E’ originario di Torino, ma ormai viaggia con la valigia e soprattutto i colori al seguito, visitando i reparti degli ospedali da “trasformare”: là dove prima c’erano pareti grigie e spoglie, dopo il suo passaggio si possono ammirare stupendi paesaggi di mare, con coralli, alghe pesci, coloratissimi e gli immancabili delfini. Il suo nome è Silvio Irilli, l’artista in grado di emozionare i piccoli pazienti degli ospedali italiani. Gli ultimi in ordine di tempo, quelli del reparto di pediatria di Taranto inaugurato venerdì 20 dicembre e intitolato a Nadia Toffa, la conduttrice delle Iene scomparsa il 13 agosto scorso.
Il progetto di Irilli si chiama Ospedali Dipinti (www.ospedalidipinti.it), è reso possibile grazie alle donazioni di onlus, associazioni e privati, e ha uno scopo ben preciso: «L’obiettivo non è tanto o solo decorare, quanto interagire con i pazienti, specie se piccoli come in pediatria, portare nei reparti un ambiente a misura di bambino, come accaduto ad esempio a Napoli. Qui ho riprodotto l’interno di un acquario che può essere osservato da ragazzi e bambini che devono stare magari per un anno o due attaccati a una macchina che respira per loro, in attesa di un trapianto. Finiscono col perdere il contatto con la realtà esterna, gli manca il gioco e la possibilità di vivere una vita normale. Io cerco di abbracciarli idealmente e donare loro emozioni» spiega Silvio Irilli.
Dai disegni da bambino alla “chiamata americana”
Ospedali Dipinti è frutto di un’attività trentennale. «Penso di aver avuto un dono fin da bambino, mi piaceva disegnare e ho iniziato occupandomi dell’illustrazione delle prime pagine dei giornali. Nel 1991, a 21 anni, ho avuto l’onore di firmare la prima pagina di Tutto Sport» spiega l’artista. Da lì l’attività è cresciuta passando a riviste prestigiose anche nel mondo dello spettacolo, fino al 2008, quando Irilli è stato chiamato a dipingere l’Acquario di Atlanta. Da lì il tema marino è diventato una seconda “firma”.
Il mare in ospedale
Dal 2012 Silvio Irilli ha avviato il progetto Ospedali Dipinti in collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma e da allora ha realizzato 23 interventi in 13 ospedali italiani. L’ultimo a Taranto dove, grazie all’Associazione Simba, è stato inaugurato un reparto intitolato a Nadia Toffa. Ma perché il mare, per un pittore piemontese? «Io ho origini del sud Italia e amo il mare, ma soprattutto ho una mia piccola filosofia. Penso che senza l’acqua non ci sarebbe la vita, ma nel mare c’è anche una vita meravigliosa: ci sono i delfini, i coralli, le tartarughe. Poter rappresentare questi scenari negli ospedali porta momenti di serenità. Il delfino, poi, non manca mai perché sorride sempre ed è un giocherellone. Quel sorriso i bambini lo rivedono dentro il reparto e ed è come se lo avessero come nuovo amico, insieme agli altri pesci, ad incoraggiarli in un percorso in una terapia» spiega il pittore.
Un “moderno Michelangelo”
Pareti e soffitti affrescati ricordano, seppure con le debite differenze, Michelangelo e la Cappella sistina. «Me lo hanno detto diverse persone e io ne sono onorato perché lo ritengo tra i più grandi – se non il più grande – artista di tutti i tempi. Quello che lui ha realizzato nel ‘400 con le tecniche dell’epoca è irraggiungibile. Io mi ispiro a quelle stesse emozioni che Michelangelo ha saputo e sa trasmettere: l’idea di poter abbracciare totalmente chi entra in uno spazio dipinto, creando un percorso positivo» spiega Silvio Irilli. I mezzi, naturalmente, sono molto differenti: «Per prima cosa io visito il reparto e prendo le misure, come un sarto. Poi torno in studio e dipingo su tela, reimpaginando poi al computer e stampando su materiali e con prodotti certificati, ignifughi, lavabili, inodori”, in modo che siano compatibili con un ambiente ospedaliero. «In questo modo il reparto al venerdì è bianco e grigio, mentre al lunedì mattina è totalmente trasformato e colorato» spiega Irilli.
Un sogno che diventa realtà (per tutti)
«Quando da bambino mi chiedevano cosa volessi fare da grande e rispondevo il pittore, mi dicevano che quello non era un lavoro vero. Oggi mi sveglio ogni giorno vivendo quel sogno di bambino, realizzato: portare, grazie all’arte, emozioni positive all’interno di strutture dove ce n’è bisogno. È molto gratificante, ho ricevuto moltissimi messaggi su Facebook dai genitori dei pazienti, frasi molto toccanti. Se tutto ciò è possibile, però, è anche e soprattutto grazie donazioni di onlus, associazioni e privati. Io non voglio far spendere neppure un centesimo alle strutture pubbliche e alla sanità in genere. Per fortuna mi rendo conto che c’è un’enorme partecipazione da parte delle gente, che firma con me i miei dipinti, donando anche solo un euro» conclude Silvio Irilli. Che dopo Taranto sta già lavorando ai prossimi progetti negli ospedali di Salerno e Messina all’inizio del prossimo anno.