano avevano una malattia in fase iniziale e con una buona prognosi. Qui invece sono coinvolte donne con forme tumorali più aggressive. Per valutare i pro e i contro anche nei casi critici».
COLON RETTO Oggi le donne si ammalano quanto gli uomini. Ma la notizia positiva è che è aumentato il bagaglio delle conoscenze. A favore di una cura più mirata. «Uno studio in particolare, presentato in congresso, ha evidenziato l’importanza della posizione del tumore » dice Fortunato Ciardiello, presidente dell’Esmo, la società scientifica che riunisce gli oncologi europei. «È emerso che se si trova nella zona destra del corpo, la prognosi è più sfavorevole». Significa, in altre parole, che è più alta la probabilità di recidiva, cioè che si ripresenti il tumore dopo l’intervento. Ma l’aspetto positivo è che, sapendolo, si possono impostare controlli più ravvicinati e trattamenti mirati per impedire la formazione di nuove cellule tumorali.
«Ci sono novità anche per quanto riguarda i linfonodi» continua l’esperto. «Gli studi hanno dimostrato che non esiste il linfonodo sentinella come per il tumore del seno. Ne vanno quindi asportati almeno 12 per essere certi che non ci sia il rischio di metastasi».
POLMONE L’immunoterapia sta cambiando la storia del tumore del polmone. È stato questo il commento degli esperti di fronte al nuovo studio presentato al congresso. Nell’arco di due anni, sono stati seguiti 18 mila pazienti. «I risultati sono importanti» dice Federico Cappuzzo, direttore del Servizio di oncologia medica dell’Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna. «Ad oggi, infatti, sta bene circa la metà dei pazienti».
I ricercatori hanno anche visto che i benefici sono maggiori nel caso della forma più diffusa, quella legata al fumo. «Abbiamo presentato anche il primo trial al mondo, italiano, per il trattamento del mesotelioma maligno, il tumore provocato dall’amianto » spiega Michele Maio, presidente della Fondazione Nibit, il network italiano che studia questi farmaci. «Per ora per questa forma non ci sono cure efficaci. I risultati sono attesi per l’estate e sembrano molto promettenti».
- LA CLASSIFICA
Secondo i dati Aiom sui tumori più frequenti tra le donne, al primo posto nella classifica c’è sempre quello al seno, con 48.000 nuovi casi ogni anno. Ma, a seguire, ci sono forme legate a doppio filo allo stile di vita: il tumore del colon retto con 26 mila nuovi casi e quello del polmone con 12.300.
- 7000 EURO A DOSE
È questo il costo dell’immunoterapia. Da somministrare due volte al mese, per circa due anni. Sono tanti soldi.
«Abbiamo proposto di aumentare nei prossimi mesi di 20 centesimi il costo delle sigarette» dice il presidente Aiom. «Da destinare ai Centri di eccellenza per l’acquisto degli immunoterapici».
LE REGOLE D’ORO PER MANTENERSI IN SALUTE
- Smetti di fumare: prima lo fai, meglio è. Se sei sotto i trent’anni di età, abbatti addirittura dell’80% il rischio di tumore del polmone.
- Segui la dieta mediterranea: l’American Institute for Cancer Research ha calcolato che le cattive abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.
- Cammina 150 minuti alla settimana: uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet ha dimostrato che si riduce del 20% il rischio di tutti i tipi di tumori.
- Mantieni il peso nella norma: Come prova l’American college of physicians, il grasso è un fattore di rischio in particolare per il tumore del seno dopo la menopausa, quello del colon retto e il cancro dell’endometrio a ogni età.