Prima o poi arriva quel giorno: il primo in cui un ragazzino ti dà del “lei”, il primo in cui devi allontanare il cellulare dal viso per leggere un messaggio… Per molte di noi manca ancora qualche anno, ma presto o tardi ci cederanno anche il posto in autobus.
I 65 anni, ovvero l’età a partire dalla quale si possono ottenere sconti per aerei, treni e musei, rappresentano la soglia per essere definiti, anziani. Sempre più ingiustamente, a dir la verità. Perché fior fior di studiosi invitano ad aggiornare le fasce d’età: oggi anziani si diventa non più a 65 ma a 75 anni.
In un’Italia in cui i nonni sono destinati a superare il numero dei nipoti, forse bisogna cominciare a ragionare in un altro modo perché la speranza di lunga vita si accompagni a una quotidianità in cui le parole sono gentili quanto meritiamo.
Oggi a 65 anni non ci sono più donne con i capelli bianchi intente a tessere centrini all’uncinetto o uomini chini sul tavolo a giocare a carte. A quell’età si ha ancora tanto da dire, dare, tingere, ritoccare in alcuni casi, stravolgere purtroppo in altri. A quell’età molte persone si sposano, si separano, si risposano, cominciano o ricominciano a vivere.
Alla prossima 65enne che incontri, da’ una pacca sulla spalla, invitala all’aperitivo, portala a fare shopping. Se la 65enne sei tu, porta una 70enne. Perché la vita è piena di sorprese.