Ti piacciono i cani, hai deciso di adottarne uno, ma sei indecisa tra i minuscoli chihuahua o i giganteschi alani. Stai valutando tutte le opzioni e hai appena scoperto una cosa che ti ha colpita parecchio, e cioè che le aspettative di vita delle razze più grandi tendono ad essere molto più brevi di quelle dei cagnolini più piccoli. Ti stai chiedendo il perché. Se lo sono chiesti anche gli scienziati dell’Università di Adelaide, in Australia, che sono convinti di avere trovato la risposta.
Più i cani sono grandi e più possono ammalarsi di cancro
Dopo aver analizzato le cause comuni di morte di 164 razze canine di varie dimensioni, i ricercatori australiani hanno scoperto che gli animali più grandi sono più suscettibili al cancro. Pare che ciò sia dovuto al fatto che le difese naturali dal cancro canino non sono state in grado di tenere il passo con l’allevamento selettivo di cani giganti. «Quando abbiamo analizzato questi set di dati, abbiamo scoperto che i cani più grandi avevano maggiori probabilità di morire di cancro in giovane età rispetto ai cani più piccoli», ha spiegato al quotidiano britannico Daily Mail l’autore dello studio, il dottor Jack da Silva. Ha aggiunto: «I cani più grandi non invecchiano necessariamente più velocemente delle razze più piccole, ma la ricerca ha dimostrato che con l’aumentare del peso corporeo medio della razza, aumentano anche i tassi di cancro».
Uno Yorkshire Terrier vive più di un mastino inglese
I ricercatori sono convinti che la relazione tra le dimensioni del corpo di un cane e la sua durata di vita possa essere causata da un ritardo evolutivo delle difese del corpo contro il cancro, che non sono state in grado di tenere il passo con il rapido e recente allevamento selettivo di cani sempre più grandi. Uno Yorkshire Terrier, che può crescere fino a un massimo di 3,17 kg, può vivere fino a 16 anni. Invece, un mastino inglese, un gigante gentile che può pesare ben 113 kg, tende a vivere solo tra i sei e i dieci anni.
Non è vero che i cani più grandi invecchiano prima
Lo studio dei ricercatori australiani è stato pubblicato su The American Naturalist. I ricercatori volevano scoprire perché c’è una differenza così grande e consistente nella durata di vita delle razze di cani grandi e piccoli. Hanno analizzato dati provenienti da tutto il mondo.
Studi precedenti attribuivano l’aspettativa di vita più breve dei cani più grandi al tasso metabolico più elevato e al loro aumentato rischio di determinate condizioni di salute. Secondo altri, le loro dimensioni corporee li fanno invecchiare più rapidamente rispetto ai cani più piccoli.
Il team australiano ha scoperto che, invece, più grande è il cane e più è probabile che muoia di cancro in giovane età.
Le razze canine si sono evolute troppo rapidamente
Nel tempo, gli umani hanno allevato selettivamente alcuni cani per essere il più grandi possibile in modo da poter proteggere il bestiame o cacciare selvaggina di grandi dimensioni. Molte di queste razze sono oggi popolari come animali domestici, perché appaiono impressionanti, maestose e intimidatorie. Peccato che le razze canine si siano evolute fino a raggiungere dimensioni estreme molto più velocemente di quanto l’evoluzione naturale consentirebbe. Ciò ha significato che le difese contro il cancro dei loro corpi non hanno avuto la possibilità di evolversi in proporzione alle loro dimensioni, quindi le razze giganti sono più suscettibili alla malattia.
«L’obiettivo è riprodursi precocemente»
La conclusione è coerente con una teoria dell’invecchiamento nota come “ottimizzazione della storia della vita“.
«Questa teoria si basa sull’idea che se si investe la maggior parte delle risorse e dell’energia nella crescita e nella riproduzione, non è possibile investirle anche nella riparazione cellulare e nelle difese contro il cancro», ha spiegato il dottor da Silva. Ha aggiunto: «In tutti gli organismi, l’obiettivo è riprodursi precocemente, anche se ciò va a scapito del mantenimento e della riparazione del corpo e di una vita più lunga».
Gli allevatori puntano a cani grandi e più resistenti al cancro
Sebbene questa sia una triste notizia per gli amanti dei cani di grossa taglia, il dottor da Silva è ottimista sul fatto che le razze di taglia grande alla fine svilupperanno difese contro il cancro che corrispondano alle loro controparti più piccole. «Ciò può verificarsi naturalmente o attraverso l’allevamento selettivo, poiché ci si sta concentrando sull’allevamento di cani più grandi che abbiano tassi di cancro inferiori e quindi una maggiore longevità», ha affermato.
Nel mondo ci sono più di 400 razze
«La maggior parte delle circa 400 razze di cani che conosciamo oggi sono state stabilite solo negli ultimi 200 anni. I cani più grandi non hanno avuto il tempo di sviluppare meccanismi di difesa contro il cancro migliori per adattarsi alle loro dimensioni. Questo potrebbe ancora accadere, ma potrebbe avere un costo per la riproduzione», ha aggiunto. Infatti, il maggiore investimento energetico nelle difese contro il cancro farà sì che abbiano meno disponibilità per produrre grandi cucciolate.
«I cani ci aiutano a studiare l’invecchiamento umano»
I ricercatori australiani sperano che le loro scoperte possano alla fine giovare alla salute umana, oltre che ai cani. Il dottor da Silva ha concluso: «I cani rappresentano un buon modello per studiare l’invecchiamento negli esseri umani». I nostri amici a quattro zampe, quindi, oltre a giovare al nostro umore, possono aiutare anche la ricerca scientifica. «I cani, come gli esseri umani nel mondo industrializzato, vivono in un ambiente che tende a proteggerli da cause accidentali e infettive di morte», ha spiegato il dottor Da Silva. Ha concluso: «Hanno quindi maggiori probabilità di morire per malattie legate all’età, come il cancro».