Su 10 uomini adulti, circa 6 sono in eccesso di peso, mentre le donne sono 4. A dirlo sono i dati del 9° Rapporto sull’obesità in Italia, a cura dell’Istituto Auxologico italiano, al quale hanno collaborato oltre 40 esperti clinici e ricercatori. Oltre a fotografare il problema da diversi punti di vista, il documento mostra un aspetto interessante e che per certi versi potrebbe apparire inaspettato: una differenza di genere. Come evidenzia il rapporto, infatti, a essere più colpiti in Italia sarebbero soprattutto gli uomini.
I fattori geografici
Il Rapporto parte da alcuni dati Istat, secondo i quali «sono molto spiccate le differenze di genere per l’eccesso di peso, sfavorevoli per gli uomini: su 10 uomini adulti, circa 6 sono in eccesso di peso, a fronte di 4 donne su 10». A influire su questo dato, secondo gli esperti, sono diversi fattori, a partire dalla localizzazione geografica: «Il dato italiano non rispecchia l’epidemiologia di tutto il mondo: ad esempio, in molti paesi di Africa, Asia, nell’area del pacifico come le Maldive e in alcuni casi anche in Europa (Grecia, Romania e Regno Unito), la prevalenza di obesità è decisamente maggiore nelle donne».
I Paesi in cui le donne sono meno obese: perché?
Prosegue la dottoressa: «In Francia, invece, i numeri non cambiano a seconda del genere, mentre in Germania, Croazia, Austria, Italia e anche negli USA la prevalenza di obesità è maggiore negli uomini» spiega la dottoressa Cecilia Invitti, responsabile del progetto di Medicina di Genere dell’Istituto Auxologico Italiano, del progetto Lifestyle medicine e Direttore del Laboratorio di Ricerca in Medicina Preventiva.
L’attenzione alla propria immagine
Perché? «Questo fa ritenere che pesino soprattutto le influenze socioculturali e ambientali, come l’alimentazione o l’attenzione alla propria immagine estetica, più che motivi fisiologici. A favore di questa ipotesi, sappiamo che in Europa nell’adolescenza le femmine hanno una maggior percezione di essere sovrappeso rispetto ai maschi, tanto che oltre il 35% delle giovani mette in atto strategie per perdere peso, mentre i ragazzi che lo fanno sono meno del 20%» spiega l’esperta, che aggiunge: «Un’altra conferma in questo senso è data dal fatto che gli uomini obesi si presentano meno precocemente e in numero minore nei centri che si occupano di obesità rispetto alle donne».
La massa muscolare condiziona i risultati
Un altro aspetto ha a che fare con le caratteristiche fisiche e in particolare la muscolatura: «In generale gli uomini hanno più massa muscolare rispetto alle donne e questo può influire sui risultati delle misurazioni dell’obesità, che nel mondo si basano sul Body Mass Index o BMI, l’indice di massa corporea, che comprende anche i muscoli. «È vero che il BMI ha una buona sensibilità anche nell’individuare l’accumulo di grasso viscerale, ma se si utilizzasse come indicatore dell’obesità la circonferenza vita, probabilmente i risultati sarebbero differenti anche in Italia e le donne potrebbero risultare maggiormente obese. Questo anche perché gli uomini mediamente fanno più attività fisica delle donne, almeno prima dei 65 anni: il 31,2% pratica sport con continuità contro il 22,2% delle donne» spiega la dottoressa Invitti.
Anche il punto di misurazione fa la differenza
«Questo potrebbe spiegare valori maggiori di obesità (legati al BMI) rispetto al genere femminile – aggiunge l’esperta – Va anche considerato che nell’obesità severa, quella in cui si accumula grasso ovunque, la prevalenza è maggiore nelle donne».
Le differenze maggiori sono tra i 35 e i 55 anni
Fatta eccezione per il fenomeno dell’obesità infantile, in aumento negli ultimi anni, il peso in eccesso è un problema che compare generalmente col passare degli anni: secondo il Rapporto «il picco di prevalenza si osserva tra i 65 e i 74 anni, dove raggiunge il 53% per le donne e circa il 68% per gli uomini. Dopo i 35 anni in tutte le classi di età oltre il 50% degli uomini presenta un eccesso ponderale, mentre per le donne ciò si verifica solo dopo i 65 anni». Come si spiegano queste differenze? «La maggior differenza di genere, in effetti, si osserva tra i 35 ed i 55 anni per poi attenuarsi – conferma Invitti –. Ciò che accomuna i due generi è un aumento del cortisolo e una diminuzione dell’ormone della crescita (GH), che porta per entrambi un aumento di peso. Nelle donne, però, con la menopausa vengono meno gli estrogeni che proteggevano dall’accumulo di tessuto adiposo in età fertile, quindi le differenze di genere si attenuano: dopo i 65 anni la prevalenza di obesità è simile nei due sessi e addirittura dopo i 75 anni è maggiore nelle donne».
Le conseguenze psicologiche (e sessuali)
Oltre alle conseguenze fisiche legate all’insorgenza di altre patologie comuni come diabete, ipertensione arteriosa, apnee notturne (maggiori negli uomini per questioni anatomiche), ci possono essere anche problemi come reflusso esofageo. Anche in questo ambito, però, ci possono essere differenze di genere che riguardano i possibili effetti negativi sul desiderio sessuale, che colpiscono maggiormente gli uomini: «Una modifica degli ormoni maschili può portare a ipogonadismo e dunque a deficit erettile, quindi si parla di disfunzioni sessuali legate all’obesità nell’uomo, che sono provate» spiega Invitti.
Nelle donne, invece, sono maggiori i problemi psicologici: «I deficit sessuali nella donna sono meno facilmente provabili, ma è più frequente la vergogna nel mostrarsi con i chili di troppo. Ad esempio accadde spesso che si abbia un’immagine corporea negativa o si verifichino disturbi del comportamento alimentare o depressione» conclude l’esperta dell’Istituto Auxologico italiano.