Lo sentiamo ripetere da sempre: il latte e i latticini sono fondamentali per contrastare l’osteoporosi, a maggior ragione dopo la menopausa. Una ricerca australiana di recente lo ha confermato, anche se non manca chi sostiene che invece da adulti si potrebbe anche fare a meno di questo alimento, che nel mondo animale è limitato al periodo della nascita e crescita dei “cuccioli”. Cosa ne pensano gli esperti? Quanto è importante il calcio, specie nelle donne over 50 e 60, e quanto può aiutare anche a ridurre il consumo della carne?
La ricerca australiana
Un team internazionale di ricercatori, composto da esperti dell’Università di Melbourne e dell’ospedale Austin Health in Australia, insieme a olandesi e americani, ha condotto uno studio sugli effetti dei latticini nella popolazione senior, seguendo un campione di oltre 7mila persone, il 68% delle quali donna. I soggetti, con un’età media di 86 anni, erano ospiti di 60 strutture per anziani e sono stati analizzati in base alla loro alimentazione, differenziata a seconda della quantità di latte e derivati che consumavano.
I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi, dei quali uno con un maggior apporto di latticini. Al termine delle analisi si è visto che proprio chi consumava una maggior quantità di latte e dunque di calcio, era andato incontro a un minor rischio di cadute, inferiori dell’11% rispetto al gruppo base. Come riportato dal British Medical Journal, anche le fratture sono state molto minori (del 33%), in particolare quelle dell’anca (- 46%). Da qui la conferma dell’importanza del giusto apporto di calcio, specie nei soggetti meno giovani.
L’importanza del calcio, specie nella terza età
«La ricerca australiana conferma l’importanza dell’apporto del calcio a tutte le età e in particolare nella terza e quarta età, perché si tratta di un costituente fondamentale delle ossa, quindi è necessario garantirne il giusto apporto. Soprattutto col passare degli anni, poi, la corretta assunzione controbilancia il venire meno, specie nelle donne, di un fattore protettivo come alcuni ormoni con la menopausa. In più ricordiamo che diminuisce anche l’esposizione al sole, che invece favorisce la produzione di vitamina D, che a sua volta aiuta a sintetizzare il calcio» spiega il dottor Giuseppe Pasolini, specialista in Scienze dell’Alimentazione e Geriatria presso l’Ospedale Santa Chiara al Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’APSS di Trento.
Come si assorbe il calcio: non basta bere latte
La fonte principale di calcio negli alimenti è sicuramente il latte con i suoi derivati, ma non tutti i prodotti risultano efficaci nello stesso modo e soprattutto conta anche cosa si mangia insieme a latte e latticini. «Per esempio è importante capire se il calcio viene assunto in concomitanza con le fibre che, se in quantità eccessiva, possono limitarne in parte l’assorbimento. Questo non significa eliminarle, perché sono fondamentali per il benessere dell’organismo, ma non si deve esagerare. A questo proposito è bene ricordare che proprio alcuni alimenti ricchi di fibre, come i legumi, lo sono anche di calcio, quindi rappresentano una valida alternativa al latte o allo yogurt» prosegue l’esperto.
Di quanto latte hanno bisogno i senior?
«È importante che, specie nella terza età, non venga mai meno una quantità minima di calcio, indicata in 1 grammo almeno, ma anche 1,2 grammi. Per garantire questo apporto, soprattutto negli anziani, sono sufficienti quantità non eccessive di formaggio, in particolare di quello stagionato: è il caso di grana padano o parmigiano reggiano, ma anche formaggi come l’asiago, che tra l’altro hanno anche un quantità ridotta o nulla di lattosio, lo zucchero del latte, che negli anziani può diventare difficile da digerire perché viene meno l’enzima che ne permette proprio la digestione» prosegue il geriatra.
Il fatto che questi formaggi possano avere una maggiore quantità di grassi non rappresenta un problema: «Nell’anziano è più facile andare incontro a problematiche opposte, spesso di malnutrizione o denutrizione, quindi la presenza di alimenti come i formaggi stagionati riesce a compensare, in piccole quantità, le esigenze tipiche di questa fascia d’età. Oltretutto, grazie al loro gusto, spesso i formaggi stagionati sono più graditi e hanno il vantaggio di ricordare sapori della giovinezza. Infine, non va dimenticato che è più importante prevenire eventuali danni più gravi, come quelli che possono derivare da una caduta e da una frattura, che possono essere anche invalidanti in un anziano fragile» spiega Pasolini.
Ma il latte serve anche gli adulti?
«Senz’altro serve a tutte le età, come chiarito, nonostante a volte si sentano teorie originali secondo le quali il latte servirebbe soprattutto o soltanto da bambini» chiarisce il geriatra ed esperto di nutrizione. «I latticini sono fonte di nutrienti importanti, comprese le proteine. Ad esempio, lo yogurt ne contiene, soprattutto se greco e dunque è un alimento molto adatto anche per i senior. Non da ultimo, spesso dopo una certa età si tende a gradire meno la carne, quindi i latticini rappresentano proprio una fonte alternativa di proteine».
Più latte, ma meno carne
Uno dei vantaggi di un adeguato consumo di latte e derivati può essere proprio di ridurre il consumo di carne, che spesso è associato a un maggior rischio di alcune patologie cosiddette “del benessere” come sindrome metabolica, ipertensione, ma anche malattie oncologiche. A questo proposito uno dei più recenti studi, condotto per 9 anni su oltre 147mila adulti tra i 35 e i 70 anni in 21 Paesi, ha mostrato i benefici di un’alimentazione ricca di latticini, insieme a uno stile di vita sano, a cui si associano livelli inferiori di pressione sanguigna, trigliceridi e glucosio nel sangue e a una minore quantità di grasso addominale. «Questo è vero soprattutto per le fasce di età più giovani, perché non va dimenticato che l’alimentazione come forma di prevenzione impiega anni per avere effetti positivi. Per un anziano è invece fondamentale mantenere un buono stato di salute, quindi ben vengano i latticini per le proprietà che hanno a livello di mantenimento del tono muscolare e osseo» conclude l’esperto.