Chi lo dice che la politica è affare degli uomini? L’Europa, finalmente, decreta una svolta attesissima. Le tendenze cambiano ed è arrivato il momento di abbattere falsi miti e ingiusti stereotipi. L’azzurro stellato dell’Ue, e non solo, comincia a farsi rosa. Un tempo – non poi così remoto – c’era solo Angela Merkel. Oggi il trend è diverso e i Paesi europei governati da donne sono sempre di più: ecco la mappa.
L’Italia di Giorgia Meloni
Attiva in politica sin da ragazza, impegnandosi al fianco del MSI di Almirante, con la sua lunga gavetta Giorgia Meloni è riuscita a scrivere la storia. È lei la prima donna presidente del Consiglio in Italia. Dopo la gioventù trascorsa nel MSI e poi con Gianfranco Fini in Alleanza Nazionale, nel 2008 è stata scelta da Silvio Berlusconi come ministro della Gioventù. Nel 2012, insieme a Guido Crosetto e Ignazio La Russa, ha fondato FdI, il partito che – dieci anni dopo – era destinato a diventare il primo in Italia. E così, in seguito alle elezioni del 25 settembre 2022, Giorgia Meloni è stata nominata premier.
La Finlandia tra i Paesi europei governati da donne
È stata ministro dei Trasporti ed è a capo di una coalizione di Governo dove i partiti sono guidati da donne: Sanna Marin è la premier finlandese. Eletta nel 2019 a soli 34 anni, ha preso il posto di Anti Rinne, dimessosi dopo aver perso la fiducia del Partito di Centro. Non solo: è lei la premier più giovane al mondo. Esponente socialdemocratica, ha mosso i suoi primi passi in politica prendendo parte ad amministrazioni comunali e provinciali, ma con la sua ascesa è diventata simbolo di emancipazione femminile.
Ripresa di recente nel corso di un party tra amici, la premier è stata travolta dalle polemiche. Trattenendo a fatica le lacrime, la sua reazione non è tardata ad arrivare. «Sono umana e anche io a volte ho bisogno di gioia, divertimento e allegria nel mezzo di questi tempi bui». Accolto da una standing ovetion, il discorso di Sanna Marin si concentra soprattutto su quanto fatto nei panni di premier. «Non ho perso un solo giorno di lavoro. Voglio credere che le persone guarderanno a ciò che facciamo al lavoro piuttosto che a ciò che facciamo nel nostro tempo libero. Non ho mai lasciato un singolo compito incompiuto», ha aggiunto.
Mette Frederiksen in Danimarca
In Danimarca il premier è Mette Frederiksen, 46enne laureata in Scienze sociali presso la Aalborg University. Dal 2001 è membro del Parlamento danese, nelle fila del Partito socialdemocratico. Nel corso della sua carriera politica, è stata ministro del Lavoro e della Giustizia. Nel 2015 è subentrata a Helle Thorning Schmid nella carica di segretario dei socialdemocratici. Con oltre il 25% dei consensi e la maggioranza assoluta (90 su 179 seggi), Mette Frederiksen ha vinto le elezioni di giugno 2019 e posto fine all’esecutivo di L.L. Rasmussen. Il suo Governo si è contraddistinto per un’evidente svolta a destra, segnata dalla linea dura contro l’immigrazione e da politiche assistenziali sostenibili. La controversa gestione dell’emergenza Covid, tuttavia, ha portato parte della coalizione di Governo a esprimere la propria sfiducia nei confronti della Frederiksen. In seguito alle elezioni anticipate di ottobre 2022, ha mantenuto il suo ruolo, ottenendo 90 dei 179 seggi del Parlamento. È la più giovane prima ministra nella storia della Danimarca, dopo il Governo di Thorning-Schmidt.
Paesi europei governati da donne, la storia di Katrín Jakobsdóttir
Eletta nel 2017, Katrín Jakobsdóttir è il primo ministro dell’Islanda. Nel corso della sua carriera politica è stata ministro dell’Educazione, della Scienza e della Cultura. Leader dei Verdi, oggi è a capo di una coalizione composta da Partito dell’Indipendenza, Partito Progressista e i Verdi. Nella storia del suo Paese, la Jakobsdóttir è la seconda donna a ricoprire questo incarico. Prima di lei solo Jóhanna Sigurdardóttir, nominata nel 2009.
Il primato dell’Estonia
Con la sua nomina nel 2021, Kaja Kallas è la prima donna premier nella storia dell’Estonia. Nata a Tallin nel 1977, ha ottenuto la laurea in Diritto presso l’Università di Tartu ed è entrata in Parlamento nel 2011. Kallas è membro del Eesti Reformierakond, il partito riformista estone. Inoltre, è stata Europarlamentare nel gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa. Dal 2018 è segretaria dell’ER.
La Lituania
La prima ministra della Lituania è Ingrida Šimonyte. Formatasi come economista, per tre anni è stata al dicastero delle finanze, sollevando diverse critiche per le politiche di austerità. Dal 2020, è a capo della coalizione liberal-conservatrice ed è premier del suo Paese. Tra le sfide che più ha a cuore, c’è quella per il riconoscimento e la tutela dei diritti civili degli omosessuali. In molti, inoltre, hanno imparato a conoscerla per l’uso che fa dei media e per il suo spiccato senso dell’umorismo.
La Francia torna a tingersi di rosa
Dopo 31 anni, il premier francese torna a essere una donna. Classe 1961, Élisabeth Borne è stata nominata dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, dopo le dimissioni di Jean Castex. Alla guida del Governo francese finora c’era stata solo una donna: la socialista Edith Cresson, scelta da Mitterrand. Figlia di un ebreo russo protagonista della Resistenza francese e di una farmacista, la Borne è ingegnere civile. Comincia la sua carriera politica agli inizi degli anni Novanta e oggi fa parte dell’ala sinistra del partito di Macron. È divorziata e ha un figlio.
Paesi europei governati da donne, il traguardo della Slovenia
Giornalista e avvocato specializzato in privacy, è famosa per aver difeso Melania Trump. Nataša Pirc Musar è la neo presidente della Slovenia, entrata in carica nel dicembre 2022. Dopo il ballottaggio alle elezioni presidenziali, la candidata progressista ha avuto la meglio, diventando la prima donna presidente dalla nascita della Repubblica parlamentare slovena. Il suo è un traguardo importante: Nataša Pirc Musar, infatti, si è presentata alle elezioni in modo indipendente, potendo contare sull’appoggio del primo ministro Robert Golob e ottenendo quasi il 54% delle preferenze.
Zuzana Čaputová in Slovacchia
Tra i Paesi europei governati da donne c’è anche la Slovacchia, il cui presidente è Zuzana Čaputová. Nella storia del Paese, lei è la prima e più giovane di sempre. Di professione è avvocato, la Čaputová è anche fondatrice del partito di centro sinistra Slovacchia Progressista. La sua politica è di impronta ambientalista e il presidente slovacco non nasconde la sua attenzione a sostegno dei diritti civili Lgbtq.
Il presidente dell’Ungheria è donna
Accanto al primo ministro ungherese Viktor Orban, il Paese è guidato da un’importante presenza femminile: si tratta di Katalin Éva Novák, presidente dell’Ungheria. Eletta nel marzo 2022, è la prima donna a essere eletta Capo di Stato e la più giovane della storia del Paese.
Anche la Serbia tra i Paesi europei governati da donne
Ana Brnabić, già ministra della pubblica amministrazione e dell’autogoverno locale, dal 2017 è il primo ministro della Serbia. Brnabić mantiene anche un altro primato: si tratta, infatti, della prima persona omosessuale a ricoprire cariche governative nello Stato. È stata travolta dalle critiche per le sue posizioni negazioniste in merito al genocidio di Srebrenica perpetrato nei confronti dei bosniaci durante la guerra nella ex Jugoslavia.
La componente femminile nella presidenza della Bosnia Erzegovina
Come stabilito dagli accordi di Daytona, il Governo della Bosnia Erzegovina è tripartito tra la componente serba, quella bosniaca e quella croata. Così, accanto al bosniaco Denis Bećirović e al croato Željko Komšić, nel 2022 Željka Cvijanović è stata nominata come parte serba che forma la triade della presidenza dello Stato. La sua importante carriera politica le ha permesso di essere primo ministro della Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina e presidente della stessa.
Vjosa Osmani-Sadriu in Kosovo
Anche il Kosovo sventola bandiera rosa: Vjosa Osmani-Sadriu, infatti, è presidente dal 2021. Laureata in giurisprudenza, già presidente dell’assemblea del Kosovo, Osmani-Sadriu si trova a governare un Paese fragile, consapevole della necessità di rapporti distesi con la Serbia e di dovere fare molto per la sua economia.
La Moldavia è donna
Le massime cariche in Moldavia sono in mano alle donne. Il presidente è Maia Sandu, già prima donna premier del Paese.
Al suo fianco alla guida della Moldavia c’è anche Natalia Gavrilita, primo ministro dal 2021. È la terza donna a ricoprire il ruolo nella storia del Paese.
La Grecia di Katerina Sakellaropoulou
Il presidente della Grecia è Katerina Sakellaropoulou, eletta dal Parlamento nel marzo 2020. Si è fatta conoscere grazie a una lunga carriera in magistratura e per la presidenza del Consiglio di Stato. Famose, inoltre, le sue posizioni a favore di libertà civili e diritti dei rifugiati e delle minoranze. La Sakellaropoulou è attenta anche al tema ambientale.
La Georgia
Quinto presidente della Georgia e prima donna ad assumerne l’incarico: Salomé Zourabichvili è nata a Parigi da rifugiati georgiani e proprio nel suo Paese d’origine ha deciso di mettersi in gioco in politica. Scrittrice, è stata ambasciatrice francese a Tblisi e ministro degli Esteri.