Oggi più che mai una buona recensione può contribuire al successo di un ristorante o di un hotel, ma una cattiva può comprometterne la fama agli occhi dei futuri clienti. Il “potere” nelle mani di chi lascia un commento dell’esperienza fatta è diventato man mano sempre più rilevante e non è sempre facile distinguere fra le recensioni autentiche da quelle dettate esclusivamente da fini personali.
Diverse sensibilità per concepire una recensione
A livello personale, ogni individuo in base alle proprie esperienze, gusti e soglie di soddisfazione tenderà ad essere più o meno critico o “largo di manica” nei confronti di quell’appartamento affittato su AirB&b o di quel prodotto appena acquistato su Amazon. Tuttavia, in base a un recente sondaggio, la tendenza a stroncare senza mezzi termini questa o quell’esperienza è strettamente connessa all’età degli utenti.
La tendenza alla “stroncatura” della Generazione Z
Secondo la ricerca, condotta dalla società di carte di credito Capital On Tap, gli appartenenti alla Generazione Z sono coloro che con più probabilità lasceranno una recensione online negativa per un’attività, che si tratti di un ristorante, di un negozio o altro. Il 61,24 % dei rispondenti tra i 16 e i 27 anni ha ammesso di aver scritto parole forti riguardo alle proprie esperienze, mentre i Millennials (di età compresa tra 28 e 44 anni) sono risultati quelli meno propensi a farlo con il 51,94 %. La Gen X (45-54 anni) e i Boomers (oltre 55 anni) sono arrivati secondi e terzi, rispettivamente con il 53,25% e il 53,06%.
Perché le persone lasciano recensioni negative
La ricerca suggerisce che la maggior parte delle persone (72%) ha lasciato una recensione negativa dopo aver ricevuto un prodotto o un servizio di scarsa qualità. L’84% degli intervistati ha dichiarato che lascerebbe una recensione positiva se ritenesse che il prodotto o il servizio abbia un buon rapporto qualità-prezzo. Le persone risultano inoltre più indulgenti nei confronti delle piccole imprese: il 66% degli intervistati ha affermato che lascerebbe loro una recensione negativa, contro il 69% nei confronti delle aziende più grandi.