Migliaia di automobilisti con la propensione a spingere sull’acceleratore si sono già imbattuti negli Scout speed, l’ultima versione degli autovelox.
Come funzionano gli Scout speed
L’apparato di nuova generazione è composto da una telecamera a infrarossi, un touchscreen, un sistema di riconoscimento delle targhe, il gps per la localizzazione satellitare e un collegamento telematico a una serie di banche dati. Installato a bordo di vetture della forze di polizia, in particolare Stradale e vigili urbani, consente di rilevare la velocità di tutti i veicoli inquadrati e immortalati dall’occhio bionico della strumentazione. Funziona anche al buio e in caso di tempaccio. Costa 46mila euro. Lo usano già in decine di località, da grossi centri come Firenze e Bolzano a cittadine e paesi di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.
I primi ricorsi e la petizione sul web
Diventato la bestia nera di molti automobilisti, è oggetto di una petizione lanciata su change.org per farlo togliere di mezzo. Anche il Codacons, in particolare quello di Modena, si oppone all’utilizzo indifferenziato e massiccio dell’apparato: consiglia e assiste gli automobilisti beccati, sanzionati con multe salatissime e con tagli di punti patente.
Che differenze ci sono rispetto agli autovelox?
Le differenze sostanziali, rispetto ai “vecchi” autovelox, sono più di una e non solo tecnologiche.
1 Per i micidiali Scout speed non c’è l’obbligo del preavviso. La presenza del dispositivo, cioè, non deve essere segnalata agli utenti della strada.
2 Il conducente da multare non va fermato, né c’è l’obbligo di contestazione immediata della sanzione da parte della pattuglia in azione o in un successivo posto di blocco.
3 La telecamera e le strumentazioni connesse possono essere collocate anche su auto civetta, indistinguibili, oltre che su macchine con le insegne. Accorgersene in tempo, e frenare, è impossibile. Così come sono inutili i soliti sistemi di “autodifesa” dei conducenti, dalle app su smartphone ai navigatori che danno informazioni “live” sui rilevatori di velocità “tradizionali”.
4 Le vetture con i “superocchi” a bordo non stanno ferme per ore negli stessi punti. Si spostano, sfuggendo agli “avvistatori”.
5 Le telecamere a infrarossi operano sia in posizione statica che in movimento, in teoria attivabili 24 ore su 24.
6 Il raggio d’azione è a 360 gradi. Riprendono i veicoli che viaggiano nella stessa direzione di marcia, davanti, e anche quelli che arrivano dalla direzione opposta, frontalmente. Solo di notte, in genere, ci si può accorgere degli Scout: chi li sta utilizzando in genere accende i lampeggianti.
7 Esiste anche una versione “street” – adottata ad esempio a Cesena – oltre a quella “speed”. Individua e consente di multare le auto in sosta irregolare, pescandole a strascico.
I casi in cui le auto vengono fermate
A Santaracangelo e in altri tre comuni della valle del Marecchia, in provincia di Rimini, lo Scout speed è in dotazione da un anno. “Non è affatto vero che si usa per fare cassa – prova a convincere l’ispettore Fabio Cenni, il referente del comando di polizia municipale – . Gli scopi sono altri. Ha un effetto deterrente. Serve per indurre a tenere stili di guida corretti e a prevenire incidenti e ridurre i pericoli, a vantaggio della sicurezza collettiva. Non lo usiamo nemmeno tutti i giorni. Programmiamo uscite settimanali. E lo abbiamo montato su una nostra macchina di servizio, riconoscibile dai colori, dalle scritte e dalle altre dotazioni. Chi abita in queste zone sa che c’è e si comporta di conseguenza. Il sistema – continua l’ispettore – ci dice anche se il veicolo inquadrato è rubato, con o senza assicurazione e revisionato o no. Per tutti questi casi, diversamente che per la velocità, non è possibile operare a distanza o mandare il verbale a casa. Bisogna fermare la macchina o il camion fuori norma e contestare l’infrazione o il reato. Per le sanzioni mandate a casa abbiamo avuto qualche ricorso, sia al prefetto, sia al giudice di pace. La ragione è stata sempre data a noi, con la conferma del nostro operato”.
Le critiche del Codacons
Al Codacons la pensano in modo diverso. Dice Fabio Galli, responsabile della sezione di Modena, provincia in cui diversi comuni si sono dotati dei moderni apparati: “Siamo favorevoli ai sistemi che consentono di alzare il livello di sicurezza sulle nostre strade. Ma gli Scout speed esulano da questo discorso. E’ evidente che hanno il solo fine di far cassa. In un’ora consentono di elevare decine e decine di verbali. Se gli accertatori fossero costretti a fermare le singole auto, invece, nello stesso tempo si potrebbero contestare due o tre violazioni”.
I casi in cui l’automobilista vince il ricorso
Non sono molti, però, gli appigli legali cui attaccarsi per impugnare i verbali. “Abbiamo seguito alcuni ricorsi. – spiega i rappresentante dell’associazione di consumatori – e non tutti hanno avuto lo stesso esito: alcuni li abbiamo persi, altri li abbiamo vinti. La ragione viene data agli, con l’annullamento delle sanzioni e del taglio dei punti patente, quando non è stata rispetta una circolare del ministero dell’Interno. Il provvedimento dice che l’automobilista ripreso frontalmente deve essere fermato e si deve procedere con la contestazione immediata della violazione, per ragioni di privacy. Se non succede, e il verbale viene notificato a domicilio in tempi successivi, la multa non è legale”. Non basterebbe, dunque, un’altra delle innovazioni dello Scout speed: nelle riprese e negli scatti, proprio per tutelare il guidatore, il parabrezza inquadrato viene oscurato.
Obbligo taratura
“Un’altra motivazione valida per il ricorso – aggiungono dal portale laleggepertutti.it – è la mancata taratura annuale. Se non è stata fatta, il verbale è annullabile”. A Santarcangelo e dintorni per qualche giorno si può stare tranquilli: il “castiga piloti” è fermo proprio per la periodica messa a punto.