Laura Carney aveva poco più di 20 anni nel 2003 quando suo padre morì travolto da un’auto. Fu un dolore immenso. Nel 2016, 13 anni dopo la tragedia che sconquassò la sua vita, il fratello ritrovò per caso una “lista dei desideri” redatta dal loro defunto padre nel 1978, quando l’uomo aveva 29 anni. Per la ragazza è stata un’illuminazione. In questi ultimi anni si è proposta di completare la lista del papà, realizzando uno dopo l’altro tutti i suoi sogni, anche i più bizzarri. L’intento, quello di ricordare il genitore e sensibilizzare le persone sul tema della guida in sicurezza.
Il padre di Laura Carney travolto da un’auto
Michael “Mick” Carney, il padre di Laura, era un aspirante scrittore. Morì tragicamente nel 2003, a soli 54 anni, a Limerick (Pennsylvania). Fu travolto dall’auto guidata da una ragazza di 17 anni, che non rispettò il semaforo rosso perché distratta dal cellulare. Il fratello di Laura, David, fu la prima persona a recarsi sul luogo dello schianto.
L’elenco dei 60 desideri
Il papà di Laura, all’età di 29 anni, stilò un elenco di 60 compiti da portare a termine nel corso della vita. Era il 1978, fra l’altro l’anno di nascita di Laura. Nessuno in famiglia era a conoscenza di questa “lista dei desideri”, intitolata “Cose che vorrei fare nella mia vita!”. Molti anni dopo la morte dell’uomo, per puro caso durante un trasloco, venne fuori una borsa di pelle. All’interno la patente di guida dell’uomo, un anello, piccoli oggetti personali e tre fogli di carta sbrindellata strappati da un taccuino a spirale. Su questi ultimi erano appuntati i 60 desideri dell’uomo. Cinque di essi erano già stati spuntati, tra cui “fare un monologo comico in una discoteca” e “vedere una partita delle World Series dal vivo”. Uno era contrassegnato come “fallito” (“restituire a mio padre 1.000 dollari più gli interessi”).
La sfida di Laura Carney
Restavano 54 desideri da esaudire. Ebbene, Laura Carney – di professione scrittrice freelance e redattrice, impegnata nel sensibilizzare le persone alla guida sicura – ha raccolto la sfida. Ha iniziato a completare, uno dopo l’altro, i compiti elencati dal padre, alcuni dei quali suonavano apparentemente impossibili. Questa impresa, nata inizialmente per denunciare il dilagante fenomeno delle vittime della strada, ha preso la forma di un viaggio interiore. Un modo per capire un po’ meglio suo padre e sentirsi vicino a lui a tanti anni dalla sua scomparsa.
I sogni di Michael “Mick” Carney
L’elenco era intitolato “Cose che vorrei fare nella mia vita!”. I compiti andavano da imprese relativamente semplici, come “nuotare lungo un fiume” e “coltivare un cocomero”, altri piuttosto costosi come “andare al Super Bowl”, altri ancora apparentemente proibitivi come “parlare con il presidente” a “corrispondere con il Papa”. Elencati anche diversi obiettivi di viaggio, fra cui New Orleans, San Diego, Las Vegas, Chicago, Parigi, Londra e Vienna.
L’impresa conclusa da Laura Carney il 27 dicembre
Con determinazione, Laura è riuscita a portare a termine gli obiettivi della lista, compreso l’incontro con l’ex presidente Jimmy Carter. Cinque anni e 11 mesi dopo la scoperta di quei fogli ingialliti, la donna ha finalmente spuntato, il 27 dicembre, scorso, l’ultimo compito: incidere cinque canzoni. “Era una cosa che dovevo fare per poter tornare in contatto con il mio vero io – ha detto Laura – Stavo ancora portando dentro di me questo dolore e questo trauma”. Ora Laura sta lavorando a un libro di memorie sulla sua esperienza. “My Father’s List” uscirà l’11 luglio.