Tre università italiane compaiono nella nella Top 50 dell’Interdisciplinary Science Rankings 2025, la classifica dei migliori atenei al mondo per la ricerca interdisciplinare. L’idea sottostante è che i problemi urgenti del mondo possono essere risolti solo con approfondimenti provenienti da una serie di campi accademici. In quest’ottica, l’obiettivo del ranking è quello di promuovere l’eccellenza scientifica e favorire la cooperazione tra le diverse realtà a livello globale. Per l’edizione 2025, la classifica si è concentrata sulle scienze naturali e tecnologiche, includendo discipline come Informatica, Ingegneria, Scienze della vita e Scienze fisiche.
Un indice che misura l’eccellenza scientifica
La classifica THE Interdisciplinary Science Rankings (ISR) è frutto della collaborazione tra THE (Times Higher Education) – una delle principali pubblicazioni internazionali nel settore dell’istruzione superiore, nota per le sue classifiche universitarie globali e per la promozione dell’eccellenza accademica – e Schmidt Science Fellows, un’iniziativa che sostiene giovani scienziati, offrendo loro opportunità di ricerca interdisciplinare e programmi di formazione.
Sette università statunitensi fra le prime 10
Il ranking include 749 istituzioni di 92 paesi diversi, con gli Stati Uniti a dominare la scena, posizionando ben sette università tra le prime dieci. In totale, 16 atenei statunitensi sono presenti nella top 100. L’India, invece, è il paese con il maggior numero di istituzioni classificate, ben 65 in tutto.
Interdisciplinarità, la distribuzione globale degli atenei
L’Asia conta 370 università classificate, quasi la metà del totale, attestandosi il continente con il maggior numero di sedi in classifica. Dopo l’Asia, ci sono l’Europa con 179, l’Africa con 78, il Sud America con 60, il Nord America con 57 e infine l’Oceania con 5. L’Asia ha anche il maggior numero di università nelle prime 100 posizioni, con 47 istituzioni in 15 paesi. L’Europa segue con 24, il Nord America con 17, l’Africa con 5, l’Oceania con 4 e il Sud America con 3.
Come si posizionano le università italiane
Nella classifica 2025 pubblicata nell’Interdisciplinary Science Rankings, ci sono tre atenei italiani nella Top 50. Il primo tra gli italiani è il Politecnico di Milano, che si piazza al 30° posto. Seguono l’Università di Bologna, al 37° posto, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si trova al 49° posto.
In totale, sono ben 14 le università italiane presenti tra le prime 200 del ranking. Oltre alle tre già citate, troviamo l’Università di Padova al 56° posto, il Politecnico di Torino al 68°, l’Università Politecnica delle Marche al 70°, l’Università di Napoli Federico II al 74° e la Cattolica del Sacro Cuore al 108°. Segue l’Università della Tuscia al 129°, l’Università di Torino al 172°, il Campus Biomedico di Roma al 178°, Messina al 181°, Modena e Reggio Emilia al 195° e infine l’ateneo di Camerino al 200°.
Ricerca interdisciplinare, gli indicatori della performance degli atenei
Le classifiche scientifiche interdisciplinari valutano il contributo e l’impegno delle università nel campo della ricerca interdisciplinare. La metodologia ISR si basa su 11 indicatori di performance, progettati con cura per esaminare le istituzioni in tre aree fondamentali, ciascuna corrispondente a una fase del ciclo di vita dei progetti di ricerca: input (finanziamenti); process (misure di successo, strutture, supporto amministrativo e promozione); e output (pubblicazioni, qualità della ricerca e reputazione).