Milano prima città in Italia per qualità della vita, seguita da Bolzano e Monza e Brianza. In fondo alla classifica Caltanissetta, insieme a Reggio Calabria e Agrigento. L’Indagine annuale realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha messo insieme nove dimensioni d’analisi per mettere in evidenza le città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti: si tratta di affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza.
Savona perde 20 posizioni, Ferrara ne guadagna 21
Bologna e Trento completano il gruppo delle migliori città del 2024, collocandosi rispettivamente al quarto e quinto posto, e si distinguono per la loro capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. Guardando ai grandi scossoni della classifica rispetto al 2023 da segnalare in negativo Savona (-20 posizioni, dal 43° al 63° posto) e in positivo Ferrara (+21, dal 48° al 27° posto).
Qualità della vita, cresce il divario Nord-Sud
In linea generale si conferma quest’anno la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale.
Affari e Lavoro, Bolzano al top
La dimensione “Affari e Lavoro” comprende otto indicatori, che riportano informazioni sul mercato del lavoro (tasso di occupazione e disoccupazione distinti per sesso), sulla nati-mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano e Bologna si piazzano, come nelle due passate edizioni, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli.
Ambiente, brilla Monza e Brianza
La dimensione “Ambiente” è articolata in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. Monza e Brianza apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania.
Reati e sicurezza, allarme rosso a Rimini
L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando nove posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini.
Sicurezza sociale, eliminato il dato sui NEET
La dimensione “Sicurezza sociale” ha subito alcune variazioni nell’impianto complessivo lo scorso anno. È stato eliminato il dato sui NEET, ovvero la percentuale di persone in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, in quanto non più prodotto dall’Istat. L’indicatore è sostituito dal tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni. La provincia che quest’anno apre la classifica è Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto.
Istruzione e formazione, la conferma di Bologna
La dimensione “Istruzione e formazione” fornisce una valutazione circa la dotazione di capitale umano e comprende 6 indicatori, tutti positivamente associati alla qualità della vita, tratti dal BES (Benessere equo e sostenibile) curato dall’Istat: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli c.d. terziari, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento dello scorso anno. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone.
Popolazione, ribaltone in testa
La struttura di questa dimensione di analisi è stata modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui tre nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e due nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni).
L’inserimento dei nuovi indicatori ha un effetto profondo sulla composizione del gruppo di testa, da cui escono tutte le province dell’Italia meridionale e insulare che occupavano fino a due anni fa posizioni di vertice. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.
Servizi sanitari, medaglia d’oro a Isernia
Isernia apre la classifica della dimensione relativa al “Sistema salute”, confermando il piazzamento già conseguito lo scorso anno, così come Terni, seconda classificata. A seguire Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia.
Turismo, Enna maglia nera
A partire da quest’anno la dimensione “Turismo” comprende anche intrattenimento e cultura. Apre la classifica Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna.
Milano è ancora la più ricca
L’ultima dimensione d’analisi è quella del “Reddito pro capite e Ricchezza“, con Milano che conferma il primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica, come nelle cinque passate edizioni, la provincia di Crotone.