Cresce il numero di adulti coinvolti nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, arrivando a una trentina, ma emergono anche i numeri dei bambini che sarebbero stati vittime di pressioni e addirittura veri “lavaggi del cervello” da parte di psicologi, psicoterapeuti e personale dei servizi sociali, pronti a toglierli ai genitori, accusando questi ultimi di violenze, per affidare i minori ad amici e conoscenti. L’inchiesta sui presunti abusi, condotta dalla Procura di Reggio Emilia, assume contorni sempre piu drammatici. Secondo l’ordinanza del gip, che ha confermato gli arresti domiciliari, tra gli altri anche per il Sindaco di Bibbiano, alcuni terapeuti non solo avrebbero sottoposto i bambini a microimpulsi elettrici per deformare i loro ricordi in vista delle udienze in Tribunale, ma li avrebbero plagiati e sottoposti a pressioni spicologiche, arrivando a discriminare i maschi o a imporre un orientamento sessuale alle femmine, nei casi nei quali erano state affidate a coppie lesbiche.
Aumentano gli indagati
Sale a 29 il numero degli indagati. Nel fascicolo, aperto dalla procura di Reggio Emilia e che vede coivolto anche il primo cittadino di Bibbiano Andrea Carletti, sono entrati anche due suoi ex colleghi della Val d’Enza: Paolo Colli, che era Sindaco di Montecchio Emilia, e Paolo Burani, a capo della giunta di Cavriago all’epoca dei fatti. Impressionante anche il numero di bambini coinvolti: quelli dati in affido sarebbero stati oltre 100. Il dato è riportato in un documento contabile fornito insieme alla richiesta di aumentare il budget, portandolo a 200mila euro, a disposizione dei servizi sociali della Val d’Enza per la gestione anche degli affidi. Di fronte a una cifra ritenuta molto elevata per 8 comuni e 60mila abitanti, la consigliera comunale Natascia Cersosimo (M5S), lo scorso anno aveva chiesto spiegazioni.
Gli arrestati: dal sindaco alla comunita’ “Hansel & Gretel”
Niente libertà per il sindaco di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, che resta dunque in stato di arresto ai domiciliari. Andrea Carletti è accusato di abuso di ufficio e falso nell’inchiesta “Angeli e Demoni” sugli affidi illeciti. Stessa decisione, da parte del gip Luca Ramponi, per lo psicoterapeuta Claudio Foti, fondatore della onlus “Hansel & Gretel” di Moncalieri (Torino), coinvolta nell’indagine, così come per la moglie di Foti, Nadia Bolognini, e per Federica Anghinolfi, dirigente del Servizio sociale da cui sono passati diversi dei bambini sottratti alle famiglie, accusate di abusi sugli stessi figli.
Oltre 100 bambini affidati, più di 200 i casi di presunta violenza
Proprio i dati forniti a supporto della richiesta di maggiori risorse forniscono un quadro della situazione nella zona: 18 minori risultavano in un struttura protetta o casa famiglia nel 2015, saliti poi a 33 nel 2016, a 40 nel 2017, per poi attestarsi a 34 solo nei primi sei mesi del 2018. I bambini dati in affido, assenti nel 2015, sarebbero passati a 104 nel 2016, 110 nel 2017 e 92 nei primi sei mesi dello scorso anno. In aumento anche le prese in carico di minori per presunti casi di violenza, salite dalle 136 di quattro anni fa fino alle 235 del 2017, e destinate ad aumentare ulteriormente entro la fine del 2018, quando nei primi sei mesi se erano registrate già 178.
Le analogie con i casi di 20 anni fa e le discriminazioni lbgt
Molti i punti di contatto (e diversi i nomi, come quello della psicologa Valeria Donati) riconducibili a casi analoghi verificatisi 20 anni fa. A sottolinearli è stata anche la trasmissione Chi l’ha Visto?, che il 3 luglio ha intervistato due donne che hanno raccontato delle pressioni psicologiche che avrebbero subito quando avevano 7 e 8 anni. In studio era presente anche una delle madri, accusate tra gli anni 1997/1998 di aver abusato della figlia, nel frattempo assolta e sbigottita di fronte alla figlia che non vedeva da oltre 20 anni, perché le era stata allontanata. Come riferisce Avvenire, ci sarebbero state violenze e discriminazione nei confronti nei maschi da parte di alcune coppie affidatarie lesbiche. Si cita il nome di Federica Anghinolfi, dirigente dei servizi sociali della Val d’Enza (a cui sono stati confermati i domiciliari), attivista lgbt, che avrebbe affidato diversi minori a coppie di donne e in un caso alla sua ex compagna Fadia Bassmaji, anche lei in stato di custodia cautelare ai domiciliari. Secondo quanto scrive il gip nell’ordinanza, Anghinolfi e Bassmaji avrebbero imposto alla bambina “un orientamento sessuale vietandole tassativamente i capelli sciolti”, ritenuti “appetibili per i maschi”.
La fiaccolata per i bambini e le contestazioni
Cresce, intanto, la rabbia dei residenti. Sabato 6 luglio circa 200 hanno sfilato per le vie del centro di Reggio Emilia per la fiaccolata indetta “a sostegno dei diritti dei minori e delle loro famiglie in seguito agli eventi che stanno emergendo dall’operazione “Angeli e Demoni” e che vede coinvolto il nostro territorio”, come riportato dagli organizzatori su Facebook. Hanno chiesto che situazioni del genere non si verifichino più. Davanti al Municipio è anche andata in scena una contestazione nei confronti dell’Amministrazione, ricordando fatti che sembrerebbero analoghi, risalenti a 20 anni fa.