La Commissione europea traccia il bilancio degli allarmi per prodotti non sicuri diramati nel corso del 2017. Le insidie stanno ovunque, non solo tra i giochi per bambini.
Oggetti e accessori pericolosi
Ciglia finte con una colla fuorilegge, un acido metacrilato corrosivo, irritante per gli occhi e per la pelle. Trottoline fidget spinner con piccole parti e pile a bottone che si staccano e possono essere ingerite, ostruendo le vie respiratorie. Jeans da bimba che perdono strass, finti diamanti e brillantini, insidiosi se finiscono in gola. Fluido per le bolle di sapone infestato da batteri e lieviti, fonte di contaminazioni microbiologiche. Ancora: airbag difettosi di alcuni modelli di Peugeot, scacchiere con pedine microscopiche e inadatti ai più piccoli, maschere di Halloween contaminate dal cadmio, ciucci da bebè legati a lacci troppo lunghi, potenzialmente in grado di aggrovigliarsi attorno al collo e strangolare. E via elencando, spaziando nei settori merceologici più disparati.
Più di 2.200 segnalazioni in un anno
Nel 2017, in Europa, sono stati segnalati oltre duemila prodotti difettosi e pericolosi per la salute, per la precisione 2201. Una media di 6 allerte al giorno, in linea con il 2016. Il Paese da cui sono stati importati i “pezzi” all’indice è la Cina, come in passato. Questi e altri dati emergono dall’ultima relazione sul Sistema di allarme rapido per il no food diffusa dalla Commissione europea.
Cos’è il Sistema di allarme rapido
Il Sistema di allarme rapido è l’insieme di procedure codificate che, dal 2003, consentono a 31 Paesi (Ue più Islanda, Liechtenstein e Norvegia) di condividere in tempi molto veloci le informazioni sui prodotti ritirati dal commercio o richiamati. La stessa Commissione pubblica gli allarmi online e in inglese (ec.europa.eu/consumers/rapid-alert-system), i referenti dei singoli Stati danno visibilità ai casi nazionali o più eclatanti (per l’Italia provvede il ministero della Salute, www.salute.gov.it), le associazioni di consumatori riprendono e amplificano le segnalazioni. Sulla base dei casi notificati – ecco il fine concreto del sistema – i Paesi possono decidere di bloccare le vendite dell’oggetto o dell’accessorio segnalato, ritirarlo dal mercato, bloccare l’importazione.
I prodotti più pericolosi
I prodotti pericolosi che ricorrono di più nelle segnalazioni sono i giocattoli (29 per cento del totale). Seguono le parti di veicoli a motore (20 per cento), i capi di abbigliamento e i prodotti tessili e di moda (12 per cento), gli apparecchi elettrici (6 per cento). Spiccano anche, negli elenchi di quello che è stato messo al bando, cosmetici, trucchi e inchiostri per tatuaggi, in particolare quelli che contengono ammine aromatiche, vietatissime in Italia.
I rischi
Il rischio a cui si va più incontro, tornando ai dati generali, è quello di ferirsi (28 per cento). Ma non si scherza nemmeno con i rischi chimici (22 per cento) e i soffocamenti (17 per cento), per non parlare di folgorazioni e shock elettrici (10 per cento) e di ustioni e bruciature dovute al fuoco e a piccoli incendi (6 per cento delle conseguenze rilevate). Nella casistica ci sono anche le occlusioni all’esofago e all’intestino (percentuali non indicate).
I 3 Paesi sul podio della classifica negativa
Come nel 2016, altra conferma, il Paese dal quale proviene la maggior parte dei prodotti da bollino rosso è la Cina, stabile al 53 per cento. Sul poco ambito podio salgono anche Germania (8,4 per cento) e Francia (3 per cento). In un caso su quattro, dato di rilievo, lo Stato di origine dei pezzi difettosi o fuori legge è nell’Unione europea. Per il 7 per cento delle merci non sicure, invece, gli addetti ai controlli (che in Italia sono in genere in carabinieri del Nas, i funzionari delle Dogane e le polizie municipali) non sono riusciti ad accertare la provenienza delle merci non sicure.
Presto gli allarmi diffusi in tutte le lingue Ue
Molti dei prodotti pericolosi segnalati nel sistema di allarme rapido sono venduti anche sulle piattaforme o sui mercati del web. Per arginare le operazioni illegali, e contenere la diffusione delle fonti di pericolo, gli organismi europei stanno promuovendo la cooperazione con gli omologhi internazionali, cinesi compresi, e con le piattaforme online. Un altro obbiettivo, in parallelo, è l’ampliamento della platea di persone messe in guardia. I messaggi d’allarme, ora unicamente in inglese, nel futuro prossimo saranno pubblicati sul sito della Commissione anche nelle altre lingue ufficiali della Ue.
Le richieste dei consumatori: “Più controlli e più multe”
Basterà? Chi rappresenta i cittadini, dal basso, chiede di più. Le oltre 2000 segnalazioni di prodotti pericolosi inviate al sistema europeo di allerta rapida, sottolinea l’organizzazione europea di consumatori Beuc (www.beuc.eu), sono “solo la punta dell’iceberg” e “le verifiche non sono sufficienti”: “Gli Stati membri – dichiara la direttrice, Monique Goyens – devono aumentare urgentemente il numero di controlli e l’importo delle multe per tutte le categorie di prodotti di consumo, dai cosmetici ai fitness watch e ai bollitori”.