Donna Moderna è tutto nuovo. Credo di aver scritto questa frase già 3 volte negli ultimi 6 anni, ovvero da quando dirigo il magazine. In altri tempi saremmo stati tacciati di irrequietezza e anche di irresponsabilità, perché, se “squadra che vince non si cambia”, il femminile più letto dalle italiane non si tocca. Oggi, però, facciamo solo ciò che è normale: cambiare.

Il cambiamento è uno stile di vita. I continui aggiornamenti delle app di maggior successo ne sono la dimostrazione. Non si smette mai di lavorare a un prodotto e di rilasciarne nuove versioni. Lo stesso succede per noi. Continuiamo a raddrizzare la rotta numero dopo numero, grazie a una riflessione sul giornale che è continua, sempre aperta. Fin quando arriva il momento in cui dobbiamo osare trasformazioni più consistenti, sempre avendo in mente voi lettori e i vostri bisogni.

Il design invita alla lettura

Gli attacchi di Luigi Di Maio alla stampa sono quanto di più esecrabile in una democrazia, ma un fondo di verità c’è. I lettori dei giornali di carta diminuiscono (l’altro pezzo di verità, omessa dal ministro, è che la crescita dei lettori dei siti di quegli stessi giornali compensa ampiamente la perdita dei primi). Però è vero: chi ancora legge i giornali è una specie rara. Se lo fa è perché si aspetta un’esperienza unica, straordinaria, non certo per passare una mezz’ora leggendo titoli e guardando foto: c’è una tale offerta di intrattenimento gratuito che procurarsene uno a pagamento sarebbe sciocco.

Donna Moderna è sempre stato un giornale da leggere dalla prima all’ultima pagina, da ritagliare e incollare, da fotografare e archiviare, da passare di madre in figlia in nipote. Adesso, a questa esperienza di lettura abbiamo dato una forma più distesa, rilassante, senza togliere nulla alla profondità del contenuto. Un design che accoglie e invita a fermarsi sulle parole e sulle immagini. Una specie di oasi dal rumore e dal brusio, un invito all’immersione e all’approfondimento.

A tal fine, abbiamo semplificato i livelli di lettura e dato all’immagine pari dignità rispetto al testo e non un ruolo puramente accessorio


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Il tono di voce si arricchisce di sfumature

Siamo sempre stati “quelli seri”, e continueremo a esserlo. Ma si può fare informazione senza ghettizzare i contenuti più frivoli o tipicamente femminili? Noi pensiamo di sì. E così, in questo nuovo Donna Moderna spariscono le divisioni nette fra sezioni.
La prima parte del giornale mantiene il suo elemento di forza («essere una sintesi accessibile ma completa e non banale dei fatti di attualità», come dicono i lettori nell’ultima ricerca di mercato), però si contamina fin da subito con temi più propriamente femminili (tendenze, stili di vita…), tocca più spesso il tasto del coinvolgimento e dell’emozione.
La moda e la bellezza guadagnano spazio, divenendo un’esperienza più glamour e aspirazionale, sia pur mantenendo accessibilità e servizio. 
L’obiettivo è diventare il giornale che ti informa e ti facilita la vita, ma al tempo stesso ti rilassa e ti diverte. In questo ci aiuteranno le nostre firme, le migliori in Italia oggi, che assumono più spazio e protagonismo: Chiara Gamberale, Geppi Cucciari, Ester Viola, Estetista Cinica, Michela Murgia, Daniela Collu…

Il giornalismo di servizio si aggiorna

Per il resto, continuiamo a essere noi stessi. Consapevoli che anche il giornalismo di servizio si sta ridefinendo. Non si tratta più solo di facilitare la vita delle lettrici, ma di aprire loro un mondo di possibilità e opportunità. Di essere gli attivatori di potenzialità personali non ancora pienamente espresse.

E questo riusciamo a farlo solo se trattiamo le donne per ciò che realmente sono: registe di scelte economiche e finanziarie, professioniste sul lavoro, appassionate di sport, fai-da-te, cucina, e pure madri e mogli che si prendono cura della famiglia. Donne all’ennesima potenza, insomma.