Nell’omelia del 10 ottobre Papa Francesco ha parlato di aborto. «È giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema?» ha detto. «È come affittare un sicario». Parole dirette, come nel suo stile, ma al limite della violenza verbale. Abbiamo chiesto l’opinione della nostra community di Facebook, che ha risposto in modo compatto: la legge 194 del 1978 è un diritto delle donne e non si tocca. Poche (e pacate) le voci contrarie.
Mary Demuro ottiene 105 “like” centrando i temi più ripresi nei commenti e mostrando quanto lo scandalo pedofilia abbia danneggiato la Chiesa: «Il Papa dovrebbe tacere, ma forse ai suoi amici pedofili fanno comodo tanti bambini indesiderati abbandonati negli orfanotrofi, stranamente gestiti da ecclesiastici… Meglio non nascere che venire al mondo senza essere voluti… Sì certo, esistono i contraccettivi, ma a volte non funzionano; gli stupratori non si fanno tanta premura di usarli. L’aborto deve essere l’ultima soluzione, ma comunque deve rimanere legale».
Vigorosa è la consapevolezza che la legge 194 è stata una conquista. Antonella Rossi ricorda che «ci fu un referendum e il popolo ha scelto. L’Italia è un Paese laico, ricordiamocelo. La Chiesa esprima la sua opinione ma non deve interferire. Nessuno può giudicare i motivi che spingono una donna ad abortire».
Va citato il commento arguto di Simona Foti: «Ma la Chiesa cosa dovrebbe dire, scusa? La legge deve tutelare l’aborto e le donne che vi ricorrono, e io mi preoccuperei di questo e dei politici che a piccoli passi stanno tornando indietro. Il Papa parla ai fedeli su un piano diverso, non fa le leggi». Già, è di questo che dovremmo preoccuparci?