Più pornografia e meno sessualità reale, ma anche più disagio nelle relazioni interpersonali e più solitudine. È il quadro che emerge dal report annuale di Fondazione Foresta, che sottolinea una tendenza in aumento negli ultimi anni: crescono le disfunzioni sessuali, così come l’obesità, mentre peggiorano i rapporti che, in particolare, i maschi hanno con i genitori. «Dobbiamo diffondere stili di vita sani e fare prevenzione», esorta Carlo Foresta, già professore di Endocrinologia all’Università di Padova e presidente della Fondazione Foresta Onlus.

Meno interesse per il sesso, più per la pornografia

Negli ultimi 7 anni sono aumentate le problematiche sessuali e il ricorso alla pornografia tra i giovani. Secondo l’indagine della Fondazione Foresta, condotta annualmente dal 2017 nei territori del vicentino e del padovano, «Ci sono tre fenomeni che si stanno consolidando: il primo è la perdita di desiderio sessuale nei giovani, in particolare nei maschi. I nostri questionari, somministrati a ragazzi dell’età media tra i 18 e i 26 anni, c’è un allontanamento dalla sessualità praticata, a vantaggio invece di un maggior consumo di materiale pedopornografico. Questo aspetto si accompagna a un disinteresse – quasi un azzeramento – della sessualità reale», osserva Foresta.

Più problemi di eiaculazione precoce

«Il secondo aspetto che emerge è una crescita dell’eiaculazione precoce. Non è una novità, ma preoccupa il suo aumento. Ce ne eravamo accorti già in uno studio condotto qualche anno fa. Il motivo è legato proprio alle modalità di comunicazione che stanno cambiando – spiega l’endocrinologo – Relazionandosi sempre di più tramite strumenti multimediali, invece che attraverso un dialogo reale e in persona – si ricorre con maggiore frequenza all’automasturbazione, che di per sé non necessita di tempi lunghi né di essere prolungata».

Difficoltà erettili nei giovani

C’è poi anche un altro tipo di disfunzione sessuale in crescita: «Si tratta dei disturbi di erezione, che riguardano il 3-4% del campione dei giovani. È il risultato dei due fenomeni precedenti: purtroppo i giovani oggi hanno un approccio comportamentale e con l’altro sesso che è molto diverso dal passato. Sono meno abituati a un dialogo reale e ad aprirsi a una dinamica di relazione interpersonale, quindi trovano maggiore rifugio nel mondo di internet. Trascorrono più tempo online che in presenza fisica e per loro è più complicato gestire una comunicazione di questo tipo», chiarisce Foresta.

Quali tendenze tra le femmine

Questo fenomeno, però, riguarda soprattutto i maschi. «Nelle femmine si assiste a un fenomeno diverso, ossia la crescita di una sessualità fluida. Se il 64% delle ragazze si definisce ancora eterosessuale, ben il 24% dichiara di avere una sessualità fluida, il che rappresenta un dato importante. L’8%, invece, dice di essere bisessuale, mentre il 4% si definisce omosessuale». «Non sono risultati inattesi, perché anche in questo caso la tendenza è iniziata da qualche anno, in particolare da quando è aumentata la libertà sessuale delle giovani, in particolare delle 18-20enni», spiega ancora l’endocrinologo.

Perché aumenta la pornografia

Ciò che colpisce, però, è proprio l’aumento della pornografia tra i ragazzi: «Il motivo è legato al maggior tempo trascorso su internet», spiega Foresta. A questo fattore, poi, se ne associano altri: «Su internet si trattengono soprattutto quei giovani che hanno anche altre problematiche, come l’obesità». Secondo la ricerca la percentuale di giovani maschi in sovrappeso è passata dal 10% nel 2017 al 18% del 2024. Le donne sono più stabili, salite comunque dall’8% di sette anni fa al 10% di oggi. A influire è la riduzione dell’attività fisica: tra chi fa esercizi più di tre ore alla settimana gli obesi sono il 52%, i normopeso il 66%.

Meno attività fisica, più pornografia

«A incidere, inoltre, è il rapporto coi genitori: nelle famiglie con divorziati o separati gli obesi sono il 22%, i normopeso il 15%. Ci sono problemi anche in ottica di disfunzioni sessuali: gli obesi ne soffrono esattamente il doppio di chi si tiene in forma (20% contro 10%). Non basta, la passione per il porno aumenta con il grasso corporeo: il 34% degli obesi guarda siti pornografici ogni giorno, contro il 21%», spiegano gli autori del report. «Di fatto le ore che non si dedicano più all’attività fisica sono dedicate a internet e, spesso, al porno», osserva Foresta.

Quanto incide il rapporto coi genitori

«Un altro filone della ricerca mostra come sono più frequentemente i figli unici e con genitori separati a soffrire di certe problematiche. Questo si collega ai risultati di un nostro studio precedente, da cui emergeva il crollo della autorevolezza della figura paterna, soprattutto per i maschi e in modo particolare per chi ha i genitori separati o è figlio unico – sottolinea Foresta – Uno dei motivi è il maggior senso di solitudine che i ragazzi sembrano provare oggi».

I figli di genitori più anziani sono più soli

Il tempo trascorso online, infatti, non compensa quello passato un tempo in compagnia di amici in carne e ossa: «In effetti i ragazzi dichiarano frequentemente di provare un grande senso di solitudine e di avere necessità di supporti psicologici. Colpisce, inoltre, che tra coloro che rientrano in questa categoria ci siano soprattutto i giovani figli di genitori più anziani. Esiste un ampio numero di genitori over 55 anni, con ragazzi di 18 anni, che è costantemente in crescita: nel 2005 rappresentava il 20%, mentre oggi è il 40%. Purtroppo osserviamo come i figli di genitori più anziani, si sentano anche più soli», riferisce Foresta.

Più prevenzione e attenzione

Per questo la Fondazione Foresta ha avviato un “Progetto scuola”, al via il 2 ottobre a Padova, con un ciclo di incontri rivolto ai giovani per parlare di sessualità, malattie sessualmente trasmesse, problematiche legate alle infezioni uro-genitali e uso degli anticoncezionali, insieme all’offerta di un visita gratuita presso gli ambulatori della Fondazione Foresta, per prevenire le disfunzioni sessuali e fornire «suggerimenti per completare la prevenzione primaria ed eventuali approfondimenti», conclude l’endocrinologo.