Tom Cruise si cala dall’alto all’interno dello Stade de France, prende in consegna la bandiera olimpica e con un sapiente montaggio la porta a Los Angeles, sede dei Giochi 2028. Cala così il sipario sulle Olimpiadi 2024 di Parigi, iniziate lo scorso 26 luglio con una trionfale cerimonia di apertura lungo il fiume Senna.

Un’edizione storica, ancor prima di iniziare: per la prima volta in assoluto, infatti, il numero di atlete e atleti in gara era pari. Ma non solo. In questi giorni di Giochi, complice la presenza di una generazione di campioni sempre più giovane, non sono mancate emozioni e momenti iconici da cui abbiamo imparato lezioni valide anche fuori dal campo. Per questo, nell’attesa dell’inizio delle Paralimpiadi, il prossimo 28 agosto, ripercorriamo insieme le 10 cose che ricorderemo di queste Olimpiadi 2024.

Il ritorno di Céline Dion

Fin da subito, al termine di una cerimonia di apertura durata quasi quattro ore, è stato chiaro che queste sarebbero state le sue Olimpiadi. Parliamo di Cèline Dion che con la sua esibizione trionfale dell’Hymne a l’amour di Édith Piaf, direttamente dalla Tour Eiffel, ha riempito il cielo di Parigi, incantando e commuovendo tutti. Si è trattato di un ritorno speciale: è stata infatti la prima volta che la cantante canadese ci ha fatto ascoltare la sua voce dopo l’annuncio della malattia che l’ha costretta ad annullare il suo tour mondiale nel 2022.

Dion soffre della “sindrome dell’uomo rigido”, i cui spasmi muscolari non le hanno permesso di cantare in pubblico negli scorsi anni. Ma la sua performance a Parigi è stata impeccabile, per qualcuno la salvezza di una cerimonia di apertura fin troppo lunga, per quanto scenografica. Questa versione dell’Hymne a l’amour non è stato solo un regalo immenso per i fan di Céline, che non vedevano l’ora di riascoltarla. È stato anche un incredibile esempio di resilienza, di come la passione per ciò che si fa può superare ogni ostacolo, anche la malattia.

Céline Dion a Parigi
Céline Dion a Parigi si concede all’attenzione e all’affetto dei fan

Le vittorie storiche delle Olimpiadi 2024

Nei Giochi di Parigi l’Italia si posiziona al nono posto nel medagliere, con un totale di 40 medaglie, di cui 12 ori, 13 argenti e 15 bronzi. Un eccellente risultato coronato da alcune vittorie che resteranno inscritte nella storia sportiva del nostro Paese. A partire da quella di ieri, quando il volley italiano ha vinto per la prima volta l’oro olimpico grazie alla squadra delle azzurre, che ha sconfitto le statunitensi con un secco 3-0.

L’Italia del tennis, invece, è entrata nella storia grazie a Jasmine Paolini e Sara Errani, che hanno portato a casa un oro leggendario nel doppio femminile. E poi, ancora, è stata la volta della ginnastica artistica con il trionfo della ventunenne Alice D’Amato alla trave: un successo che si aggiunge allo storico argento che la ginnasta genovese ha vinto insieme alle compagne nella ginnastica a squadre, un podio che mancava dal 1928.

Sara Errani e Jasmine Paolini
Jasmine Paolini e Sara Errani subito dopo la vittoria nel doppio femminile
Alice D'Amato
Alice D’Amato si commuove dopo la vittoria dell’oro olimpico

Infine, il quartetto composto da Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria ha fatto la storia della scherma salendo sul gradino più alto del podio olimpico nella gara a squadre di spada femminile. Insomma, non ha torto chi parla già di rivoluzione al femminile in queste Olimpiadi 2024.

Olimpiadi parigi 2024 oro spada italia
Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria vincono l’oro nella spada

Le Olimpiadi 2024 inaugurano un nuovo spirito olimpico

Mai come quest’anno è stato chiaro che certe volte, più che vincere, è importante partecipare. E farlo assecondando le proprie aspettative. Anche se si affronta una gara, anche se si tratta di un palcoscenico come quello dei Giochi olimpici. La competizione con gli altri non è tutto, lo abbiamo imparato da Benedetta Pilato, quarta classificata nella finale dei 100 rana. Nonostante abbia mancato il podio per solo un centesimo di secondo, non ha nascosto le sue lacrime di gioia che tanto hanno fatto discutere: certe volte la competizione con se stessi e il superamento degli obiettivi che ci prefiggiamo vengono prima di tutto, anche e soprattutto delle aspettative altrui.

Dare il meglio di sé senza dimenticare il percorso compiuto è il messaggio che gli atleti più giovani hanno lanciato con queste Olimpiadi. È proprio la consapevolezza dei propri sacrifici e del proprio impegno che dà vita all’empatia più bella, quella che permette di gioire dei risultati del proprio avversario. Lo hanno dimostrato le ginnaste statunitensi Simone Biles e Jordan Chiles, che si sono inchinate sul podio di fronte al primo posto della brasiliana Rebeca Andrade. L’esempio perfetto del fatto che riconoscere la bravura altrui non ci priva della nostra.

Inchino Biles-Chiles Olimpiadi 2024
L’inchino di Simone Biles e Jordan Chiles per Rebeca Andrade

Se nell’antica Grecia le Olimpiadi garantivano un periodo di pace, poiché comportavano l’interruzione di ogni guerra, oggi questo non accade. Può succedere però che una foto unisca ciò che politica e geografia dividono. Allora, gli atleti della Corea del Sud e di quella del Nord si ritrovano felici e sorridenti in un selfie scattato durante la premiazione della finale del tennistavolo del doppio misto. Un’immagine già iconica che restituisce il potere dei Giochi, al di là dello sport.

La sconfitta dei tabù sulla gravidanza

Ci voleva Nada Hafez, campionessa egiziana di sciabola, per ribadire una volta per tutte che la gravidanza non è né una malattia né un ostacolo alla realizzazione personale della donna. È arrivata alle Olimpiadi 2024 di Parigi incinta di sette mesi, ma lo ha rivelato al mondo soltanto dopo l’eliminazione agli ottavi di finale.

«Quelle che a voi sono sembrate due atlete sulla pedana, in realtà erano tre! Eravamo io, la mia avversaria e il mio piccolo bambino che ancora deve venire al mondo!» ha annunciato Hafez su Instagram, dopo la gara. Nessuna romanticizzazione della gravidanza: l’atleta non ha nascosto che è stato un percorso difficile quello verso i Giochi, ma alla sua terza Olimpiade si è detta molto orgogliosa perché a Parigi ha ottenuto il suo miglior risultato.

Certo, ogni gravidanza è una storia a sé. Ma quello di Nada Hafez è un invito a non dimenticarci mai della nostra forza e a non rinunciare a quei sogni che ci permettono di realizzarci, in primis come donne.

La resilienza di Nathalie Moellhausen

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”, diceva John Lennon. È quello che è accaduto alla schermitrice Nathalie Moellhausen, che proprio pochi mesi prima dell’inizio delle Olimpiadi 2024 ha scoperto di avere un tumore benigno al coccige. Nonostante i dolori, i frequenti ricoveri in ospedale nelle settimane precedenti la sua gara e le dosi massicce di morfine assunte, non ha rinunciato a presenziare ai Giochi.

Durante la sfida contro la canadese Ruien Xiao ha avuto un malore e l’incontro è stato sospeso. Ma solo momentaneamente, perché l’atleta ha voluto a tutti costi portarlo a termine. Subito dopo è tornata in ospedale per sottoporsi all’intervento programmato di rimozione del tumore.

Nathalie Moellhausen sapeva benissimo di non essere nella sua migliore condizione fisica – lo ha ammesso personalmente – ma nonostante questo è scesa in campo solo per se stessa. Perché se di certo è fondamentale fermarsi quando il corpo lo chiede, è altrettanto importante reagire di fronte alle sfide impreviste della vita. E in questo Nathalie, che è ora convalescente, è stata un’esempio formidabile: mai tirarsi indietro.

Il ribaltamento degli stereotipi di genere alle Olimpiadi 2024

Alle Olimpiadi della parità, in cui le donne hanno vinto quasi il doppio delle medaglie rispetto ai compagni maschi, nonostante la nota negativa data da alcuni titoli di giornale (al cui centro non c’erano i nomi e cognomi delle campionesse, ma altri fantasiosi epiteti che non rendevano giustizia al valore delle imprese compiute dalle donne), può succedere che alcuni stereotipi di genere vengano estesi all’altro sesso o addirittura rovesciati.

Così è successo che i commenti sessualizzanti che le donne sono abituate a ricevere, questa volta sono toccati in sorte anche a Thomas Ceccon, oro nei 100 metri dorso e bronzo nella staffetta 4×100 stile libero. Il campione stesso, evidentemente a disagio per i commenti sul suo aspetto, ha pregato di non sessualizzarlo. A riprova che certi atteggiamenti sono tossici in sé, indipendentemente dal genere.

Durante i Giochi non sono mancati i momenti romantici con annesse proposte di matrimonio, ma una in particolare ha lasciato il segno: quella della campionessa francese Alice Finot che dopo la finale dei 3000 metri siepi ha chiesto la mano del fidanzato, il triatleta spagnolo Bruno Martínez Bargiela. Nessun diamante come pegno d’amore, ma una spilla con la scritta “L’amore è a Parigi”. Chi ha detto che solo gli uomini possono inginocchiarsi?

Il caso di Imane Khelif

Dopo aver vinto la medaglia d’oro nella categoria 66 chili di pugilato femminile, Imane Khelif ha annunciato di aver sporto denuncia per cyberbullismo presso la Procura di Parigi. La pugile algerina, dopo l’incontro interrotto dopo meno di un minuto dall’italiana Angela Carini, è stata al centro di numerose polemiche. La causa scatenante: il suo aspetto mascolino e il fatto che l’anno scorso fosse stata esclusa dai Mondiali di pugilato poiché i risultati di alcuni esami medici non rispettavano i criteri di ammissione per l’accesso alle categorie femminili dell’International Boxing Association (IBA).

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), invece, ha ritenuto Imane Khelif idonea a partecipare ai Giochi. Nonostante questo, nelle scorse settimane non hanno smesso di circolare notizie non verificate su una sua presunta transessualità, rea di avere un livello di testosterone elevato o di essere intersessuale, ovvero di presentare delle caratteristiche genetiche sia maschili che femminili. Le voci si sono fatte talmente insistenti che il padre dell’atleta è stato costretto a mostrare il documento d’identità della figlia, come prova che fosse una donna.

Khelif stessa dopo la vittoria ha affermato: «Ho tutti i requisiti per prendere parte a questa competizione. Sono una donna come tutte le altre. Sono nata donna, vivo come una donna, e sono qualificata». Non sapremo se dopo le polemiche delle scorse settimane le regole di ammissione alle gare di pugilato muteranno, ma di certo possiamo dire che si è trattato di un caso grave di cyberbullismo e disinformazione, da non ripetere.

La rappresentazione di corpi diversi

Ogni disciplina olimpica richiede che il corpo dell’atleta sia plasmato per ottimizzare la performance. Per questo, tradizionalmente, nei Giochi compaiono i corpi più diversi, maschili e femminili. Durante questa edizione si è tornati a parlare di diversità e dell’importanza di vedere una così grande varietà di corpi. Soprattutto femminili, perché – si sa – certi stereotipi legati a bellezza e forma fisica sono associati molto spesso alle donne.

Ma dov’è la novità delle Olimpiadi 2024? Forse complici le straordinarie prestazioni femminili, quest’anno sono state proprio quest’ultime il vero focus. Così si è potuta realizzare quell’unione tra corpo e pensiero che è spesso difficile da raggiungere nel discorso pubblico che riguarda le donne: il più delle volte si parla della loro bellezza, presente o assente, e anche quando c’è della bravura, si tende a riportare l’accento sull’aspetto esteriore.

Ma non esiste un solo corpo femminile, peraltro mutevole per sua natura. La dimostrazione? È Ilona Maher, giocatrice di rugby americana: nel corso di queste Olimpiadi ha dimostrato che la forza non esclude la bellezza, che fuori dal campo ama esprimere anche con un velo di rossetto. Le atlete sono il nuovo modello da seguire? Probabilmente sì.

La Senna torna balneabile alle Olimpiadi 2024 di Parigi

È costato più di un miliardo di euro riammodernare il sistema fognario parigino affinché la Senna, dopo 100 anni, potesse tornare balneabile. È successo, ma non senza intoppi e polemiche. Infatti, il fiume che scorre lungo le vie di Parigi, nonostante i lavori per garantire la pulizia delle acque in cui avrebbero gareggiato gli atleti, è ancora molto soggetto all’influenza delle piogge; queste, poco prevedibili, contribuiscono ad acque reflue e aumentano la possibile presenza di batteri.

Il caso ha voluto che proprio all’apertura dei Giochi piovesse e questo ha complicato le cose: numerosi gli allenamenti di triathlon e nuoto libero rimandati, con il risultato che gli atleti si sono trovati a gareggiare senza aver mai testato le acque del fiume. A ciò si è aggiunto il caso Escherichia Coli, montato quando la triatleta belga Claire Michel ha contratto un’infezione gastro-intestinale che ha richiesto le cure dei medici del villaggio olimpico. A lei poi si sono aggiunti altri atleti che hanno manifestato gli stessi sintomi, tanto che sono stati molti gli esperti a denunciare la poca sicurezza delle acque della Senna.

Quindi, dal punto di vista sportivo, forse questa operazione di bonifica non è stata un successo. Tuttavia, da un punto di vista ecologico potrebbe dimostrarsi un precedente virtuoso: riporta al centro dell’attenzione l’importanza delle acque in città, la necessità di purificarle e di fare buon uso di quelle piovane.

Una folla di celebrity alle Olimpiadi 2024

Qualcuno l’ha ribattezzato “effetto Simone Biles”, ma che sia grazie alla presenza della ginnasta americana o meno, durante i giochi olimpici di Parigi le celebrità non sono mancate. Sugli spalti delle gare di ginnastica abbiamo visto Tom Cruise, l’attrice Jessica Chastain e persino Lady Gaga. Per non parlare della vera star delle Olimpiadi, il rapper statunitense Snoop Dogg, che in qualità di inviato dell’emittente NBC, ha presenziato alle gare con grande entusiasmo. Sugli spalti della finale di judo si è perfino intrattenuto con Albano: i due hanno scherzato e si sono lasciati fotografare insieme. Ma alle Olimpiadi abbiamo visto anche Charlize Theron e il nostrano Marco Mengoni, che dei Giochi è un grande fan.

Tom Cruise Olimpiadi di Parigi
Tom Cruise alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi 2024 di Parigi
Lady Gaga Olimpiadi 2024