È attivo il nuovo portale dell’anagrafe nazionale che contiene i dati di quasi il 95% della popolazione residente. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scaricato in anteprima il primo certificato.

Nei prossimi mesi la piattaforma verrà implementata con altri servizi che permetteranno ai cittadini di svolgere online pratiche per cui finora è necessario andare in un ufficio pubblico.

Dove si trova l’Anagrafe nazionale?

L’indirizzo è anpr.interno.it. Si accede con Spid o CIE (carta d’identità elettronica) o CNS (Carta nazionale dei Servizi). Si entra nell’area riservata, quindi si visualizzano i dati anagrafici, dalla data di nascita all’indirizzo di residenza, alla composizione del nucleo familiare.

Quali documenti si trovano nel Portale dell’Anagrafe nazionale?

Per ora si possono scaricare le autocertificazioni anagrafiche, e cioè le dichiarazioni sostitutive di nascita, residenza, stato di famiglia, ecc.

Sono 14 i certificati anagrafici in formato digitale che potremo ottenere, anche in forma contestuale (quindi in un unico documento): Anagrafico di nascita; Anagrafico di matrimonio e di Cittadinanza; certificato di Esistenza in vita, di Residenza, di Residenza Aire e di Stato civile; certificato di Stato di famiglia; di Residenza in convivenza; di Stato di famiglia Aire; di Stato di famiglia con rapporti di parentela; di Stato Libero; Anagrafico di Unione Civile; di Contratto di Convivenza.

Si può chiedere un documento per un familiare?

Se il certificato è per un familiare viene mostrato l’elenco dei componenti della famiglia per cui è possibile richiedere un certificato.

Si può fare il cambio di residenza?

Dal 1° febbraio 2022, inoltre, utilizzando lo stesso servizio di anagrafe digitale è possibile effettuare la procedura per cambiare la propria residenza o la dimora.

Come si ricevono i certificati?

Il servizio consentirà la visione dell’anteprima del documento per verificare la correttezza dei dati e la possibilità di poterlo scaricare in formato pdf o riceverlo via mail. Una volta stampati e firmati valgono come autocertificazioni.

I dati si possono correggere?

È partito un servizio sperimentale che permette di correggerli. Al momento è attivo in 8 comuni (Bari, Barletta, Bergamo, Firenze, Lecco, Milano, Prato e Torino), ma si allargherà. Attraverso la funzione “Richiesta di rettifica dei dati” puoi segnalare eventuali incongruenze direttamente al tuo Comune, senza doverti recare presso gli uffici.

Quanto si risparmia?

La novità si traduce in un risparmio per i cittadini. Per i certificati digitali non si dovrà infatti pagare il bollo e saranno quindi gratuiti (e disponibili in modalità multilingua per i comuni con plurilinguismo). Potranno essere rilasciati anche in forma contestuale (ad esempio cittadinanza, esistenza in vita e residenza potranno essere richiesti in un unico certificato).