L’insonnia non rispetta le pari opportunità. Infatti la difficoltà nell’addormentarsi, le notti agitate, i risvegli anticipati colpiscono soprattutto le donne. Un problema sottovalutato che la ricerca scientifica finalmente riconosce in tutta la sua gravità. Negli Stati Uniti la rivista Newsweek ha appena lanciato l’allarme e i medici di casa nostra sottoscrivono la diagnosi. «Tra i 12 milioni di italiani che soffrono di insonnia, le donne sono la maggioranza: il sessanta per cento dei casi riguarda infatti mamme in gravidanza, donne con irregolarità del ciclo, cinquantenni in menopausa» spiega il professore Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno all’ospedale San Raffaele Turro di Milano. Il guaio è che troppo spesso il popolo delle notti difficili si rassegna alla sua sorte, o sottovaluta il problema. Una ricerca della Asso-
ciazione italiana medicina del sonno, che riunisce i centri specializzati nella cura dell’insonnia sparsi in tutta Italia (informazioni sul sito www.sonnomed.it), rivela che appena il 16 per cento degli insonni si cura, il 56 per cento non fa nulla per curarsi e il 7 per cento ricorre al fai da te. Ma la rassegnazione fa danni. «Chi non dorme un giusto numero di ore rischia conseguenze fisiche e psicologiche» spiega il professore Luigi Ferini Strambi. «L’insonnia fa aumentare nell’organismo il cortisolo, l’ormone dello stress, prima causa della ipertensione. E dunque dell’ictus e dell’infarto. Le persone che non dormono hanno vuoti di memoria, ansia, difficoltà di concentrazione, irritabilità. Senza dimenticare che dormire male fa vivere meno, e ingrassare di più». Numerose indagini infatti hanno dimostrato che l’insonnia altera l’ormone della crescita, che ritarda l’invecchiamento e regola l’accumulo di grassi.
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La depressione e l’insonnia
Ma perché l’insonnia è femmina? Gli esperti puntano il dito contro l’ansia e la depressione, disturbi che colpiscono le donne due volte più degli uomini. «Merito, si fa per dire, dei mille impegni che pesano su mamme e mogli, su cui, oltre al lavoro, si scarica la cura della casa, dei figli e dei genitori anziani» spiega la professoressa Pier Carla Cicogna, docente di Psicologia generale all’Università di Bologna. «La depressione è sempre accompagnata da disturbi del sonno. Si dorme poco, ci si sveglia in anticipo e le notti diventano agitate, con sogni frequenti, brevi e angoscianti». Gli esperti spiegano che in questi casi, per guarire, bisogna fare un ciclo di psicoterapia. E, ma solo su indicazione del medico, si devono usare gli antidepressivi. L’importante è agire subito, prima che l’insonnia diventi cronica. Come è capitato a Rosanna, 44 anni, che ha iniziato a non dormire quando ha saputo che la sorella aveva un tumore. Un incidente, una cattiva notizia sono spesso all’origine della depressione. «Mia sorella, per fortuna, è guarita, mentre io ho continuato a soffrire d’insonnia» spiega Rosanna, una delle 6 mila pazienti che ogni anno vengono visitate e curate al Centro di malattie del sonno San Raffaele Turro. «Sono guarita solo grazie alle cure mediche. Attraverso un colloquio con lo psicologo ho scoperto che la causa della mia insonnia era una grave forma di ansia».
Un problema per ogni età
Ora i medici danno ragione alle donne. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha confermato quel che si era sempre sospettato: all’origine dell’insonnia possono esserci gli squilibri ormonali provocati dal ciclo. A partire dalla pubertà. «Molte ragazze hanno disturbi del sonno con le prime mestruazioni» spiega Liborio Parrino, neurologo del Centro di medicina del sonno dell’azienda ospedaliera universitaria di Parma. «La mancanza di ferro, legata alla perdita di sangue, può indebolire il fisico e facilitare l’insonnia. Un disturbo che aumenta se l’anemia è aggravata da una dieta da modella, povera di carne rossa. Si può rimediare usando integrativi ricchi di ferro, acido folico e vitamina B». Ma le notti in bianco sono una cattiva compagnia che spesso si ripresenta nelle fasi cruciali della vita di una donna. Nell’età fertile, il periodo più a rischio è la seconda fase del ciclo, quando si avvicinano le mestruazioni. «In quei giorni i cambiamenti ormonali fanno dormire poco, ci si sveglia spesso e il sonno profondo, fondamentale per recuperare le energie mentali, viene disturbato» spiega il professore Marco Massobrio, direttore di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Sant’Anna di Torino. Un altro momento critico è durante la gravidanza.
Molte mamme hanno problemi per colpa della sindrome delle gambe senza riposo. «Non riuscivo ad addormentarmi» spiega Giuliana, 37 anni, che è stata in cura all’ospedale San Raffaele Turro. «Ogni sera sentivo l’irresistibile bisogno di muovere le gambe. Mi rigiravo nel letto, mi alzavo di continuo, passavo la notte nel soggiorno. Un tormento». «Ne soffre il 20 per cento delle future mamme, ma il disturbo può essere curato con medicine che agiscono sulla dopamina, riducendo i movimenti improvvisi» spiega il neurologo Roberto Mutani dell’Università di Torino. Durante la gravidanza sono frequenti altri due problemi. «L’aumento degli estrogeni e del progesterone, necessari all’embrione, provoca le mioclonie, leggere scosse alle gambe e alle braccia che fanno svegliare di soprassalto» spiega Mutani. «Dopo il sesto mese, invece, alcune mamme possono avere apnee notturne, brevi interruzioni del respiro che disturbano il riposo. Ma per fortuna esistono soluzioni efficaci, come i farmaci dopaminergici, utili anche per le mioclonie. Mentre particolari mascherine, vendute in farmacia, permettono di respirare bene di notte».
Le vampe di calore notturne
La vera stagione dell’insonnia, però, comincia dopo i 45 anni, quando si avvicina la menopausa. E prosegue fino ai 55 anni. «Molte donne vengono svegliate di notte dalle vampe di calore, un’improvvisa sensazione di caldo intenso provocata dal calo degli ormoni tipico di questa fase della vita» spiega Massobrio. Ci si gira e rigira tra le lenzuola. Soluzioni? «A volte il medico può consigliare per un breve periodo i sonniferi, ma spesso basta una terapia ormonale sostitutiva, efficace in 60 donne su 100».
L’igiene del sonno
Sì, gocce e pillole: il guaio è che troppo spesso gli italiani, per dormire, si affidano ai tranquillanti, per cui spendono ogni anno più di mezzo miliardo di euro. «Attenzione, i sonniferi sono sostanze che possono dare dipendenza» spiega Liborio Parrino, neurologo del Centro di medicina del sonno di Parma. «Devono essere presi solo per il tempo strettamente indispensabile e dietro prescrizione del medico, che consiglierà il farmaco più adatto e con meno controindicazioni». Ma spesso per ottenere il meritato riposo può bastare una sana igiene del sonno. Una serie di regole semplici ma efficaci. «È bene andare a dormire sempre alla stessa ora, magari dopo un bagno caldo rilassante» dice Luigi Ferini Strambi. «Non si deve fare ginnastica o mangiare pesante la sera. Ed è meglio usare la camera da letto solo per dormire, non come un salotto dove guardare la tv. Eliminare i comportamenti sbagliati, magari con l’aiuto di poche sedute in un centro specializzato, aiuta i pazienti a stare meglio in nove casi su dieci».